In questa mia pagina sono raccolti una serie di modi di dire tricaricesi.

Chi ne avesse da proporre si faccia avanti.

  1. Quattro di verdure e cinque di minestra. Versione dialettale: quott r foggh e cengh r mnestr. Significato: L'arte di arrangiarsi come si può.
  2. Quando a borse a borse e quando a legna a legna. Versione dialettale: quonn a bborz a bborz e quonn a lleun a lleun. Significato: Quando uno è impegnato a fare una cosa non bada alle altre e rischia di prenderlo nel .......
  3. Non riuscire a mettere insieme quattro uova in un piatto. Versione dialettale: N riesc a mmett nzemml quott ov ndà nu piott. Significato: quando uno è manifestamente incapace.
  4. Essere di salvietta. Versione dialettale: S r salviett. Significato: andare a pranzi sontuosi o ufficiali.
  5. Passare con la testa del lupo. Versione dialettale: Pass ca cap ru leup. Significato: Anticamente coloro che uccidevano i lupi (ritenuti nocivi) passavano da i vari contadini a riscuotere la taglia.
  6. Il cane del macellaio è sporco di sangue ma digiuno. Versione diallettale: U cuon ru vccir iè lord r sangu e ca panza vacand. Significato: le apparenze ingannano.
  7. Fare la morte della pecora. Versione dialettale: fà a mort ru picur. Significato: fare una brutta morte.
  8. Mancare diciannove soldi per fare una lira. Versione dialettale: t mangh,n diciannov sold ch fà na lir. Significato: esere povero.
  9. La carne si spreca ed i cani muoiono di fame. Versione dialettale: a carn s scett e l can mor,n r fam. Significato: chi troppo e chi niente.
  10. Andare a mangiare. Versione dialettale: vai arranghiè u rreit. Significato ovvio.
  11. Chi zappa beve acqua, chi pota beve vino. Versione dialettale: C zapp veiv aq, c pot veiv mir. Significato: deve essere inquadrato nell'ottica degli antichi contadini. Ribadisce la differenza di classe tra il potatore (che lavora di fino) ed il misero zappatore.
  12. Casa in fitto, pane acquistato. Versione dialettiale: cas r'affett, pan accattat. Significato: l'economia di una casa in fitto permette di mangiare; oppure meglio mangiare che avere una casa propria (quando ci sono pochi soldi).
  13. Essere uno che usa la carta igienica. Versione dialettale: s nu cacacart. Significato: persone che si possono permettere l'uso della carta igienica (inquadrata sempre nel contesto di una cinquantina di anni fa).
  14. Ai " fessi " rispondo ad orario. Versione dialettale: all fess risponn a orarij. Significato: far cadere la conversazione con una persona manifestamente sgradita.
  15. Lega l'asino dove vuole il padrone. Versione dialettale: Attakk u ciocc add vvol u patreun. Significato: il cliente ha sempre ragione (paga lui, quindi.....)
  16. Piede tondo, piede spaccato stanno bene se legati. Versione dialettale: Per tonn, per spaccat, stann bbun quonn sò attaccat. Significato: Proverbio di origine pastorale. Il piede tondo sono gli equini, i piedi spaccati sono bovini, ovini e caprini.
  17. Piegati fuscello fin quando sei tenero. Versione latina: Torct vgntidd fin a quonn s' tnridd. Significato: Proverbio pedagogico, i bambini vanno educati da piccoli.
  18. Andare a volpi. Versione dialettale: S ggeut a vvolp. Significato: per la caccia alla volpe si andava all'alba per cui si dice così ad uno che è assonnato.
  19. La banda di Coleto invece di andare avanti và indietro. Versione dialettale: a bband r curlet, invec r scè nnand vai ndret. Significato: invece di progredire si peggiora.
  20. Andare ad aspettare (comprare) il pesce al porto. Versione dialettale: S ggeu addà a sseis allu pesc. Significato: quando uno si alza presto.
  21. S ggeut a t,rà a sc,rpnat. Significato: quando uno è stanco.
  22. Quando si scioglie la neve gli stronzi escono fuori. Versione dialettale: Quonn squoggh a nev l stronz enzn arà for. Significato: tutti i nodi vengono al pettine; la vera natura delle persone viene sempre fuori, ......
  23. Per cacciare la zoccola bruciò il pagliaio. Versione dialettale: C,caccià a zokkl ardett u pagghiar. Significato: Quando si usano metodi eccessivi.
  24. Chi beve, lavora. Versione dialettale: C veiv fateji.
  25. La donna è come il paiolo: gocciola. Versione dialettale: a femn iè cum a cauror: fac a stezz.
  26. L'uomo si vede a confronto con l'albero del mandorlo. Versione dialettale: L'omn si ver mbacc a men,l. Significato: il legno del mandorlo è notoriamente duro. L'uomo che lo riusciva ad abbattere con l'ascia era " buono ".
  27. Andare olmo. Versione dialettale: Scè olm. Significato: Non avere niente, non bere. E' da ricollegarsi al gioco della birra.
  28. S ggeut affagliand. Significato: non avere niente.
  29. S ggeut fiacc. Significato: quando uno non ottiene niente.
  30. L'art r Brangalass: mang, bbeiv e stai alla spass. Versione italiana: l'arte di Brancalasso: mangiare, dormire e non fare niente.
  31. Vai a pisciare la paglia da qualche altra parte. Versione dialettale: Và a ppscià a pagghh annatavann. Significato: vai a rompere le scatole da qualche altra parte.
  32. Amm allitt, vrazz mbitt. In italiano: Gambe sul letto, braccia sul petto.Significato: L'arte del riposo sul letto.
  33. Quonn chiov n secca nind. Significato italiano: Quando piove non secca niente.
  34. L'asino trasporta la paglia e l'asino la mangia. Versione dialettale: U ciocc arrach a pagghj e lu ciocc sa mang.
  35. Agosto inizio dell'inverno. Versione dialettale: Aost cap r virn.
  36. C battezz, patrezz. Significato probabile: Chi fa da padrino fa anche da padre
  37. Gend senza fegghj nè parer nè cunzegghj. Versione italiana: Gente che non ha figli nè pareri nè consigli. Significato: diffidare da chi non ha figli.
  38. Scinr e npeut, quond fai sò tutt prdeut. Versione italiana: Generi e nipoti, quello che fai per loro è tutto sprecato.

  39. U litt s chiam ros.... n,nz dorm s ripos. Significato italiano: Il letto si chiama Rosa, non si dorme ma si riposa.

  40. Rcett u poppl alla faf, timb ng vol ma u prteus t'aggia fà. Significato italiano: Disse il verme della fava, dammi tempo ma il buco te lo faccio. Significato: Con la pazienza si ottiene tutto. Altro significato sessuale (spiegazione intuibile).

  41. Parind e cuggein s fann ch preim. Versione italiana: parenti e cugini si fanno per primi. Il fare ha un ovvio significato.

  42. C mor ch l fong fess ciu chiong. Versione italiana: E' scemo chi si addolora per la morte di uno avvelenato dai funghi.

  43. Ha dett mammarann liv u zich e mett u grann. Versione italiana: Ha detto nonna togli il bambino e metti l'adulto. Significato: il rispetto per gli anziani.

  44. Passat u sond, passat a fest. Versione italiana: Passato il santo, passata la festa.

  45. Quonn a panz iè vacand n,nz son e n,nz cand, quonn a panz iè chien bbon tann s cand e s son. Significato italiano: Quando la pancia è vuota non si suona e non si canta, quando la pancia è piena a sufficienza si canta e si suona.

  46. Pegghj u bun quonn l'hai ca u mal n mmanca mai. Versione italiana: Prendi il buono quando c'è perchè il male non scarseggia. Versione tricaricese del carpe diem.

  47. Cett, cett sett purc ndà l faf. Versione italiana: zitto zitto, sette maiali nelle fave.

  48. Sparagn sparagn u cul s'arrafagn. Versione italiana: risparmiando risparmiando il culo si stringe. Significato: non sempre conviene fare un'eccessiva economia.

  49. Ciocc vicchj e meul vicchj vann a murè alla cas r l fess. Significato italiano: Asini e muli vecchi muoiono alla case degli scemi. Significato: chi non è attento fa cattivi affari (come comprare un mulo che poi ti muore)

  50. Quonn a pecur fac bee perd u vccon. Versione italiana: quando la pecore bela perde il boccone.

  51. U ciocc r cind patreun. Versione italiana: l'asino di cento padroni. Si potrebbe interpretare come chi è voltafaccia, opportunista, ecc.

  52. C'adda fa u tradimend? O n'amic o nu parend. Chi può tradire? O un amico o un parente.

  53. Cioccia vecch, pddetra par. Asina vecchia, sembra una puledrai.

  54. Crap, crapitt e zemmr sò tutt na razz. Capre, capretti e caproni sono tutti una razza. Tutta l'erba un fascio.

  55. Vegn ndà vegn, cas assul. Vigne in comunità, casa isolata. Affari in comune, abitazione per proprio conto.

  56. L pecur arrocchj e l fess a coppj. Le pecore in gruppo ed i fessi a coppia.

  57. Tagg turt l'acqua all mleun? Ti ho deviato l'acqua ai meloni? Quando uno non ti saluta più. Deviare l'acqua alle angurie era uno sgarro.

  58. Eccè, hai pers u pan allu forn? Perdere il pane al forno. Quando uno è triste.

  59. Cap rott e carc,rat. Testa rotta e carcerato. Perdere capra e cavoli.

  60. S ndà casa mej n vness u cul mej n vress. Se non venisse in casa mia non vedrebbe il mio culo. Le serpi che vengono in casa e spifferano i fatti propri.

  61. S tin a casa gross enghjl r spein. Se hai la casa grossa riempila di spine. Casa grande molti ospiti, allora devi provvedere a tenerli lontani.

  62. Iè brott cum u rebbt. E' brutto come il debito.

  63. Sajett tadda mnuzzò. La saetta di teve colpire. (E' una sentenza, nel senso dialettale)

  64. Tadda vnè a occia sren. Ti deve venire un colpo.

  65. C s'assumeggj s pegghj. Chi si somiglia si piglia.

  66. L ciocc s screrrn e l varreil s rombn. Gli asini litigano e le botti si rompono.

  67. S'arrcord a vegn nda chiazz. Si ricorda la vigna in piazza. Una cosa indietro negli anni.

  68. Tutt quonn n,mbonn avè a vegn ndà chiazz. Non tutti possono avere la vigna in piazza. Nessuno può avere il lavoro nel paese, qualcuno deve pure emigrare.

  69. T chiam a copp e rsponn a dnar. Ti chiamo a coppe e rispondi a denari. Quando ti chiedono una cosa e capisci un'altra.

  70. Su ciocc n mmen a col a tre ann nà men chiò. Se l'asino non ha la coda a tre anni non gli cresce più. Le cose se non si hanno dopo un certo tempo non si hanno più.

  71. Ess parapatt e pac. Quando si sistema una cosa.

  72. Porta chieus ves,ta fatt. Porta chiusa visita fatta. Quando uno trova la porta chiusa è come se avesse fatta la visita.

  73. Ropp arrubot mttett l firr alla fnestr. Dopo il furto mise i ferri alla finestra. Prendere tardi dei provvedimenti.

  74. Passa osc e vena craj. Passa oggi e viene domani.

  75. C zapp e c vrnegn. Chi zappa e chi vendemmia.

  76. Marz men u fior e masc s pegghj l'onor. Marzo fa il fiore e maggio si prende il frutto.

  77. L'art r l pacc. Fare l'arte dei pazzi.

  78. Nda cas ru scarpar l scarp rott. In casa del calzolaio le scarpe rotte.

  79. A mazz a mazz sò tutt na razz. A mazzi a mazzi sono tutti uguali.

  80. Adda scè a bacià u per a g,s,crest. Deve baciare il piede a Gesù. (venerdi santo si fa il giro delle chiese)

  81. Sadda mett a ppar a par a sciammerch cu scarpar. Si deve mettere a confronto una donnaccia con il calzolaio. Confronto tra una cosa che non vale ed uno che vale.

  82. Scè a bacià u cueul allu partaall. Baciare il culo all'arancia.

  83. E' chiuveut e nvcat tutt l rott sò apparat. Piove e nevica ma tutto si aggiusta. Quando ci sono dissidi tra persone che rapidamente si sanano.

  84. U zeit e la zeit Angolozz e Margareit. Il fidanzato e la fidanzata, Angelo e Margarita. Per sfottere due romanticoni che vanno mano nella mano.

  85. Attind attind angapp u cul sforr a vind. Attento attento affinchè il culo non sforri a vento.

  86. Cum g,s,crest ta mann ta pegghj. Come Dio la manda la prendi. Non si può fare niente contro il fato.

  87. Iè ciut cum na gnagn r cirr. E' scemo come una ghianda di cerro.

  88. Eccè vin ru teit. Ecchè vieni da Tito. Per dire quando uno viene da lontano.

  89. A ppitt fac rspitt. La salita fa dispetto.

  90. A ra dd,n vin a rà mber u potr. Da dove arrivi, da Piè del Prato? Quando uno arriva stanco e trafelato.

  91. Scè a mnà a sarach mmocc a san bangrazij. Mettere la sardina in bocca a San Pancrazio. Quando non piove bisogna far venire sete a San Pancrazio.

  92. Hai ll,ndat a vregghj. Lasciare le briglie. Sbizzarrirsi.

  93. S cum nu ciocc vzieus. Essere come un asino vizioso. Quando uno non vuole far niente.

  94. U ciocc bllamor a c ver s nnammor. L'asino di Bellamore chi vede si innamora.

  95. Fest, maltimb e frstir alla cas. Festa, maltempo e forestieri a casa. Il massimo della sfiga.

  96. A dd faj l leun rumon l sc,kherd. Dove si tagliano gli alberi restano i trucioli.

  97. L'ucchj alla att e l'ucchj a fresc u pesc.Un'occhio al gatto ed un occhio a friggere il pesce.

  98. Cum vaia vaj e cum vena ven. Come và và e come viene viene.

  99. Adda rreiv chiand u zaccon. Dove arrivo pianto il paletto.

  100. T canosc c,ras. Ti conosco ciliegia. Ti conosco bene.

  101. Vai acchiann erva vind. Và cercando l'erba vento (parietaria). Significato: chi cerca donne.

  102. Megghj nu vind r tott ca l carvott. Meglio una corrente che gli spifferi.

  103. U vsteit iè neur, l'anm iè trest, frekn u popl a nom r crest. Il vestito è nero, l'anima è triste, fregano il popolo a nome di Cristo. E' riferito a preti e monache.

  104. Alla cas r l plttorn iè semb fest. A casa dei poltroni è sempre festa.

  105. Accas u fegghj quonn vu e la fegghj quonn pui. Sposa il figlio quando vuoi e la figlia quando puoi.

  106. Va ch chidd meggh r te e fall l spes. Vai con quelli migliori di te e fagli le spese.

  107. Appezzch nu c,rog,n a g,s,crest e naut allu riovl. Accendi un cero a Gesù ed uno al diavolo.

  108. A ogn ucidd u neir soi iè bell. Ad ogni uccello il suo nido è bello.

  109. A grass cucein a mserj iè vcein. La grassa cucina la miseria è vicina.

  110. Alla porta chieus u riovl vot l spadd. Alla porta chiusa il diavolo volge le spalle.

  111. Aveut a grazzj abbat u sond. Ricevuta la grazie gabbato il santo.

  112. Bllez e paccej s fann cunbagnej. Bellezza e pazzia si fanno compagnia.

  113. Batt u firr quonn iè caur. Batti il ferro quando è caldo.

  114. A capa bell iè senza crvidd. La testa bella è senza cervello.

  115. Rspett u cuon ca mor ru patreun. Rispetta il cane per il padrone.

  116. U cuon affamt n,nz appaeur ru baston. Il cane che ha fame non ha paura del bastone.

  117. U cuon ca s'è ars s'appaeur r l'acqua fredd. Il cane che si è scottato ha paura dell'acqua fredda.

  118. Can e cafeun lassn a porta apert. Cani e cafoni lasciano la porta aperta.

  119. Lev a castagn ru fuch ca amm ra att. Toglie le castagne dal fuoco con la zampa del gatto.

  120. C scupptresc all'arij ngap torn. Chi spunta in aria gli torna in testa.

  121. C vol u mol r l'aut codd soi iè allu cust. Chi vuole il male degli altri ha il suo al lato.

  122. C t vol ben chiò ra mamm u cor t ngann. Chi ti vuol bene più della mamma inganna il tuo cuore.

  123. C ten a cap r cer n scess allu sol. Chi ha la testa di cera non deve andare al sole.

  124. C ten a cap r vetr n mnass l pret. Chi ha la testa di vetro non deve lanciare le pietre.

  125. Prumett cert e n ven men s,cheur. Prometti con certezza e non potrai mantenerlo.

  126. C ten cuscenz n tten vr,gogn. Chi ha coscienza non ha vergogna.

  127. C s'asconn dret u resct par a tutto quond. Chi si nasconde dietro al dito compare a tutti.

  128. U riovl quonn t'accarezz vol l'anm. Il diavolo quando ti fa una carezza vuole l'anima.

  129. Panza chien n crer u rsceun. Chi ha la pancia piena non crede chi è diguino.

  130. C soffr c'amor n send dlor. Chi soffre per amore non prova dolore.

  131. C stai assaj ndà cas r laut rvend frstir ndà casa soi. Chi sta troppo nella casa altrui diventa forestiero nella propria.

  132. Attind alla att ca nnand t'allesc e dret t gratt. Attendo al gatto che davanti ti liscia e dietro ti gratta.

  133. Acqua currend n port vlen. Acqua corrente non porta veleno.

  134. Raccumonn a pecur allu leup. Raccomandare la pecora al lupo.

  135. A nott parl chian u iurn uordt attorn. La notte parla piano ed il giorno guardati intorno.

  136. Crest mann u fredd mbas all pann. Dio manda il freddo in base ad i panni.

  137. Crest rai a croc a c ten l spadd chiò gross. Dio dà la croce a chi ha le spalle più grosse.

  138. Iè megghj a scè ndu paraveis strazzat ca ndù mbirn r,camat. E' meglio andare nel paradiso strappato che nell'inferno ricamato.

  139. Scett a pret e asconn a man. Butta la pietra e nascondi il braccio.

  140. L cumbitt mocc all purc. I confetti in bocca ai maiali. Dare a chi non apprezza.

  141. U mol ven accavadd e s n vai all'appir. Il male viene a cavallo e va via a piedi.

  142. U mel s fac allcchà pcchè iè rouc. Il miele si fa leccare perchè è dolce.

  143. U supirchj romb l cupirchj. Il di più rompe i coperchi.

  144. Nda vocca chieus n trasn l mosch. Nella bocca chiusa non entrano le mosche.

  145. Mal n,nfà e paeur n,navè. Chi non fa male non ha paura.

  146. O t mang sta mnestr o t min ra fnestr. O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra.

  147. Na vot all'ann pass u cuos a tavl. Una volta l'anno c'è il formaggio a tavola.

  148. Ogn cas ten nu remc rott. Ogni casa ha una tegola rotta.

  149. Curreit fiumicidd addà a scoss allu mar. Correte ruscelli a dare la scossa al mare.

  150. U pccot cunfssot iè minz p,rdunot. Il peccato confessato è perdonato a metà.

  151. Preta moss n'n fac u lepp. La pietra smossa non fa il muschio.

  152. Quala ballat tala sunat. Quale ballata, tale suonata.

  153. Quonn crest raj a farein u riovl lev a codd. Quando Dio da la farina il diavolo toglie il sacco.

  154. Quonn a volp pr,d,chesc attind attind. Quando la volpe predica prestate attenzione.

  155. Quonn u panar vaj e ven l'amcezij s manden. Quando il paniere va e viene l'amicizia si mantiene.

  156. Sold sparagnat doi vot uaragnat. Soldi risparmiati due volte guadagnati.

  157. Sogra c,cat nora furtunot. Suocera ceca, nuora fortunata.

  158. Tanda vot vai u secch all'acq fin a quonn s romb. Tante volte va il secchio all'acqua fin quando si rompe.

  159. Spost cauror ca s no m teng. Spostati pailo altrimenti mi tingo.

  160. Na stezz r fel fac amar u mel. Una goccia di fiele rende amaro il miele.

  161. Vecchia addein ngrass a cucein. Vecchia gallina ingrassa la cucina.

  162. C vol abbà u vcein prest a ser e prest u matein. Chi vuole gabbare il vicino presto la sera e presto il mattino.

  163. Zocchr e acq r ros n'ha uastat mai nsceuna cos. Zucchero ed acqua di rosa non quasta mai niente.

  164. Eccè è sc,cattat u leup allu vosch. Ecchè è morto il lupo al bosco. Cosa eccezionale.

  165. Scapl ss voj e damm ssa rat. Togli questi buoi e dammi l'aratro. Quando a uno serve qualcosa.

  166. Ah! Rcett Ronna Lell quonn acchiàtt u cuon a att e la fegghia ngend. A disse Donna Lella quando trovò il cane, il gatto e la figlia in stato interessante.

  167. Pttor e pttasand vann chiò dret ka nnand. Pittori e pittasanti vanno più indietro che avanti.

  168. Cuonn chiov e men vind u cacciator n,nz abboscch nind. Quando piove e tira vento il cacciatore non becca niente.

  169. Add cachn l vacch n,nd pegghj nind; add ddorm s pegghj u malvind. Dove cacano le mucche non si prende niente, dove dormono si prende il Malvento (generica realzione cutanea allergica).

  170. Piacer scett all'Amerch ch n fà l favor. Il signor Piacere andò in America per non fare i favori.

  171. Fuk r pagghj a ciocc t'arragghj. Fuoco di paglia l'asino raglia.

  172. Frosc r scopa nov u rriovl s' nnammor. Fruscio di scopa nuova il diavolo si innamora.

  173. Cundrott fatt ndà cas pegghjl e vasl. Contratto fatto in casa prendilo e bacialo.

  174. U sciorg chiò s mov e chiò s'azzecch. Il topo più si muove e più si incolla. Riferito alla usanza di farli incollare sui cartoni per catturarli.

  175. Cas r sunator n,nz son. Casa di suonatori non si suona.

  176. U mir bbun s venn senza frasch. Il vino buono si vende senza frasche.

  177. Vnneut .... frneut. Venduto.... finito.

  178. Kokk mia kokk, pozz care' add n cand, pozz care' e pozz sckatta' demm quand'ann aggia' camba'. Gufo mio gufo, possa tu cadere dove non canti, possa tu cadere e possa tu morire ma dimmi quanti anni devo vivere.

  179. Preim ka t'aggia avè ros e fior taggia tnè; ropp ka t'aggij aveut ngul a mamt ka ta krsceut. Prima che ti devo avere a rose e fiori ti devo tenere, dopo che ti ho avuta " in culo " a tua madre che ti ha cresciuta.

  180. U vogghij vre', u vogghij assaggia', quonn ie' a Pasqu t vogghij spuso'. Lo volgio vedere, lo voglio assaggiare, quando e' pasqua ti voglio sposare. Ovvio il riferimento ;-)

  181. Preim ca taggia ave' ros e fior taggia tne', ropp ca taggj aveut ngul a mamt ca t'ha crsceut. Prima che ti devo avere ti devo mantenere a rose e fiori, dopo che ti ho avuta in culo a tua madre che ti ha cresciuta.

  182. Mang ca t mang a robba toj t mang. Mangia che mangi, la roba tua mangi.

  183. Apr l'ucchij e serr u cueul. Apri gli occhi e chiudi il culo: attento alle fregature.

  184. So mnenn, uoj mnenn, so grann uoj grann. Sono piccoli guai piccoli, aono grandi guai grandi.

  185. Sa fatej era bon a facevn l can. Se il lavoro era una cosa buona lavoravano i cani.

  186. K mangiart u pon r stu cummend aia fa tand ndu cul ftend. Per magiare il pane di questo convento devi farti un mazzo così.

  187. Stai kum na cochl. Si dice di una ragazza quando è bella "tonda".   

Aggiornato al 17/04/01