Sognando l’orizzonte
 
L’uomo sogna che vola senz’ali
pensieri che si librano come aquile nel cielo
che corrono come cavalli a briglia sciolta.
Come il vento che non conosce frontiera,
meteore che vagano nello spazio infinito.
Grattaceli costruiti di carta pesta,
castelli costruiti nell’aria.
Sogni di gloria che svaniscono come nebbia al sole.
Da piccolo sognavo d’arrivare all’orizzonte;
poi adolescente sognavo sogni proibiti
di volare senz’ali e prendere la luna con le mani;
giochi di fantasia dei giovani.
Quanti castelli di sabbia!...
che il tempo e il vento hanno cancellato.
Nel libro di ognuno sta scritta la storia,
che il fato inesorabilmente ci riserva;
tragedia di crudeltà come la chiamavano i Greci.
Guerre e sofferenze sono maestre di disciplina,
e ogni mortale va incontro al suo destino.
Chi nasce è un gladiatore nell’arena,
si lotta per vincere e non morire;
ma la vittoria è sempre dei più forti.
L’orizzonte pur camminando è sempre lontano,
il mare ci separa dalla meta;
che pur nuotando non si arriva mai.
La luna è alta e l’uomo non può valicare il suo confine,
allora si smette di sognare.
È tempo di guardarsi allo specchio,
e di rivedere la sua vita come un film.
Pensare al Creatore che ci ha fatto,
prima che arrivi il fato dell’umana sorte;
che ci accompagna piano piano nella fossa:
è che la storia presente va indietro nel passato.