Jazz notturno

Eccolo, un’altra volta:
il vento freddo del rumore del nulla.
Poesia allegra, ma come si fa?
Ho incontrato un tizio
nel bar in fondo alla via,
un buon amico che mi ha detto:
“Devi crederci se vuoi ottenerlo”.
Sarà anche vero,
ma tornato a casa mi sono chiuso in camera
senza salutare nessuno
e ho spento la luce
ascoltando in silenzio Herbie Hancock
e qualche folle nota di Charlie Parker.
Non so nulla di musica
e mi limito ad ascoltarla:
ce ne sono fin troppi che provano a suonarla.
Laggiù, nel bar in fondo alla via.