Era dell'Acquario II

I Pilastri del Mondo

Molti popoli antichi descrivevano l'Universo come provvisto di un Asse (Axis Mundi) che veniva normalmente rappresentato da un immenso Albero (si pensi ad Yggdrasil, l'immenso frassino dei popoli nordici) o da un palo, che si estendeva dal centro della Terra fino alla Stella Polare. Inoltre dai quattro punti cardinali dell'eclittica (Est = Equinozio di Primavera; Sud = Solstizio d'Estate; Ovest = Equinozio d'Autunno; Nord = Solstizio d'inverno) si dipartivano quattro pilastri ricurvi (quadranti di cerchio) che si riunivano all'Asse del Mondo in corrispondenza del Polo Nord celeste. Questi 4 pilastri formavano in realtà due cerchi massimi detti coluri; i coluri sono cerchi immaginari che collegano l'Est con l'Ovest e il Nord con il Sud passando per il Polo Nord celeste.
Sopra: la costellazione di Orione
A destra: la mappa del complesso di Giza
Le tre Piramidi (vedi testo) sono la riproduzione terrena delle stelle dette i Tre Re, della Cintura di Orione. Il Nilo (non compreso nella mappa) coincide esattamente con la Via Lattea.

Nel Mulino di Amleto (Ediz. Adelphi) due professori Americani, von Dechend e Santilana del Massachusetts Institute of Technology, hanno evidenziato come in molte mitologie antiche e in molte costruzioni giunte fino ai nostri giorni, vi sia incluso una sorta di messaggio cifrato che illustra proprio la fase cruciale del passaggio epocale dovuto alla precessione degli Equinozi. I due coluri sono uniti con l'asse del mondo, per cui la rotazione dell'asse implica la rotazione dei coluri, che si spostano insieme ad esso nel cielo e formano l'impalcatura di una determinata epoca.

In altre parole, a partire dal 150 a. C. fino ai nostri giorni, il Sole all'Equinozio di Primavera si è sempre levato nella costellazione dei Pesci, mentre all'Equinozio di Autunno si è sempre levato nella Vergine, nel Solstizio d'Inverno nei Gemelli e nel Solstizio d'Estate in Sagittario. Quindi fino alle soglie dei nostri giorni Pesci, Gemelli, Vergine e Sagittario costituivano i coluri, ovvero i 4 pilastri congiunti all'Asse del Mondo in corrispondenza del Polo Nord celeste. L'Inizio dell'Era dell'Acquario non solo ha sostituito il Primo pilastro (Acquario al posto di Pesci) ma ha scardinato anche tutti gli altri, per cui dalla Vergine, dai Gemelli e dal Sagittario si passa al Leone, al Toro e allo Scorpione.

Messaggi cifrati.

L'archeoastronoma ed egittologa Jane B. Sellers dell'Istituto Orientale dell'Università di Chicago ha evidenziato in The Death of Gods in Ancient Egypt come nel Mito di Osiride, risalente ad almeno il 1450 a.C. (Testi delle Piramidi) siano contenuti tutti i numeri necessari per il calcolo della precessione, con un grado di precisione superiore a quello ottenuto da Ipparco nel I° sec. a.C.. Il valore ottenuto con i "numeri di Osiride" è infatti di 25.920 anni per la realizzazione di un ciclo completo, che è più prossimo a 25.776 (stime attuali) del valore di 28.800 trovato da Ipparco oltre milletrecento anni dopo.

Il tempo necessario al Sole equinoziale per compiere uno spostamento di due costellazioni è di 4.320 anni circa, sorprendentemente nel Mito Norreno (Vichinghi) troviamo 432.000 guerrieri che escono dal Walhalla. Di certe tradizioni cinesi riguardanti un cataclisma universale si disse - sempre secondo la Sellers - che fossero scritte in un grande testo di 4.320 volumi; lo storico Berosso (terzo sec. a.C.) attribuì un regno di 432.000 anni ai re Sumeri che precedettero il diluvio e fissò il tempo totale tra la creazione e la distruzione finale del mondo in 2.160.000 anni (2.160 anni è il passaggio in una costellazione). Nel calendario Maya compaiono continuamente unità di misura basate sui numeri 72, 2160, 2.160.000. Nel Rigveda, il più antico dei testi vedici ci sono esattamente
432.000 sillabe. Il perimetro e l'altezza della
Grande Piramide sono esattamente in scala 1:43.200 con la circonferenza e il raggio della Terra. Infiniti sono poi riferimenti al numero 72 (lo spostamento di un grado) ad esempio lo si trova nella cabala (72 angeli e 72 nomi di Dio), la Cina ha 72 venerabili, ecc.

Il fenomeno della Precessione è descritto fisicamente in molti antichissimi Miti, nella già citata opera Il Mulino di Amleto si evidenzia un codice antichissimo che, secondo gli autori, dovrebbe risalire ad almeno 8.000 anni fa, ossia in piena preistoria, dato che la storia dell'Egitto a noi nota non va oltre il 3.150 a.C.. Molti di questi Miti descrivono il fenomeno della precessione come un vortice, o come un "mulino" che periodicamente viene scardinato e ricostruito per dare il via ad una nuova Era. Ad esempio nella mitologia Maya si narrava che il mondo fu sorretto per lungo tempo da 4 Bacab, quattro fratelli che Dio pose ai quattro angoli affinché i cieli non cadessero. Quando questi Bacab fuggirono il mondo fu distrutto e ricreato con un nuovo cielo. Secondo Santilana e Dechend i sacerdoti-astronomi-matematici dei Maya non erano tanto ingenui da intendere la terra piatta con quattro angoli, ma usavano quell'allegoria per far intendere (divulgare diremmo oggi) e ricordare facilmente l'importantissimo fenomeno della precessione, anche quando la loro scienza fosse scomparsa con loro. I popoli scandinavi parlano di un "mulino cosmico" che macinava oro, pace e abbondanza a cui furono aggiogate dall'avido Amlodhi (o Amleth, da cui il titolo del libro citato) due gigantesse (Fenja e Menja) che con forza sovrumana erano costrette a farlo girare, fino a quando, riottose e infuriate per essere state trattate da schiave, lo fecero girare tanto vorticosamente da demolire i suoi grandi pilastri fasciati di ferro. Il mulino fu poi rubato da un re del mare, che gli fece macinare sale e infine il tutto finì in vortice marino. E il ciclo potè ricominciare. In un'altra versione si narra che Amleto avesse 9 fanciulle per far girare la macina, nove infatti è la rinascita di un ciclo su un piano superiore (mentre 8 lo è sul piano terreno).

Per ragione di spazio non posso qui riportare gli altri numerosi esempi di vortici e mulini, che secondo i due autori citati, non sono altro che un linguaggio figurato inviato da una saggezza antica, forse dagli stessi "Dei" secondo Graham Hancock [Le impronte degli Dei - Ed. Corbaccio], e insegnato agli uomini agli inizi dei tempi affinché giungesse fino ai nostri giorni per essere decifrato.

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