Venire a
Triei vuol dire anche conoscere e prendere parte ai momenti
legati alle tradizioni popolari, che rappresentano occasioni
d'incontro particolarmente intense e significative. Nonostante
i cambiamenti degli ultimi decenni e i condizionamenti della
moderna civiltà consumistica, il paese è riuscito
a conservare molte delle antiche usanze e non sono andate
perdute le sue tradizioni più tipiche.
Feste religiose, sagre popolari, riti legati agi arcaici tempi
della vita dei campi in vari momenti dell'anno animano il
piccolo centro con una partecipazione della gente rimasta
in gran parte intatta e si susseguono secondo il seguente
calendario:
16 gennaio:
S Antonio Abate
Ogni anno, a turno, uno dei
sette rioni del paese ha l'incarico di organizzare i
festeggiamenti: gli uomini si occupano del falò,
mentre le donne si occupano della preparazione della
"paniscedda", il dolce tipico di questa festa.
La realizzazione del falò ha un preludio pochi
giorni prima della ricorrenza, con la ricerca nelle
campagne circostanti di qualche vecchia quercia per
alimentare il fuoco. Si trasporta la legna nella piazza
del paese, dove i giovani erigono una catasta a forma
di piramide dell'altezza di circa 5-6 m. Il pomeriggio
si svolge la processione, con le donne che recano sul
capo i cesti contenenti " sa paniscedda. La sera,
dopo la benedizione, uno dei bambini presenti accende
il falò con il cero che il parroco gli porge.
La festa prosegue per tutta la notte con la distribuzione
della paniscedda e del vino mentre bambini e adulti
ballano attorno al falò giocando a sporcarsi
il viso con la fuliggine. |
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1^ domenica di maggio:"S'Orroseri"
E' nota anche come festa della
Madonna del Pane. Responsabile dell'organizzazione è
la "Cunfraria" della Madonna del Rosario.
Ogni famiglia si preoccupa dell'ordinazione del pane
speciale a forma di corona chiamato "simbula".
La mattina della festa, prima della messa tutti portano
il pane a casa dell' "obriera", la consorella
che ha fatto la promessa di organizzare la festa. Dopo
la celebrazione della messa il sacerdote va a casa dell'
"obriera" consorella per benedire il pane.
Nel pomeriggio, davanti alla casa della consorella vengono
deposte delle frasche di corbezzolo, sulle quali le
persone poseranno un tovagliolo per ricevere il pane.
Tre rintocchi di campane annunciano alla popolazione
che è arrivato il momento di radunarsi a casa
della consorella. Qui intanto si è già
provveduto a frazionare ogni "simbula" in
tre parti:
1) Sa parte cumuna
2) Sa parte 'e is sorteras
3) Sa parte 'e is parteris
"Sa parte cumuna" viene distribuita a chi
si presenta con il suo tovagliolo adagiato sulle frasche
del corbezzolo.
"Sa parte 'e is sorteras" è la parte
delle vedove, che non possono presenziare alla festa,
poiché sono in lutto ma hanno comunque diritto
alla loro parte di pane della Madonna, che viene consegnata
loro tramite un conoscente o vicino di casa.
"Sa parte e 'is parteris", è la parte
spettante a tutti coloro che hanno portato il pane,
che vengono chiamati uno per uno dall'obriera. |
3^ domenica San
Sebastiano
La
festa è caratterizzata dalla processione coi
buoi, abbelliti con ghirlande di fiori.Anticamente si
arrivava a processioni formate anche da sessanta coppie
di buoi, mentre questo numero si è molto ridotto
nel tempo.La processione si muove lungo le strade principali
del paese, i partecipanti seguono i portatori del santo
e le coppie di buoi adornati di fiori che rendono colorata
questa festa.
Uno dei momenti più sentiti è quello della
scelta de s'obreri per la festa dell'anno successivo.
In realtà non si tratta di una scelta, ma si
fa una vera e propria asta all'aperto, infatti quando
il santo giunge in piazza, prossimo ormai ad entrare
in chiesa, gli aspiranti obrieri offrono una certa somma
in denaro gridando ad alta voce affinché tutti
sentano. Chi fa l'offerta più alta prima che
la statua di San Sebastiano varchi la soglia della chiesa,
sarà l'obriere della festa dell'anno successivo.
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10 agosto: S. Antonio di Padova
E'
meglio conosciuta come "Sant'Antoni e' Mullò"
perché si festeggia nella piccola chiesetta
campestre di Mullò, dove il Santo viene portato
in processione dal paese accompagnata dal suono de
"is bisones".Nella chiesetta si celebra
la messa e si cantano i tradizionali goccius, canti
in versi in onore di Sant' Antonio.Il Santo viene
lasciato nella chiesetta per due giorni. Il terzo
giorno si riporta a Triei e con la celebrazione della
messa termina la festa religiosa. Quella popolare
continua fino a tarda notte con canti e balli.
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26 settembre:
SS. Cosma e Damiano
Festa dei santi patroni di Triei
a cui è intitolata la chiesa.
La mattina della festa, dopo la messa, si fa la processione
con i simulacri dei Santi per le strade del paese recitando
il rosario. Alla sera si svolgono i festeggiamenti in
piazza con canti e balli tradizionali. |
1 novembre:
"Is Animas"
E' una festa tanto attesa dai
bambini. Nel primo pomeriggio i bambini vanno in giro
casa per casa con sacchetti o cestini chiedendo in coro
" a is animas", ad indicare che quanto verrà
offerto andrà in suffragio dell'anima dei defunti.
Ricevono di tutto: caramelle, cioccolatini e dolciumi
vari, frutta secca e altro.
13 dicembre: Santa Lucia
A parte la Madonna de S'Orroseri, tra i tanti Santi
particolarmente venerati a Triei troviamo una sola santa,
cioè Santa Lucia. È conosciuta anche come
"sa festa 'e is bagadius" cioè degli
scapoli, a uno dei quali spetta l'organizzazione dei
festeggiamenti. Singolare è il modo in cui viene
nominato l'obriere: il primo gennaio si allestisce nella
piazza un vero e proprio seggio dove si recano a votare
tutti gli scapoli del paese, compresi i bambini più
piccoli accompagnati dai genitori, sono severamente
escluse le donne. Tutto questo avviene con la supervisione
dei due candidati aspiranti obrieri che si sono proposti
il giorno della festa di Santa Lucia, portando avanti
nel frattempo una intensa campagna elettorale.
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