MART
Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.

On line:http://www.mart.tn.it
E-mail: ufficiostampa@mart.trento.it

Palazzo delle Albere, Via R. da Sanseverino 45 - Trento.
Tel. 0461234860; Fax 0461234007. Orario: 10.00 - 18.00. Ingresso: lire 10.000. Chiuso lunedì.

Archivio del '900, Corso Rosmini 58, Rovereto (Tn).
Tel. 0464/438887; Fax 430827. Aperto martedì-domenica: 9.00-12.30/14.30-18.00. Chiuso lunedì.
Dal 28 marzo al 29 settembre 2002
Paesaggi ed ambienti di montagna nella Collezione Permanente del Mart
Mart, Palazzo delle Albere, Via Sanseverino, Trento. Ore 10.00-18.00 (lunedì chiuso).
Pasqua chiuso – Lunedì dell’Angelo ingresso gratuito.
Ingresso: euro 3,61 – Ridotto: euro 2,06 / ¤ 1,03
Informazioni: Ufficio stampa Mart, tel. 0039 800 397760 - fax 430827
Note: Raramente gli artisti trentini hanno dipinto le montagne della nostra regione. E’ un fatto abbastanza insolito, anche in considerazione del fatto che proprio il Trentino possiede montagne tra le più belle al mondo. E anche nelle opere appartenenti alle nostre collezioni pubbliche è difficile trovare quadri di montagna. Da questa curiosità prende spunto la mostra PAESAGGI ED AMBIENTI DI MONTAGNA NELLA COLLEZIONE PERMANENTE DEL MART che aprirà giovedì 28 marzo prossimo a Palazzo delle Albere a Trento, organizzata in occasione dell’Anno Internazionale della montagna.
Storicamente gli artisti trentini più importanti a cavallo tra ‘800 e ‘900 preferivano ricercare i loro soggetti lontano dalle loro montagne. Maggiore attenzione veniva infatti riservata ad altre ambientazioni: dalla laguna, al mare, alla pianura. Andavano alla ricerca del nuovo, dell’esotico, com’era d’altronde d’uso a quei tempi. L’esempio più clamoroso fu senz’altro quello di Giovanni Segantini i cui monti – se sono talmente suggestivi da rappresentare un archetipo pittorico – non sono quelli trentini bensì quelli della zona dell’Engadina in Svizzera. Ricordiamo poi Umberto Moggioli – uno dei più grandi pittori del primo Novecento – che non realizzò dipinti con soggetto montano se non in tempo di guerra, per necessità, come semplice topografo.
Eppure la terra trentina ha dato spunti a molti artisti provenienti da fuori (su tutti ricordiamo il famoso acquerello di Albrecht Dürer del 1495 raffigurante la Rocca di Arco) attirati da queste montagne note in tutto il mondo. La rappresentazione della montagna, dal Romanticismo al Divisionismo, occupa un ruolo fondamentale in tutta la pittura italiana ed europea. Le cime furono soggetto privilegiato, rappresentato in mille interpretazioni differenti e spesso centrate sulla carica simbolica che la “vetta”, emblema di innalzamento spirituale, assume.
Tra gli artisti di genere che ebbero un peso significativo in questo ambito artistico a livello locale troviamo Eugenio Prati, Giulio Cesare Prati e Bartolomeo Bezzi, dove l’ambiente montano viene illustrato nelle sue caratteristiche più tipiche (i costumi, gli scorci dei paesini, i prati imbiancati) e in altrettanto tipici soggetti (dalla pastorella alle mucche al pascolo). Tra i pittori di rilievo non solo locale, il lombardo Girolamo Induno, il tedesco Josef Büche, il trentino Francesco Danieli.