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"Bballa e zumpa vecchiu, bballa e zumpa forte, ci scappi de' stu cacchiu nu nci cachi chiù de notte." Attenti alle streghe che di notte volano sui tetti di Tricase!
Macaredi Panico UmbertoLe macare erano streghe che con le macarie (magie) si trasformavano in animali per lo più gatti. La notte durante il plenilunio saltavano sui loro "cavaddi de macare" (le scope) e con quelli volavano come fulmini sulle case dei paesi, impaurendo gli abitanti. Una notte, trasformate in gatti neri, si presentarono nel giardino di un vecchio, lì trovatosi per i propri bisogni corporali. Lo strinsero nel cerchio de' macare e, ballandogli freneticamente intorno, così cantavano:
Il vecchio, per nulla impaurito, afferrò uno di questi animali e non lo mollò. La macara per sfuggire alla presa si trasformava in altri animali, ma il vecchio strinse sempre più forte. Passate le due ore delle macare, in cui queste potevano trasformarsi in animali, ritornarono donne e volarono via con i loro cavaddi de macare. Quella catturata dal vecchio disse: "Ora devi tenermi in casa con te, perchè domani devi accompagnarmi al paese delle macare". L'indomani il vecchio accompagnò la macara al suo paese, in una ricca casa dove c'erano ad aspettarli le figlie di lei. Obbligo era per la macara fattasi prendere dal vecchio, di cedere "U lasciu", cioè il trapasso delle macarie alle figlie. Delle figlie nessuna lo desiderava e la macara non poteva morire se prima non l'avesse ceduto. Decise quindi di passarlo ugualmente e, facendo ballare la scopa, si lanciò con questa nel fuoco, dove con un gran boato sparì all'istante. Ora le figlie erano diventate macare. |