Il
museo "Sa Domu Nosta", ha sede in una casa padronale
risalente all'ottocento. Nei primi anni del novecento, fu
costruito il primo piano, dove oggi sono custoditi reperti
rinvenuti a Senorbì e non in abitazioni e necropoli. Gli
oggetti esposti (litici e ceramici) risalgono al periodo
compreso tra il neolitico antico e l'età medioevale. Una delle
due sale in cui è articolato il museo, ospita i reperti
rinvenuti negli scavi della necropoli di Monte Luna, dove tra il
V e il III secolo A.C. furono sepolte le genti
sardo-puniche che abitarono le campagne di "Santu Teru".
Nelle vetrine sono raccolti vasi e monili che accompagnavano il
riposo dei defunti, oltre ad amuleti che proteggevano queste
genti, sia nella vita terrena che in quella ultraterrena. Anche
se di origine egiziana, venivano prodotti nella maggior parte
dei casi nelle botteghe di Tharros.
Attraverso gli scavi fatti nella necropoli di Monte Luna, si può
dedurre che, grazie alla favorevole posizione geografica, nelle
antistanti campagne di "Santu Teru"si stanziò un
popolo, che realizzò un fiorente e ricco centro urbano; ciò è
dimostrato dai rinvenimenti di origine greca e centro italica.
Nelle campagne di Senorbì, sono stati rinvenuti due tra i pezzi
più importanti dell'archeologia sarda: il "Miles Cornutus"
e la "Mater Mediterranea".Il primo è un bronzetto
rappresentante un guerriero preistorico. Probabilmente era un
ex-voto lasciato come offerta in un luogo di culto di cui si è
persa ogni traccia. Ritrovato nel 1841 è oggi custodito nel
Museo Archeologico di Cagliari.
La seconda rinvenuta casualmente nel 1935 è una statuetta
marmorea rappresentante la divinità femminile delle genti
prenuragiche, anch'essa è conservata nel Museo Archeologico di
Cagliari.
(da
Senorbi2000)
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