AGRITURISMI CAMPANI

"Qui è il Vesuvio finora ombroso di verdi vigneti. Così il vulcano prima dell'eruzione del 79 d.C. in un verso di Marziale; il dopo è in un altro verso dello stesso epigramma: "ora tutto giace sommerso nel fuoco e nel triste lapillo". Pompei e subordinatamente Ercolano sono i luoghi più visitati della Campania, per il fascino di immergersi nel quotidiano dell'antichità e il brivido della vita repentinamente interrotta dalla sciagura. Ma le città dissepolte e il Vesuvio non sono che alcuni dei siti celebrati che fanno corona a Napoli, tanto ovunque divulgati che i nomi soltanto suscitano vibrazioni di intime corde: Cuma della Sibilla, Pozzuoli, Capo Misero, Baia, Mergellina, Sorrento, le isole d'Ischia e Capri, ovunque una tessitura di antico, di pittoresco, di umori ambientali, sulla quale sovrasta, esaltante, la bellezza della natura. E il mare, liscio e turchino. Della risaputa "cartolina" la città è parte integrante. Bellissima, solare, e nella sua apparente facile allegria, difficile. Come succhiarne in breve la interminabile antichità, l'inganno della magia paesistica, il macerato dolore, la fulminea intelligenza?. La storia dal XIII sec. la ha foggiata capitale, la maggiore d'Italia, e ora non può più esserlo; troppo presto è diventata metropoli, parola prestigiosa, ma che sempre nasconde una vertigine d'abisso. Ci si può abbandonare tra le braccia di Napoli ed è delizioso; o si può tentare di capirla ed è un compito arduo ma che arricchisce. E' pressocchè impossibile non trovarne almeno un aspetto da amare. Fuori di Napoli e del golfo c'è il resto della Campania. Per paesaggi, ambiente, gente, memorie, architetture e opere artistiche, quanto basta per farne una delle regioni più ricche di interesse. Si scenda la costa; subito girata la punta Campanella, ecco la favolosa costiera di Postano, Amalfi e Ravello, le bianche case mediterranee, le aeree verdi terrazze, le architetture in cui si decifra un lunga storia di rapporti con l'Oriente. Nella piana del Sele le rose fioriscono accanto alle colonne doriche dei tempi di Poseidonia greca; poi il litorale di rupi e di calette, di luce marina filtrata da annosi ulivi, lungo il Cilento fino al golfo di Policastro. L'interno racchiude sorprendenti contrasti tra piani di prorompente fertilità e convulse deserte montagne, ma vi sono anche città interessantissime, stratificate di storia e stili (paleocristiano, longobardo, bizantino, lombardo, arabo-normanno, gotico-catalano, barocco napoletano) o centri minori che conservano rari monimenti: Capua, Santa Maria Capua Vetere, Benevento fra le prime (e la reggia di Caserta, opera principe del neoclassicismo), almeno gli affreschi cassinesi di Sant'Angelo in Formis fra i secondi. Ovunque, infine il senso della vita dell'Italia meridionale."

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