Cenni storici e simbolismi ermetici di Imbolc
Gli antichi Druidi
chiamavano questo giorno il
Festival del Ritorno della Luce,
nel quale si risvegliava la Madre Terra (Imbolc letteralmente "in
the belly" of the Mother, nel ventre della Madre Terra). Dopo il
sonno dell'Inverno spuntavano
infatti i primi timidi fiori, il giorno era visibilmente più lungo:
iniziava la Primavera Esoterica. La
festa di Imbolc era dedicata alla dea Brigit
(o Brida), ed era,
naturalmente, una festa di purificazione, in cui si esaltava il Fuoco,
ma soprattutto l'Acqua Lustrale. Brida Portava il soprannome di Belisama,
la "Splendente" e al suo culto non erano ammessi uomini al
pari delle vestali romane. Aveva 19 sacerdotesse, un chiaro riferimento
alla Luna (ciclo metonico).
La fonte
che sgorga dal profondo della terra è uno dei simboli più
antichi di Imbolc. |
Da La dam à la licorne. (XV sec.)
Lo specchio rappresenta sempre l'inconscio. La
purezza dell'Unicorno si riflette nello specchio, cioè nella
profondità dell'anima stessa. |
Brida compare con numerosi altri nomi
nella tradizione gaelica: Eithené, Etaine, Bodbh, Morrigan, ma
soprattutto Boinn (o Boyne, o Boann). Boinn era sposa di Nechtan,
Nettuno, guardiano delle fonti e delle fontane. In particolare Nechtan
possedeva una Fontana miracolosa, la Sorgente di Segais, capace
di ridonare giovinezza e verginità a chi le aveva perdute, nonché di
curare ogni male. Anche la famosa Fontana
di Barenton (ancora oggi visibile) veniva descritta nei testi
antichi come «capace di far bollire tutto pur restando più fredda
del marmo». Infatti i Filosofi dell'Arte dicevano: «Noi
purifichiamo con il Fuoco e bruciamo con l'Acqua».
L'Unicorno e "Le Nozze Chimiche" di C. Rosenkreutz.
L'Unicorno è uno dei simboli più
puri che l'Arte offra all'Iniziato. Christian Rosenkreutz (il mitico
fondatore dei Rosacroce)
nelle sue Nozze Alchemiche (Chymische Hochzeit, 1459), descrive
una scena cruenta in cui si assiste ad una metodica
"esecuzione" dei malvagi, ognuno secondo la sua colpa (che
equivale alla fase di purificazione dell'inconscio lunare dalle sue
parti dolorose), e quando tutto è compiuto, come la Luna splendente che
squarcia le nubi nel silenzio che
segue la tempesta, compare, presso una Fonte, il candido Unicorno:
«Terminate le esecuzioni, vi furono cinque minuti di silenzio,
dopodiché apparve un bellissimo Unicorno, bianco come la neve».
L'Unicorno fa la sua comparsa quando il Serpente è vinto, cioé quando
l'io si è spogliato della parte
dolorosa del proprio inconscio, la quale condiziona ogni settore della
vita.
Tutti i testi antichi dicono che
l'unico modo sicuro per catturare l'Unicorno è di mettere una Vergine
sul suo passaggio, egli ne sarà subito attratto e andrà a posare il
capo nel suo grembo, così sarà assai facile catturarlo. La Vergine di
cui si parla è l'inconscio dell'Iniziato, che solo quando ha raggiunto
un perfetto stadio di purezza può rispecchiarsi nell'Unicorno. L'Unicorno
di Rosenkreutz, s'inchina davanti al Leone: «La bestia si diresse
verso la fontana e lì si piegò sulle zampe anteriori, come per
tributare omaggio al Leone che stava immobile sopra la fontana stessa
quasi fosse anche lui di pietra o di bronzo.». Cioé la metamorfosi
indotta da Nettuno in Acquario, deve essere consolidata nella
"pietra" proprio sotto il segno del Leone (Festival di
Lugnasad, il Raccolto), diventando così parte integrante della propria
personalità.
Nel seguito della scena il Leone
spezza la spada che tiene tra gli artigli e la getta nella fontana,
ruggisce, e infine una Colomba bianca porta un ramoscello d'ulivo, che
il Leone inghiotte calmandosi definitivamente. La pace è fatta, è la
perfetta coincidentia oppositorum che tanto stava a cuore ai Filosofi
dell'Arte, che spesso (Cosmopolita) rappresentavano questa scena anche
con due alberi, uno dai frutti d'argento ed uno, un po' più alto
e più lontano, con i frutti d'oro.
L'Orso
Nei giorni prossimi alla Candelora, si
festeggiano in Europa numerosi Sant'Orso, il più noto è quello di
Aosta, di origine Irlandese (celtica), che ricorre il 1° Febbraio.
Abbiamo già visto, parlando di Yula, come l'Orso sia una
rappresentazione della nigredo, ossia di quello stadio immediatamente
precedente alla prima illuminazione. L'Orso compare inoltre, come
animale iniziatore, in molte culture sciamaniche. È inutile dire che il
Sant'Orso festeggiato il 1° Febbraio possedeva una Fontana
miracolosa, da lui stesso
fatta scaturire dalla roccia nei pressi di Busséyaz, chiamata appunto
"Fontana di Sant'Orso" e che continua ancora oggi a offrire la
sua acqua, sotto la cappella fatta costruire nel 1649.
Nelle Alpi orientali in occasione del
periodo della Candelora si tenevano, fino a poco tempo fa, i «balli
dell'orso» il cui significato ha posto non pochi interregativi agli
antropologi, e che invece è chiaro per gli studiosi di ermetismo. La
"cacciata dell'orso" non indica banalmente, come hanno
ipotizzato i suddetti, la sconfitta della brutta stagione, anche perché
è vero il contrario, e cioé che l'orso esce dal letargo proprio
all'inizio della primavera, cacciarlo significherebbe il ritorno
dell'inverno. La "cacciata dell'orso" ha invece l'antico
significato di "purificazione della nigredo". Come dice il
filosofo:
- «Quando
il nero colore della bestia è svanito in fumo,
- i Saggi si rallegreranno ...»
- [Musaeum Hermeticum,
traduz. Arthur E. Waite]
In Valle di Susa, a Urbiano, ogni anno
nel giorno di Santa Brigida (1° Febbraio) si svolge una festa che
ricalca la tipica struttura coreutica della «danza dell'Orso», si
tratta di una tradizione molto antica, rintracciabile nei culti
precedenti all'invasione romana, cioé derivante dalla cultura celtica
di oltralpe.
L'Orso è la fase di transizione tra
nigredo e albedo, tra sostanza mescolata e la "pietra lunare"
di puro argento di Imbolc. Una statuetta celtica rinvenuta nei pressi di
Berna e risalente al II-III sec. d.C. mostra la dea Artio
seduta davanti ad un orso che
sbuca dalla foresta. Il gruppo statuario va letto in successione
temporale, dapprima la nerezza della Foresta, ossia lo stadio totalmente
oscuro e inconsapevole ma sacro, quindi l'orso che prorompe dalla
protomateria per essere trasformato e purificato nella dea dalle candide
vesti. Questa raffigurazione ha lo stesso significato dell'Etiope che
esce dalle acque oscure dello Splendor Solis.
La Luce della Candelora.
Purificazione, rinnovamento,
rinascita, Fonte di Giovinezza, nuova Luce che si diffonde,
sono tutti aspetti di Imbolc. Passano i secoli e i millenni ma il
significato delle date fondamentali del Calendario non cambia. Ad
esempio dal VII secolo d.C. il 2 Febbraio è la ricorrenza della
Presentazione al tempio. |