Mandas
fu certamente uno dei "pagus" romani, sorti lungo la via
che da Cagliari portava ad Olbia passando per l'interno.
Se le
testimonianze nel territorio mandarese della presenza punica e
romana sono numerose, nulla resta del periodo della dominazione
vandalica, avvenuta attorno al 456 d.c. e durata fino al 533 d.c.,
anno in cui la Sardegna entrò a far parte dell'esarcato di
Bisanzio. Della dominazione bizantina non vi sono tracce nel
nostro territorio se non nei nomi di piccole chiese dedicate a
Santa Barbara, Santa Vittoria, Santu Sadurru, Santu Sisini, Santu
Miali, eccetera, delle quali attualmente non si trovano rovine.
Ben più importante dovette essere Mandas nel periodo giudicale
quando faceva parte del giudicato di Cagliari ed era compreso
nella Curatoria di Siurgus col ruolo di capoluogo dal sec. XI.
Dopo la conquista di Cagliari da parte dei Pisani, (1258) il
territorio di Mandas fu incorporato nel giudicato di Arborea
e diventò presumibilmente possesso del comune di Pisa il cui
declino (1324) dà inizio alla sottomissione della Sardegna agli Aragonesi. Il re
aragonese Pietro IV, concesse il feudo di Mandas
a Giovanni Carroz (1350); Mandas mandò i suoi rappresentanti al
primo parlamento sardo riunito nel 1355 da Pietro IV d'Aragona, ciò
fa supporre un suo ruolo importante nel panorama politico del
tempo.
Nel 1460, essendo Signore di Mandas Nicolò Carroz si
concluse la trasformazione del feudo in "allodio" (il
feudo diventa stato), permettendo al feudatario di disporre
pienamente del feudo dal punto di vista patrimoniale di aumentare
il potere nei confronti dei vassalli.
Nel 1614 Don Pedro Mazza
Carroz Ladròn divenne primo duca di Mandas e nel 1843 l'XI duca
Pedro nipote di Pedro Tellez Giron fu l'ultimo. I duchi risedettero
sempre in Spagna.
Nel 1720 dopo una
parentesi di dominio austriaco la Sardegna fu ceduta a Vittorio
Amedeo II di Savoia e fece parte del regno di Sardegna prima e del
regno d'Italia successivamente (1860). |