|
Meditazione
nella Nigredo
[Jamsthaler,
Viatorum spagyricum (1625)].
Corrisponde
al “Regno
delle Acque Oscure”
che precede l’Illuminazione. In tutte le pratiche esoteriche
(si pensi ad esempio alla “esperienza del buio” dello
Sciamanesimo) esiste questo stadio, in cui l’Artifex, seguendo
la formula del V.I.T.R.I.O.L.:
«Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum
Lapidem» [Visita l’interno della terra, ossia guarda in te
stesso in profondità, e purificando (alla Candelora), troverai
la pietra nascosta, ovvero, secondo i Rosacroce,
la vera medicina dei filosofi]. Nella figura l’Artifex, in una
spaccatura della Terra medita e attende. In alto i due opposti,
i sette Astri, i due spiriti esalanti dal “mercurio senex”,
e, in basso, l’immancabile Corvo che è simbolo di questa
importante fase
|
L'inconscio.
Abbiamo spesso parlato di Serpente, Aquila,
Mercurio filosofale, Sostanza Mescolata, nigredo, albedo,
rubedo, ecc. Ma,
in pratica, cosa
significano tutte queste cose?
È molto interessante seguire il discorso ermetico che manipola tutti
questi emblemi, ma se non diamo loro precisi contenuti, rischiamo di
perdere, come il Matto dei Tarocchi, ogni riferimento alla realtà e di
costruire grandiosi ma inutili castelli filosofali e intricati labirinti
mentali in cui perdere la via. Dunque, come prima cosa, definiamo
esattamente quale sia la materia della nostra opera.
Chi si è interessato, anche solo marginalmente, d'alchimia si stupirà
non poco nel trovare qui, scritto, ciò che non ha mai trovato in nessun
libro o libretto ermetico (nonostante le promesse iniziali di ogni
autore), ma i tempi sono cambiati, ora siamo
nell'Era dell'Acquario e le Scienze Esoteriche devono voltare pagina,
e spogliarsi di ogni ambiguità, solo così potranno veramente
progredire ed essere utili all'umanità.
Cosa dicevano gli antichi
filosofi riguardo la materia della nostra opera? Prendiamo alcuni esempi
tratti dalla Turba
Philosophorum:
«Sappiate,
voi investigatori dell'Arte, che il fondamento di quest'Arte, a cui
tutti pensano, è una cosa sola...»
(Sizio); «Sappiate,
Figli della Dottrina, che la Pietra nostra è fatta di due cose...»
(Turba); «L'Opera
nostra fin dal principio si ha da lavorare con due Nature, che sono di
una medesima sostanza; l'una è preziosa e l'altra è vile»
(Pitagora).
Si tratta dunque, secondo
le sentenze suddette, di una
sola materia, ma che
può essere distinta in due
parti, di cui una più
preziosa e una più vile. Questa materia, come abbiamo già detto più
volte, viene rappresentata, all'inizio come un Serpente e un'Aquila, che
ne rappresentano i due aspetti. Come aveva già intuito C. G. Jung, la
materia di cui parlano gli ermetisti è l'inconscio,
ossia quella parte del nostro spirito che non è direttamente
accessibile dalla coscienza.
L'esoterismo distingue
due tipi di inconscio, appunto l'Aquila e il Serpente, ovvero, come li
chiameremo d'ora in poi, l'inconscio
solare e l'inconscio lunare.
L'inconscio lunare è
propriamente il Serpente. A lui si associano simbolismi legati alle
acque profonde, ai laghi, alla Luna. Questo inconscio è
un mare in cui finisce ogni nostra esperienza e sensazione. In
esso vi è il film dell'intera nostra vita, in esso si trovano tutti i
nostri ricordi, anche quelli che non riusciamo più a richiamare alla
coscienza, ma che possono affiorare in condizioni particolari,
risvegliati, ad esempio, da una sensazione. Poiché la maggior parte
delle 24 ore di una giornata portano sofferenza, il contenuto di questo
inconscio è in prevalenza formato da ricordi
dolorosi di varia entità
e da alcuni
ricordi piacevoli. Oltre a questo competono all'inconscio lunare gli istinti,
che sono l'eredità di specie, il nostro essere animali che necessitano
di cibo, di riprodursi, di attaccare o fuggire davanti al pericolo e così
via.
L'inconscio solare è se
vogliamo, la parte più preziosa, il sacco più piccolo, l'Aquila.
Questo inconscio contiene schemi
comportamentali ridotti
all'osso, che vengono messi in atto automaticamente in tutte le
situazioni della nostra vita. Questi schemi organizzano
circa il 95% del nostro comportamento quotidiano,
e a differenza di quanto si è portati a credere, solo un 5% che può
anche essere ancora meno in molte persone, è affidato alla volontà. La
maggior parte del nostro agire e pensare non è consapevole ma
automatico. Questi schemi comportamentali iniziano a formarsi in età
prescolare, quando l'esperienza infantile comincia ad associarsi alla
ragione - il bambino più piccolo va per imitazione e per ricordo - e la
loro formazione o modifica prosegue per tutta la vita. Sono in grande
prevalenza schemi difensivi, perché tutta
la vita è dedicata ad evitare il dolore
(di qualsiasi tipo, fisico o spirituale) e anche in parte chiavi
di comportamento per uscire vittoriosi.
Vengono messi in moto da tante cose: dalla ragione, dalle situazioni,
dall'inconscio lunare.
Ci sono schemi che
appartengono a persone perdenti e altri a persone vincenti, altrimenti
non si spiegherebbe perché taluni individui tendono a commettere più
volte lo stesso errore. Questi schemi tendono
sempre alle finalità della persona.
Se ad esempio, nell'inconscio lunare, ossia nel film della propria vita,
ci sono elementi che spingono alla solitudine, cioè ci sono elementi,
ricordi, esperienze, parametri riferiti a legami soffocanti che hanno
portato alla sofferenza, allora l'individuo adotterà schemi che portano
alla solitudine, perché inconsciamente vorrà evitare la sofferenza che
egli collega ad un legame sentimentale troppo vincolante. Quindi
quand'anche egli dovesse incontrare l'amore della propria vita, l'anima
gemella, facilmente
perderà l'occasione di realizzare la propria felicità,
in quanto il comportamento adottato, appena il legame tende a
stringersi, sarà tale che provocherà la separazione e il proprio
ritorno ad una vita di solitudine. Ci sono perdenti cronici il cui fine
inconscio è proprio la sconfitta, per non doversi assumere le
responsabilità legate alla vittoria.
È bene precisare che in
questi schemi c'è solo l'esperienza personale e quella derivata da
eventuali idoli, cioè
da persone idealizzare e prese a modello, o anche esperienze viste nelle
persone a cui si è legati, ma non c'è nulla di universale o di innato,
per questo gli schemi possono essere sbagliati e perdenti. Nessuno
schema deriva da vite precedenti, mentre il karma può influenzare la
capacità di cambiarli.
L'inconscio solare può
attingere da quello lunare, è la sintesi del film della vita
organizzata in schemi comportamentali di difesa o di vittoria. La
sintesi avviene ad opera di quella razionalità
che non possiamo gestire liberamente.
Si tratta di una facoltà molto elevata, solare, ma incontrollabile
nelle condizioni normali. Essa organizza le esperienze, proprie o dei
propri idoli, ha una grande capacità di sintesi, ma si basa unicamente
sul contenuto dell'inconscio lunare, e quindi, come già accennato, può
portare a comportamenti perdenti o dannosi. Si tratta di schemi molto
sintetici, ma di grande precisione, che tengono conto sia delle
limitazioni fisiche che psichiche dell'individuo e che vengono
aggiornati quando, ad esempio, causa il passare degli anni o per eventi
improvvisi come le malattie, le capacità della persona subiscono
variazioni. Contengono dunque i nostri limiti fisici, intellettivi, di
resistenza, di capacità di concentrazione, e sono formati da
successioni di azioni psicologiche, materiali, vegetative, che possono
anche protrarsi a lungo nel tempo. Non si esauriscono sempre in pochi
minuti o ore, esistono schemi che perseguono un fine (come nel citato
esempio della ricerca della solitudine) che proseguono il lavoro per
mesi e risultano come successione di vari sottoschemi, non
necessariamente fissi. Oltre che per mutate condizioni psico-fisiche,
gli schemi si possono modificare anche quando la volontà sperimenta
nuove strade, in questi casi, se l'esperienza è stata nel complesso
positiva o neutra si modifica lo schema precedente, altrimenti se
l'esperienza è stata negativa si rafforza rimanendo immutato il vecchio
schema.
Tornando all'inconscio
lunare, abbiamo detto che contiene tutto il film della nostra vita e gli
istinti di specie. Questo inconscio manda
di continuo messaggi all'inconscio solare, attivando i corrispondenti
schemi comportamentali.
Se noi pensiamo ad una nostra giornata tipo, dal risveglio all'ora di
coricarci, notiamo che abbiamo, in ogni circostanza, precisi automatismi
di comportamento, che sono quelli che abbiamo scelto per essere i
meno dolorosi o, talvolta, i più piacevoli.
Quando ci imbattiamo in una situazione nuova, l'inconscio solare
rapidamente scorre tutti gli schemi che ha in magazzino per trovare quelli
più simili da
applicare, mentre l'inconscio lunare scorre il film della vita alla
ricerca di qualcosa
di analogo che possa aver dato sofferenza,
se lo trova, manda subito una serie di impulsi all'inconscio solare
affinché adotti un certo schema difensivo per proteggerci dal dolore.
Ecco come nascono le fobie, le nevrosi, le ossessioni scatenate anche da
un particolare apparentemente insignificante, ma che invece è un grosso
sasso doloroso nell'inconscio lunare (che ricordiamo conosce solo la
propria verità, cioè il film della vita, oltre gli istinti della base
vegetativa e animale della vita) che scatena eccessivi
schemi di difesa tramite
l'inconscio solare.
Questi schemi di difesa,
spesso anomali e inutili, non solo condizionano la propria esistenza, ma
anche quella delle persone con cui siamo a contatto. |