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IL PARADOSSO
ALL'ITALIANA
ANCORA LA SINISTRA SI
MOSTRA CONTRARIA ALL'ABILITAZIONE DEGLI .I.T.P. E DEI DIPLOMATI AL
MAGISTRALE
ALLA FACCIA DEL SOCIALE E
DEI BEI PAROLONI CHE SBANDIERANO AI QUATTRO VENTI.
Fanno anche assemblee
per il precariato ... è una vergogna!!!
Su emendamento dello SNALS
sul decreto del precariato per il recupero all'abilitazione dei diplomati
Magistrale e ITP con 365 gg di servizio esclusi dal dl 2829.
Discussione del DL 97/04 in Commissione Cultura
del Senato
28 aprile 2004
Il 27 aprile 2004, alle ore 14.00, si è riunita la VII Commissione del
Senato per prosegure l'esame del Disegno di legge n. 2896, di conversione
del DL 7/4/2004, n. 97.
La Commissione ha deciso di fissare per le ore 12.00 di venerdì 30 aprile
2004 il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti.
Riportiamo il resoconto della discussione della Commissione Cultura (da
www.senato.it):
(2896) Conversione in legge del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, recante
disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico
2004 - 2005, nonché in materia di esami di Stato e di Università
(Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 20 aprile scorso, nel corso della
quale il presidente relatore ASCIUTTI (FI) ricorda di aver svolto la
relazione introduttiva. Dichiara dunque aperta la discussione generale.
Il senatore EUFEMI (UDC) stigmatizza anzitutto il mancato recepimento nel
decreto-legge della disposizione originariamente recata all'articolo 2,
comma 1, lettera d), del disegno di legge n. 2529 (peraltro soppressa nel
corso dell'esame in Commissione) che consentiva agli insegnanti in possesso
dei prescritti titoli di laurea o di diploma e che avessero prestato
servizio per almeno 360 giorni nel quadriennio compreso dal 1° settembre
1999 al 31 agosto 2003, ancorchè privi di abilitazione o idoneità, di
partecipare ai corsi speciali di durata annuale finalizzati al conseguimento
dell'abilitazione all'insegnamento. In questo modo, prosegue l'oratore,
viene particolarmente penalizzata la categoria degli insegnanti delle scuole
magistrali, per la quale non sono stati banditi né il concorso ordinario, né
corsi riservati per il conseguimento dell'abilitazione, né sono state
avviate le Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS).
Egli ricorda altresì che la richiamata disposizione recata alla lettera d)
costituiva parte di un preciso accordo politico, di cui invoca il rispetto,
in mancanza del quale non esclude che il suo Gruppo possa riconsiderare
l'orientamento complessivo sul provvedimento. Al riguardo rammenta altresì
l'impegno del suo Gruppo, attraverso appositi emendamenti, diretto a
integrare il contenuto della lettera d), affinché - pur individuando una
soluzione in grado di assicurare un'effettiva convergenza delle forze
politiche - rispondesse anche alle attese di tutte le categorie di
insegnanti, altrimenti penalizzate non avendo avuto altra possibilità di
acquisire l'abilitazione.
Auspica dunque che tali considerazioni possano essere tenute presenti nel
corso dell'esame dell'atto in titolo, al fine di individuare una soluzione
condivisibile.
La senatrice ACCIARINI (DS-U) - nel ribadire le perplessità già manifestate
con riferimento al disegno di legge n. 2529 - sottolinea l'inadeguatezza
del
provvedimento rispetto alla questione, che giudica centrale, del
reclutamento del personale della scuola e del superamento del fenomeno del
precariato. Critica in particolare la scelta di inserire in un atto con
forza di legge la disciplina delle graduatorie permanenti che invece, per
sua natura, richiederebbe una diversa fonte normativa, rilevando come essa
sia la conseguenza della scelta amministrativa di modificare continuamente i
criteri di formazione delle graduatorie che, nel corso degli ultimi tre
anni, ha a suo avviso aggravato la situazione.
Critica altresì l'assenza nel decreto-legge di una quantificazione del
numero di assunzioni, giudicando al riguardo inadeguata la cifra resa
pubblica dal Governo (pari a 15.000 assunzioni). Il provvedimento,
criticabile anzitutto perché non affronta il tema di una effettiva
stabilizzazione del personale della scuola, si inserisce del resto
all'interno della politica di riduzione del personale della scuola, ribadita
nelle leggi finanziarie approvate nell'attuale legislatura.
Prende inoltre atto della scelta di inserire all'interno dell'articolato
norme affatto estranee all'oggetto del provvedimento, fra cui ad esempio la
disposizione (recata all'articolo 4) che contempla una sessione
straordinaria di esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio della
professione di medico chirurgo, come del resto aveva fatto a maggioranza la
Commissione, inserendo nel disegno di legge n. 2529 disposizioni relative
all'idoneità a professore associato, espunte invece dal testo del
decreto-legge.
Per quanto concerne le riflessioni svolte dal senatore Eufemi in ordine al
mancato recepimento della disposizione recata alla lettera d), comma 1,
dell'articolo 2 del disegno di legge n. 2529, peraltro già soppressa nel
corso dell'esame in Commissione, ella non giudica accettabile che la
questione sia posta all'attenzione della Commissione in termini di rispetto
di un accordo politico raggiunto in altra sede.
Entrando nel merito del provvedimento, ella osserva che, rispetto al testo
approvato in Commissione, l'articolo 1 risulta sostanzialmente confermato,
con la sola novità costituita dall'abrogazione esplicita del riferimento
alla periodicità annuale dell'integrazione delle graduatorie permanenti
recata dal decreto-legge n. 255 del 2001, convertito, con modificazioni,
dalla legge n. 333 del 2001. In proposito, ribadisce l'orientamento
contrario del suo Gruppo alla previsione secondo cui gli aggiornamenti e le
integrazioni delle graduatorie permanenti avvengano con cadenza biennale,
che giudica grave ed iniqua, e a tal fine preannuncia sin d'ora iniziative
emendative.
Quanto all'articolo 2, recante disposizioni in materia di conseguimento
dell'abilitazione all'insegnamento, ella giudica invece positivamente la
decisione del Governo di recepire il testo approvato in Commissione senza
prevedere una disposizione generale diretta ad assicurare l'abilitazione per
tutti gli insegnanti che abbiano prestato servizio per almeno 360 giorni nel
quadriennio considerato. In proposito, ribadisce l'esigenza di assicurare
certezze nel mondo della scuola, che erano state assicurate invece nella
passata legislatura quando venne definito un chiaro percorso per
l'acquisizione dell'abilitazione all'insegnamento, mediante la
partecipazione alle SSIS nonché ai corsi di laurea in scienze della
formazione primaria. Nello stigmatizzare ancora le richiamate decisioni
amministrative in materia di attribuzione dei punteggi per le graduatorie
permanenti, nonché la politica del blocco delle assunzioni seguita
dall'attuale Governo, ella sottolinea l'intenzione del suo Gruppo di
presentare emendamenti diretti a innalzare la qualità della scuola nonché ad
assicurare la priorità ai percorsi universitari nell'attribuzione delle
abilitazioni.
Giudica poi negativamente il mancato recepimento nel decreto-legge della
norma accolta nel corso dell'esame in Commissione del disegno di legge n.
2529, diretta a consentire l'iscrizione con riserva nelle graduatorie agli
iscritti all'ultimo anno delle SSIS.
Ritiene altresì grave l'attribuzione del punteggio assegnato al servizio
militare, che peraltro è dimezzato rispetto a quanto previsto nel testo del
disegno di legge n. 2529 approvato in Commissione, attesa l'inopportunità
che esso sia posto sullo stesso piano rispetto al conseguimento di titoli di
insegnamento o comunque culturali, che sono invece strettamente connessi
alle professionalità richieste per l'insegnamento. A tal fine annuncia sin
d'ora l'intenzione di presentare emendamenti al fine di sopprimere una
disposizione che discrimina una parte rilevante del personale della scuola.
Nel ribadire l'importanza dello spirito di collaborazione che ha animato
l'esame del disegno di legge n. 2529 in Commissione, ella si augura
conclusivamente che anche le questioni specifiche, quale quella sollevata
dal senatore Eufemi, possano essere ricondotte ad un quadro complessivo.
Il senatore TESSITORE (DS-U) ricorda i due ordini del giorno da lui
presentati nel corso dell'esame del disegno di legge n. 2529, volti ad
impegnare il Governo, da un lato, all'immediata attivazione delle procedure
per il reclutamento delle 15.000 unità di personale autorizzate per l'anno
scolastico 2004-2005 e, dall'altro, alla elaborazione di un'accurata
quantificazione dei fabbisogni annuali di personale, in corrispondenza di
ciascun comparto funzionale. Nel rammentare che entrambi gli ordini del
giorno raccolsero il parere favorevole del Presidente relatore e furono
accolti dal Governo, evidenzia la necessità di ribadire detti impegni anche
in questa occasione, al fine di qualificare positivamente il provvedimento
in esame.
Quanto alle problematiche sollevate dal senatore Eufemi, osserva che si
tratta di temi non solo oggetto di accordi politici ma anche di un vasto
movimento di opinione pubblica, che ritiene tuttavia debba restare fuori
dalle aule parlamentari. Pur convenendo che il problema possa trovare
soluzione nell'ambito di un provvedimento che, per altro verso, affronta
molte altre tematiche di carattere particolare, sollecita tuttavia un
emendamento che si richiami a principi sistematici onde non violare il
carattere generale che dovrebbe caratterizzare qualunque intervento
normativo, pur nel rispetto delle singole specificità.
Il senatore VALDITARA (AN) osserva che l'attuale situazione di disagio
deriva da un atto adottato dal precedente Governo, successivamente
dichiarato illegittimo dal TAR del Lazio con una sentenza del 2001.
Condivide poi l'obiettivo di evitare sanatorie generalizzate, anche se
rileva che nella scorsa legislatura furono attivati corsi abilitanti
teoricamente destinati ad una platea di meno di 50.000 insegnanti cui
parteciparono invece oltre 427.000 docenti abilitati.
Quanto ai contenuti della lettera d) del comma 1 dell'articolo 2 del disegno
di legge n. 2529, non inseriti nel decreto-legge in esame, ricorda che
Alleanza nazionale già a suo tempo si oppose ad abilitazioni di massa,
contrastando le ipotesi di esami interni non sufficientemente selettivi.
D'altra parte, osserva tuttavia che si tratta di circa 60.000 persone, già
inserite a titolo precario nella scuola, alle quali ritiene equo offrire
un'opportunità affinchè non vengano espulse definitivamente dalla scuola
italiana, a condizione che sia salvaguardata la serietà della selezione.
Anche con riferimento agli insegnanti magistrali, ritiene opportuna una
soluzione che eviti iniquità, atteso che si tratta di insegnanti che non
hanno potuto partecipare ai precedenti corsi abilitanti. Si esprime poi in
senso favorevole alla riduzione del punteggio attribuito al servizio
militare, ricordando di aver già espresso perplessità in merito in occasione
dell'esame del disegno di legge n. 2529.
Dopo aver ribadito l'esigenza di un esame nazionale anche per gli abilitati
al sostegno, sollecitando un chiarimento rispetto alla formulazione del
decreto-legge, conclude confermando la necessità di un piano pluriennale di
assunzioni che dia certezza alle giovani generazioni.
Il senatore MODICA ritiene che l'unico aspetto del decreto-legge in esame
effettivamente caratterizzato dai requisiti costituzionali di necessità ed
urgenza sia la revisione della tabella di valutazione dei titoli per
l'inserimento nelle graduatorie ai fini delle assunzioni in ruolo a partire
dal prossimo anno scolastico. Ad esso, sono stati tuttavia aggiunti altri
temi, del tutto sprovvisti dei predetti requisiti costituzionali, che anzi
sottraggono al dibattito parlamentare materie che assai più proficuamente
avrebbero potuto essere affrontate proprio in sede parlamentare. Anche la
revisione della tabella presenta peraltro profili problematici. In primo
luogo, il Governo non potrà infatti, a suo giudizio, mantenere la
periodicità biennale imposta dal comma 4 dell'articolo 1. Si tratta infatti
di una norma del tutto incostituzionale, che esigenze di semplificazione
amministrativa non sono certo sufficienti a giustificare. Essa non potrà
dunque reggere il vaglio della Corte costituzionale, ponendosi in palese
violazione dei diritti dei cittadini. Inoltre, il combinato effetto di tale
norma e della mancata riproduzione dell'ammissione con riserva degli
iscritti all'ultimo anno dei corsi di specializzazione all'insegnamento
secondario (articolo 4 del disegno di legge n. 2529 come approvato in sede
referente dalla Commissione) fa sì che molti giovani aspiranti alla carriera
docente dovranno attendere addirittura tre anni per potersi solo inserire
nelle graduatorie. Ovvero, le SISS ridurranno i corsi biennali in modo tale
da prevederne la conclusione in tempo utile per consentire l'iscrizione
nelle graduatorie. Né va sottaciuto il fatto che il provvedimento legifera
inopinatamente in una materia, quale l'attribuzione dei punteggi, che assai
più correttamente dovrebbe essere rimessa ad atti di natura secondaria, onde
evitare una eccessiva rigidità del sistema.
Pur convenendo sull'esigenza di sistematizzare il periodo transitorio fra
l'ultimo concorso per l'accesso alla carriera docente e il nuovo sistema di
reclutamento non ancora consolidato, paventa infine il rischio che sanatorie
prive di carattere sistematico siano foriere di ulteriori provvedimenti di
sanatoria. Preannuncia pertanto la presentazione di emendamenti volti ad
offrire una risposta in termini di sistema anziché di favori. Passando
all'articolo 2 del decreto-legge, prende atto con sconcerto dell'esigenza di
sanare la posizione di decine di migliaia di docenti non abilitati già
inseriti a titolo precario nel mondo della scuola, pur in presenza di
graduatorie ove figurano iscritti centinaia di migliaia di docenti
abilitati. Sollecita pertanto un confronto con il Governo sull'opportunità
di ampliare a dismisura le graduatorie dei docenti abilitati laddove
continuano comunque a formarsi schiere di docenti precari non abilitati.
Con riferimento all'articolo 3, prende atto della scelta del Governo di
ripristinare la versione originaria. Osserva tuttavia che, mentre l'articolo
3 del disegno di legge n. 2529, nel testo approvato dalla Commissione in
sede referente, dettava norme puntuali, coerenti con un dettato legislativo,
il testo attuale si limita a esprimere un auspicio nei confronti delle due
parti di una contrattazione collettiva.
Quanto infine agli articoli 4 e 5, rileva che si tratta di materie afferenti
il settore universitario che nulla hanno a che vedere con l'impianto
originario del testo e tanto meno con i caratteri di necessità ed urgenza.
In particolare, l'articolo 4 è volto a sanare un errore commesso dal
Ministero in occasione del bando dei corsi di specializzazione medica di
quest'anno, quando fu richiesto il requisito del tirocinio prima
dell'ammissione ai corsi. Si tratta infatti di disposizione che viola
palesemente la normativa vigente, secondo cui detto tirocinio può anche
essere concluso successivamente all'ammissione. A fronte di tale errata
disposizione alcune università hanno peraltro correttamente optato di
applicare il dettato legislativo ed hanno ammesso gli specializzandi anche
senza il requisito del tirocinio. Altre università hanno invece rispettato
la lettera della circolare, pur se in violazione della legge. Ne sono
derivate evidenti sperequazioni che l'articolo 4 mira a sanare prevedendo
una sessione straordinaria di esami. L'articolo 5 affronta invece
un'anomalia del sistema universitario secondo cui gli atenei sono tenuti a
pagare gli aumenti stipendiali dei docenti pur se dovuti a norme di legge.
Ciò, a fronte di un trasferimento a carico del Fondo per il finanziamento (FFO)
bloccato e a limiti imposti dalla legge per la spesa per stipendi. Per
ovviare a tale insostenibile situazione, la soluzione non è peraltro stata
individuata in un aumento del FFO, come sarebbe stato ragionevole, bensì in
un fittizio calcolo aritmetico, secondo cui ai fini della valutazione dei
limiti previsti dalla legge non si tiene conto dei costi derivanti dagli
incrementi per il personale. Si tratta tuttavia di soluzione di assai breve
respiro che non impedirà a breve la paralisi totale dell'attività degli
atenei. Particolarmente risibile appare poi il comma 3 di detto articolo 5,
secondo cui dall'attuazione del medesimo non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per il bilancio dello Stato. Si tratta infatti di una norma
"bandiera" che tradisce il carattere frettoloso della disposizione.
Il senatore FAVARO (FI) si sofferma anzitutto sulla consistenza del fenomeno
in questione, che vede circa 420.000 docenti abilitati già inseriti in
graduatoria, di cui 100.000 in cerca di iscrizione in una graduatoria
diversa, e 70-100.000 docenti non abilitati in attesa di inserimento in
graduatoria. Obiettivo finale dell'intervento legislativo deve dunque essere
quello di superare l'attuale situazione di incertezza e, al fine di non
porre le basi per un nuovo intervento di sanatoria, evitare di lasciare
situazioni in sospeso, quale ad esempio quella degli insegnanti magistrali.
Prende indi atto con rammarico della scelta del Governo di non riprodurre la
norma, già introdotta dalla Commissione nel disegno di legge n. 2529 in sede
referente, che consentiva agli iscritti all'ultimo anno dei corsi di
specializzazione all'insegnamento secondario di essere ammessi con riserva
nelle graduatorie permanenti, su cui auspica un ripensamento. Anche con
riferimento alla cadenza biennale dell'aggiornamento delle graduatorie,
invita il Governo ad esplicitare le motivazioni tecniche che ne sono alla
base, al fine di non pregiudicare inutilmente la qualità e la durata dei
corsi di specializzazione.
Rammenta poi i motivi che furono alla base della decisione della Commissione
di sopprimere la lettera d) del comma 1 dell'articolo 2 del disegno di legge
n. 2529. Osserva tuttavia che non si possono ignorare gli anni di esperienza
conseguiti dai docenti in vista di abilitazioni future. Quanto infine al
piano pluriennale delle assunzioni, ricorda che già in sede di esame del
disegno di legge n. 2529 si prese atto della difficoltà di porvi mano in
attesa della piena attuazione della legge n. 53. Ribadisce tuttavia che esso
resta l'obiettivo finale del nuovo sistema di reclutamento.
Il senatore (LP) conviene che il provvedimento in esame va ben oltre le
consuete disposizioni volte ad assicurare il normale avvio dell'anno
scolastico. La questione fondamentale consiste infatti nel definire i
contorni per la stabilizzazione del personale docente, fino a quando non
andrà a regime il nuovo sistema di reclutamento. Attraverso l'attività
emendativa, la portata del provvedimento potrà inoltre essere estesa anche
al personale tecnico e amministrativo (ATA), secondo un approccio
complessivo che trae origine dal passato.
Egli invita poi a superare la contrapposizione tra organici di diritto e
organici di fatto, che paralizza l'attività della scuola. Sollecita quindi
la definizione degli organici funzionali, su cui stabilire il fabbisogno
previa verifica delle graduatorie. A tal fine occorre tuttavia un progetto
condiviso sulla stabilizzazione, che vada oltre la rincorsa
dell'abilitazione ai fini dell'inserimento in graduatoria, in assenza del
quale la scuola non può muoversi sulla via della riforma. Nell'auspicare
quindi un atteggiamento equo, che non risulti punitivo di alcuna categoria
di personale, conclude ricordando di aver già da tempo presentato
un'interrogazione sulle tematiche affrontate dall'articolo 4, su cui auspica
un confronto costruttivo.
Il senatore CORTIANA (Verdi-U) manifesta disponibilità ad una soluzione
bipartisan per assicurare una gestione di qualità dell'esistente, sulla scia
dell'esperienza inaugurata già nella scorsa legislatura con le SISS.
Nell'apprezzare indi il rigore intellettuale dell'intervento del senatore
Modica, ritiene che sia nell'interesse di tutti trovare una soluzione che
non si ponga in termini di scambio di natura politico-elettorale, ma
risponda alla domanda di qualità dell'insegnamento e del personale docente.
Sollecita quindi il relatore e il rappresentante del Governo a chiarire, in
sede di replica, i margini di lavoro comune.
Il PRESIDENTE propone indi di fissare fin d'ora il termine per la
presentazione degli emendamenti a giovedì 29 aprile, alle ore 18. Su
richiesta della senatrice ACCIARINI (DS-U), propone successivamente di
fissare detto termine a venerdì 30 aprile, alle ore 12.
Conviene la Commissione.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.dalla redazione di Meridiano
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