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India, the home of the incenseIncenso: introduzione e cenni storici

Incenso: il filo fumo, fragrante di erbe aromatiche e di preziose resine, che s’innalza è un asse del mondo, una via di congiunzione tra cielo e terra, un percorso per fuggire dal tempo e dallo spazio, verso l’eterno, lo sconfinato; è una preghiera che sale, purificata dal fuoco.

L’uso di bruciare incensi come tramite tra l’uomo e il mondo divino è antichissimo. Alla base della Sfinge è posto un grosso lastrone di granito in cui è raffigurato un Faraone (Thutmos, 1425-1408 a. C.) nell’atto di offrire incenso e olio ad un dio dal corpo di Leone. Ad Eliopoli, la Città del Sole e della Fenice, l’incenso veniva bruciato tre volte al giorno: all’alba si bruciava l’olibano, a mezzogiorno la mirra e al tramonto una miscela di 16 ingredienti chiamata kuphi o kyphi, il cui uso si diffuse anche presso Greci e Romani.

L’incenso fu importato in Egitto, dalla terra di Punt, già cinquemila anni fa; si stima che i sacerdoti dei templi egizi conoscessero circa 3000 specie diverse di sostanze aromatiche che giungevano loro da tutto il mondo allora conosciuto. Molte di queste sostanze entravano nella composizione di rimedi medicinali composti secondo l’Arte Sacra dei Faraoni che era una Scienza Esoterica. L’uso degli incensi era noto a tutto il mondo antico, dagli Egizi agli Ebrei, ai Greci, ai Romani, agli Arabi.

Non di meno fu diffuso l’uso degli incensi e delle sostanze aromatiche in oriente, anzi, India e Cina vantano tradizioni antichissime legate all’uso degli incensi. Strabone riporta che quando Alessandro nel 330 a.C. spinse le sue conquiste in terra indiana fu colpito dal profumo dei soldati nemici, i quali venivano preparati alla battaglia secondo antichi rituali in cui si faceva largo uso di incensi. Le religioni dell’India sono da sempre legate ad un uso massiccio dell’incenso, le cui virtù si basano sul profumo, sul fumo che sale, sulla composizione di resine incorruttibili. Gli incensi sono un omaggio alla divinità, una via di purificazione, un modo per superare il «doppio» nella comunicazione fra l’uomo e il divino; un mezzo per sospingere l’anima verso il cielo.

Il fumo dell’incenso, simbolicamente unione di Fuoco e di Aria, è l’opposto del fango, unione di Acqua e di Terra.

L’incenso è un dono che l’uomo fa a se stesso e al divino per creare uno spazio rituale, un angolo cerimoniale al di fuori dello spazio e del tempo, in cui raccogliersi, meditare, invocare l’aiuto delle entità benevoli, risvegliare le proprie capacità occulte e divinatorie.

  Incenso. La purezza dell'Unicorno.

Incenso di Purezza. Matthaeus Platearius, Le livre des simples médicines, Salerno XII sec., Bibliothèque National de Paris, 12322. Il candido Unicorno presso la vergine è simbolo del potere purificatorio e dell’elevazione spirituale attraverso le virtù dei rimedi naturali.

 

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Proprio perché varie sono le tradizioni, ciascuna civiltà ha sviluppato un uso diverso delle fragranze da bruciare, prediligendo ora l’aspetto più mistico o spirituale, ora quello più propiziatorio e pratico. In queste pagine vi presenteremo una ricca rassegna di incensi, provenienti da tutto il mondo, ciascuno dei quali presenta precise caratteristiche e precise finalità di utilizzo.


 

 

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