di Angelo Manitta
Un amore diviso a metà nella silloge Volerò di Giovanna Li Volti Guzzardi (A.L.I.A.S. Ed. – Melbourne 2002)
 
L’ultimo volume di poesie di Giovanna Li Volti Guzzardi, dal titolo “Volerò”, è impregnato di una grande carica emotiva. Esso è quasi manifesto di tutti coloro che per vari motivi sono stati costretti ad emigrare in America, Stati europei, Australia. In esso gli esseri umani sembrano divisi a metà, un po’ uomini un po’ centauri, tra la terra d’origine e la terra adottiva. Tra costoro c’è la protagonista, Giovanna Li Volti, che si vede divisa tra due grandi amori, l’Italia e l’Australia, dove è nata o ha visto crescere e stabilirsi la sua famiglia e i suoi figli. «Volerò da te, Italia mia, ma quando son lì dell’Australia sento la nostalgia». Quest’opera fa parte a pieno titolo quindi di quell’ampia e vasta letteratura dell’emigrazione, che ha espresso una grande sentimentalità. Il titolo “Volerò” riporta al sogno. Il volare dell’autrice è un volare fisico, ma è soprattutto un volare con il pensiero da una terra all’altra terra. «Ho scolpite nel cuore due Terre sempre in fiore e navigo nello splendore di questo immenso amore». La silloge costituita di 96 pagine è introdotta da note critiche di Sandra Baldi, Piero Genovesi della Trobe University, Pino Lamberti, Enrico Marco Cipollini. Con questo “Volerò” «la nostra autrice ripercorre nella memoria e nei sentimenti quel cammino che porta all’abbracciare due patrie che neppure la tirannia della distanza riesce ormai più a separare nel cristallizzato tutt’unico della realtà dell’emigrante» scrive Piero Genovesi. Numerose sono le liriche che richiamano emozionanti località geografiche. Si veda: I love you, Le due terre, Figli di Mongibello, Vizzini cara, E l’Italia spariva, È Natale…, Uno scricciolo confuso, Un’alba rosa Italiana, Le mie radici, La terra dei canguri, Sicilia fiorita, Melbourne, Un fiore tricolore. Ma è un profondo sentimento umano che emerge da queste poesie, amore passionale ed emotivo. «Sprofondi / nell’abisso dell’amore, / mi stringi forte / e mi porti con te / e come i gabbiani / liberi voliamo, mentre sventoliamo / al sole, la coloratissima / bandiera tricolore!». Dall’amore dipendono tutti gli altri stati d’animo: gioia, ricordi, luminosità, dolore, vitalità, emozioni. In questo contesto Vizzini, la terra natale della poetessa, ha una parte preponderante, quale meta di viaggio, oggetto di sogni e di ricordi, luogo di partenza. In “Volerò” il movimento, infatti, è essenziale. Si tratta di un moto rettilineo e unidirezionale. A questo punto non si può che augurare successo a questa silloge della poetessa italo-australiana, soprattutto per l’impegno che profonde per la cultura, essendo riuscita a riunire tanti poeti e scrittori italiani da ogni parte del nostro pianeta, creando un punto di incontro nell’antologia A.L.I.A.S.