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Poesia
Italiana
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- Il giardino
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- Alza gli occhi al cielo
- e fissa la volta punteggiata di
stelle ridenti,
- ti ricorderanno di me.
- Di quelle sere accompagnate dal
gracidar
- di rane nel laghetto,
- tra le ninfee addormentate
- e luccichii sfavillanti
- in mezzo alle foglie umide, leggere
ombre verdi.
- Calmo e stanco, sorridevi gentile
- e ti lasciavi travolgere un po’
sconquassato.
- Il tuo viso gualcito di rughe
- ritrovava l’espressione stupita
- di tanti anni fa,
- quando forse non eri ancora uomo
- e una donna graziosa ti confondeva
- e i sensi e le idee.
- Un giorno tornerò in quel giardino
- per rivedere la luce dei tuoi occhi,
- pezzi di cielo in un volto di
vecchio
- e tu riascolterai il cicalio delle
mie chiacchiere
- infrangere il buio e il poco
silenzio
- come il tintinnio allegro di
nacchere e tacchi
- di una ballerina di flamenco.
- I nostri cuori per un momento
affannati,
- ritroveranno un palpitare lieve e
contento,
- senza scosse, senza
tormenti.
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