Diary Project by Stefano Cagol
Un'esperienza newyorkese.
Note: YIIKone é stata un'esperienza multimediale creata dall'interazione fra la pubblicazione digitale crushsite.it e l'artista contemporaneo Stefano Cagol. Una collaborazione nata nel periodo precedente alla personale (anno 2000) dell'artista presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Questa pagina ne riassume i punti di contatto, a partire dall'intervista realizzata in quel periodo, fino al progetto YIIKONE, illustrato e presentato tramite comunicato stampa, raggiungibile selezionando il titolo sovrastante.

Intervista a Stefano Cagol (2 novembre 2000)

"Un uomo é plasmato sulle proprie esperienze, forse per questo l’uomo che ho di fronte, solo adesso, che ho un esperienza da condividere, mi sembra più comprensibile, forse per questo Stefano Cagol sembra un alieno, perché appartiene ad un mondo lontano dalla canonicità, un mondo che crea interesse, ma che solo pochi forse avranno l’occasione di conoscere. Il luogo in cui parliamo é quanto di più anonimo si possa incontrare in giro, un bar in una città provinciale, appartenente ad uno stato che della sua contemporaneità non fa certo il suo cavallo di battaglia. E Stefano é un uomo contemporaneo, che assimila informazioni, facendole sue, accettando una trasformazione corporea e mentale, che solo a tratti riuscirà a trasferire nella sua arte. Un artista vero, non lo sappiamo, di certo la sofferenza che si cela dietro il riflesso di un bicchiere di Cabernet, maschera l’esigenza di sentirsi importante, così da non confondersi in un anonimato che realmente non gli appartiene. Nasce da un'incomunicabilità, da un contrasto che si crea fra il mondo reale e quello che dentro di lui vive. L'immagine proposta nella sua arte, vive dentro di lui e probabilmente, non importa tutto quello che muove fuori, perché la sua é un’altra dimensione, ma quando si crea il contrasto evidenziato da persone, situazioni, ambienti, si accorge per necessità che la realtà obiettivamente é un’altra e il disagio lo assale, ordina da bere, ma non confondiamo questa azione con un desiderio di soffocare istinti malinconici, no, é solo un’esigenza di reazione, di narrazione, di presa di dominio verso un mondo esterno che deve ancor più assomigliare a quello che vive nella sua esperienza. Solo così entrando nel suo mondo, partecipando al suo gioco sono riuscito a parlargli, era una notturna piovosa giornata autunnale, e lo era veramente".
CB: Nel tuo percorso artistico spesso si é vista una combinazione di diversi elementi, nel caso di I'm a master la donna ed il serpente, elementi che solo uniti riescono a costruire un codice interpretativo (eva ed il serpente), é una scelta casuale o é un percorso voluto, qual'é obiettivo?
Stef: Negli ultimi anni sono arrivato ad elaborare la maggior parte dei miei lavori fotografici costruendoli e basandoli sulle sequenze (dilatazioni e contrazioni temporali) o su di una doppia faccia di un'unica realtà, il doppio, lo specchio, la riflessione, il gemello, la "clonazione" dell'uguale. Alcune facce risultano assolutamente (all'apparenza) identiche, altre come in " I'm a master" sono diverse ma parte della stessa essenza... sono un'unico messaggio, sono la stessa realtà, una compensa l'altra ...e si appartengono
CB:Perché rielabori la fotografia attraverso il computer?
Stef: Innanzi tutto non sono un fotografo, i miei scatti hanno diverso fine e ispirazione rispetto all'uso che ne trae il fotografo.
Ho raggiunto la fotografia attraverso tutt'altro percorso: la sperimentazione di molti mezzi espressivi... tra cui il video. Il computer invece è semplicemente un mezzo molto potente ed utile che appartiene al nostro tempo. Tecnicamente mi permette di intervenire sulle immagini in modo molto preciso e selettivo...., si lavora realmente "nell'intimo" della materia (in questo caso pixel elettronici) ed è emozionate stampare e realizzare d'aver creato un qualche cosa di "altro" rispetto allo scatto iniziale (lo definirei "transfotografico").
CB: Qual'é la tua relazione verso le nuove frontiere tecnologiche? Ti consideri uomo predisposto al futuro?
Stef: Assolutamente, nonostante la mia visione pessimistica del mondo... la tecnologia conquista sempre e comunque tutto il mio entusiasmo... Sono molto fiero della mostra a cui ho partecipato nel 1997 alla Triennale di Milano: "GENERAZIONE MEDIA".
CB: Pensi di utlizzare qualche sistema tecnologico nuovo per i tuoi prossimi lavori?
Stef: Sicuramente utilizzero sempre più i DVD e potrò permettermi più interventi elettronici all'interno e nel montaggio dei video... Riguardo il futuro ormai nulla è impossibile...
CB: Vista la tua possibilità di confronto soprattutto con il panorama newyorkese, cosa ne pensi del panorama artistico locale? Quali sono le principali differenze?
Stef: La realtà locale nonostante tutti i vantaggi di una regione ricca ed evoluta "fatica" a seguire il ritmo incalzante della contemporaneità...ed una cosa molto preoccupante è l'assenza di giovani artisti in regione. Per ora il trentino è e resta provincia e gli accadimenti e le trasformazioni sono e si sviluppano in altri luoghi. Senza dubbio è molto imporatante viaggiare e spostarsi per uscire da questa situazione . Nonostante molti parlino di Berlino, Londra come nuovi centri dell'arte mondiale, Nyc rimane il perno del sistema dell'arte mondiale. A Nyc può bastare la frequentazione delle opening per capirne l'importanza e centralità : tutto il mondo è li e ti passa davanti !!!!!!
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Ps: Andate a visitare il sito che ha realizzato SAMPLE, per
l'esposizione al Palazzo delle Albere, Ciao!!!!l
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