Di
antichissima data, la manifestazione si svolge alle prime luci
dell'alba del 14 agosto, vigilia della festa in onore di Santa
Maria Assunta, aprendone di fatto i festeggiamenti.
La
caccia alla giovenca (definita s’acchixedda) consiste
nel liberare per i campi del paese un vitello che diviene così
oggetto dell'attenzione "dei giovani scapoli" che si
affannano per la sua cattura. Per conquistare la vittoria
bisogna effettuare s’acchixedda a corrus limpius (cattura
a corna pulite). La giovenca deve essere presa al laccio per le
corna senza toccare le orecchie. Una volta catturata e legata è
sistemata con le zampe avvolte da rami di mirto su un carro e
riportata in paese, dove il parroco nel piazzale antistante la
chiesa impartisce la benedizione. La cattura della giovenca dà
diritto ad un premio: un fazzoletto rosso di seta, che vuol
essere auspicio di prossimo matrimonio.
Gli
aspetti pagani della festa sono connessi alla giovenca,
simbolo di fertilità dei campi conservando abbondantemente
simboli e significati originali.
Non
manca, ovviamente, l’aspetto religioso legato alla devozione
che tutti esprimono a Santa Maria de Austu (Santa Maria
di agosto) come ringraziamento per il buon raccolto. |