Ai piedi del colle di S.Marco ed in prossimità del Rio Mannu, si
elevano imponenti le rovine di un edificio chiamato "Sa Fabbrica",
una cartiera che non entrò mai in attività. Le notizie su di essa sono molto
scarse, per i pochi documenti rinvenuti ai quali attingere per ricostruirne le
vicende.
Fra quelli che testimoniano la volontà reale, il primo reca la
data del 1807 e con esso si da conto della necessità di introdurre stabilimenti
vantaggiosi al regno, e tra questi appunto una cartiera, per evitare l'annua
fuoriuscita di una ragguardevole somma di denaro. Persone esperte erano già
state chiamate dalla terraferma, perché, spostandosi nell'isola, individuassero
il luogo più adatto per l'intrapresa. Esso venne scelto nella Planargia, ai
confini tra il villaggio di Tresnuraghes e quello di Cuglieri, segnati proprio
dal rio Mannu, un fiume in parte anche navigabile, motivando con l'abbondanza
delle acque, la salubrità del clima, la presenza di legnami, e la facilità di
trasporto via mare degli stracci e altri materiali occorrenti.
Ancora nella fase preparatoria, un regio biglietto del 1807, fa
emergere le prime avvisaglie delle difficoltà del regio erario. Nel successivo
regio biglietto del 25 aprile 1807 si manifesta la necessità di prendere a
mutuo decennale la somma di seimila scudi dal capitolo della chiesa cattedrale
di Oristano. Nel 1808 i lavori ebbero inizio e procedettero con una certa
speditezza, essendosi reperite le risorse occorrenti. E' del 28 ottobre 1808 il
regio biglietto con il quale si annuncia l'intenzione di prendere a prestito la
somma di settemilacinquecento lire sarde dalla diocesi di Sassari per
consentire di portare a termine i lavori, già a buon punto.
L'epilogo delle vicende della cartiera si ha con il regio
biglietto del 27 gennaio 1811, in cui si afferma l'impossibilità di continuare
nell'impresa per mancanza di fondi, non essendovene neppure per poter
trattenere nel regno il maestro cartaio Balma. Dopo una carestia che rendeva
difficile procurare vettovaglie per il personale lavorante, una lettera in data
9 aprile 1816 fa chiaramente capire che i lavori a quel periodo erano stati
fermati, forse interrotti definitivamente.
Quanto rimane oggi dell'edificio mostra che è eretto su pianta
rettangolare, con ambienti al piano terra e su due piani sopraelevati. L'unico
ambiente che si conserva intatto è una galleria con volta a botte che
attraversa l'edificio nel senso della lunghezza (circa 40 metri) e in cui si
affacciano, su di un fianco, altri ambienti cui è difficile accedere a causa
dei crolli verificatisi nel tempo.
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Cartiera vista
panoramica |
Cartiera vista
laterale |
Le torri costiere fatte edificare verso la metà del 500 dai
sovrani spagnoli come baluardo contro le incursioni saracene, costituiscono il
pretesto per un itinerario che unisce all'interesse storico la bellezza di un
paesaggio pressoché incontaminato. Edificate in posizione strategica in maniera
tale da consentire il reciproco collegamento, le torri hanno pianta circolare.
L'accesso avveniva tramite una scala lignea retrattile che consentiva anche gli
spostamenti interni. Quelle che si trovano lungo il litorale di Tresnuraghes,
iniziando dalla foce del Rio Mannu, sono tre: Foghe, Ischia Ruggia e
Columbargia.
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Torre costiera di Foghe |
La torre di Columbargia, o Pesquellas, è la più antica delle tre
(è già esistente nel 1572); edificata su di un promontorio a protezione di due
cale e della rada di Porto Alabe, dipendeva direttamente dall'Amministrazione
delle Torri. Nel 1729 vi stazionavano un Alcaide e due soldati, pagati dai
villaggi della Planargia. Rimase in attività fino al 1842.
La torre di Ischia Ruggia o Inscla Rubia, posta alla distanza di
circa 4 Km. da quella di Columbargia e a circa 2 da quella di Foghe, dà
l'impressione di non essere mai stata completata. Nei documenti è citata a
partire dal 1580. Anche in essa, nel 1729 vi erano di guardia un Alcaide e due
soldati pagati dalla Planargia di Bosa. L'attuale scala di accesso in muratura
risale al 1800 e sostituì la vecchia scala di legno. Operò anch'essa fino al
1842.
La torre di Foghe o Fogodolla, già in funzione nel 1572 e
restaurata nel 1604 e nel 1767, si eleva per circa 9 m su un imponente falesia,
a 100 m sul livello del mare, a controllo della foce del Rio Mannu. Ha la scala
contenuta nella massa muraria. E' elencata in territorio "de villa de
Culler" in una tabella del 1729 da cui risulta anche che vi stazionavano
due soldati che dipendevano dall'Amministrazione Reale di Sassari.
Pagina creata da Luisa
Piras
I testi
sulla cartiera sono tratti da "La regia cartiera di Tresnuraghes: prime
ricerche su un caso di industrializzazione senza sviluppo nella Sardegna
sabauda" tesi di laurea di Francesco Mastinu - Facoltà di Economia,
Università di Cagliari.