La festa campestre di San Marco

La chiesa di San Marco è situata sul colle omonimo a circa nove km dal paese.
Per le diverse caratteristiche si suppone abbia avuto influenza sia bizantina che spagnola, non si sa di preciso il suo periodo di appartenenza.
Essa sorge sulla cima di una collina chiamata "su monte e Santu Malcu; venne costruita presumibilmente tra la fine del XIV sec. e l'inizio del XV sec., periodo questo di pestilenze e scorrerie da parte dei pirati saraceni.
Pare che la festa della prima domenica di settembre sia stata istituita per ringraziare il Santo di aver salvato la popolazione dalla pestilenza; proprio in quel periodo gli abitanti di Tresnuraghes si trasferirono su colle di S. Marco, molto probabilmente la chiesa con i locali attigui vennero utilizzati come "lazzaretto" e il santo li salvò.
Si suppone che quelle piccole abitazioni (domittas) che si trovano attorno alla chiesa e che attualmente accolgono le due confraternite durante la festa, siano state costruite proprio come locali per ospitare gli ammalati.

La chiesa con gli anni ha subito diverse ristrutturazioni, poiché le offerte di denaro fatte dai fedeli al Santo vengono destinate interamente, dai priorati che le gestiscono, per il buon mantenimento sia della chiesa che dei locali attigui.

 Chiesa di S.Marco

Presso il santuario campestre esiste ancora, non più con il suo precedente uso, ''sa domo de s'eremita'', il custode.
Egli aveva diritto all'alloggio, di coltivare un piccolo appezzamento di terreno attorno alla chiesa, di portare in giro per i villaggi il "santino" dentro una teca, a tracolla, e ricevere così le offerte.
Godeva il rispetto di tutti e durante i giorni di novena e di sagra era coccolato e fornito abbondantemente di viveri. Suo esplicito dovere era quello di custodia, di tenere pulita la chiesa e fare manutenzione ordinaria.

 Momenti della processione di S.Marco

Scomparsa questa ormai leggendaria figura, è rimasta a noi una festa di San Marco ricca di fede, storia, leggenda, folclore, tradizione.
Numerosissimi sono i fedeli che presenziano alle funzioni religiose e alla processione a piedi del Santo da e per la sua chiesa campestre.
Caratteristica è quella che si effettua per la "benedizione dei campi" la mattina del 25 aprile, sul colle dove sorge la piccola chiesa.
Ed è segno di grandissima devozione il fatto che si tramandi, come sempre avvenuto, il trasporto del simulacro del Santo verso la sua chiesa, indipendentemente dalle condizioni del tempo e delle strade o dei sentieri.
La festa è sempre stata organizzata, nonostante qualche anno in cui la scarsità delle entrate agrarie non permetteva agli 'obreris' (offerenti per la festa) di farsene carico.

La festa di San Marco, che ricorre due volte l'anno, il 25 aprile e la prima domenica di settembre, è organizzata dalla confraternita di S.Croce e condotta anche da quella del Rosario: è sempre stata occasione di incontro e di socializzazione di tutta una comunità e di essa con i forestieri sempre presenti in gran numero, ai quali non è mai mancata una squisita ospitalità.

 Processione di S.Marco

Alla vigilia il Santo viene portato in processione a piedi dalla parrocchia (la statua vi si trova tutto l'anno) fino al monte, dove all'arrivo viene celebrata la messa e cantati i "gosos", antichi canti in suo onore.
La serata continua con i balli sardi: "su ballu tundu" e "sa danza".
L'indomani, giorno vero e proprio della festa, per promessa alcune famiglie del paese donano ai fedeli il pane benedetto (su tundu), la carne di pecora bollita, solitamente donata dai pastori del posto, e la malvasia donata anch'essa dai produttori.
I festeggiamenti si concludono in tarda serata quando il Santo viene riportato nuovamente in processione nella parrocchia.

Pagina creata da Luisa Cambula

 

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