- Koma: un viaggio tra sogno e realtà nel nuovo romanzo del poliedrico Placido Petino
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- Un
mero tentativo d’ipnosi? La voglia di imbrigliare tra le pagine
il lettore che si accinge nella lettura di “Koma”, il nuovo
romanzo di Placido Petino? L’Autore in questo splendido e
coinvolgente ultimo suo lavoro gioca a fare il mago, e si diverte
a parlare con il lettore (forse lo stesso protagonista del
romanzo), rivolgendogli domande alle quali solo lui può
rispondere ripescando notizie da una memoria ancestrale…
- Descrive
luoghi simili alla sua Catania: il Mongibello, le strade barocche,
il mare, ed anche l’afa e il caldo; presenta incredibili e
volubili personaggi senza nome (tranne uno) e ambienta tutto in
un’unica strada con i numeri civici dall’uno al diciannove, da
un lato, e dal due al venti dell’altro. Un continuo susseguirsi
di questi numeri, un ragazzo a bordo della sua lussuosa auto ed
una strada (quella che lui imbocca per sfuggire al traffico e
all’afa estiva) che non porta da nessuna parte. Un vortice, un
circolo, una vera ipnosi che porta il giovane e il lettore in una
realtà parallela che diventa – come afferma lo scrittore
Placido Petino – una metafora che per mezzo della lettura del
romanzo coinvolge tutti noi. In una strada che prima ‘dormiva’
si alternano numerosi personaggi la cui descrizione diventa
l’unico modo per riconoscerli: la donnina ben elegante, il
bancario, le due donne, la pazza seduta al balcone, la zitella non
brutta, la ragazza semplice e carina, la zia paralitica, la
signora falsa magra, il reverendo parroco, una voce esterna.
- «Un
romanzo in presa diretta – afferma il prof. e critico letterario
Sergio Sciacca –
scritto con brevi frasi e con l’impianto stilistico
ridotto al minimo. Una sorta di dialogo dell’autore con il
lettore: una spinta a guardarsi attorno, a riconoscersi nei drammi
di un oggi che trapassa nell’Aldilà… Una spia inquieta sul
consumismo beato che ci conforta: fino a quando? Un dubbio
raccapricciante: fin quando avremo l’aria condizionata per
ammansire il calore infernale che stiamo determinando sulla Terra?».
- Certo…
se non fosse stato per quel caldo infernale, lì fermo in fila e a
bordo della sua luccicante auto, con l’aria condizionata guasta,
mica il ragazzo furbo avrebbe imboccato quella strada! «La strada
è a senso unico - commenta la dott.ssa Rosalba Rizzo – non ci
sono traverse per cambiare la direzione… è la strada che
conduce a quel negozio… Profumi di paradiso. È questa la
destinazione del nostro protagonista? Il luogo surreale del
negozio domina la seconda parte del romanzo. Questo luogo, che non
sembra preludere niente di buono, è meta di acquisti, di
incontri, di sfogo di passioni e di strani avvenimenti: delitti».
- Quante
strane situazioni, quale splendido susseguirsi di colpi di scena,
che atmosfera e che suspence! Sì…. certo il libro Vi invita, Vi
ammalia, Vi ipnotizza e non riuscite a staccargli più gli occhi
di dosso, continuate a leggere col fiato sospeso, senza mai
fermarVi.
- Infine
si giunge alla «notte delle verità», quella che il narratore
menziona sin dall’inizio come tappa finale del ragazzo furbo e
che rappresenta il momento decisivo. La possibilità di tornare
indietro, di salvarsi, di far scomparire quella strana realtà
fatta di uomini senza nome, sarà a lui concessa? In quella notte,
con il Mongibello che brontola più forte degli altri giorni, e
sotto una pioggia torrenziale, tutti gli enigmatici dubbi trovano
la loro risposta.