AGRITURISMI PUGLIESI

"Tutti credevano che la terra promessa, colma di tutti i doni celesti, ai quali male aveva corrisposto solo la fiacchezza degli abitanti, fosse appunto il Mezzogiorno: così esordiva Giustino Fortunato per dissipare tale illusione del ceto politico che aveva fatto l'Unità d'Italia. Invero oggi la Puglia corrisponde proprio all'immagine di "terra promessa". Il Tavoliere della Capitanata, la più grande pianura italiana dopo la Padania, è un immenso campo di pregiato grano duro. Il resto, la Terra di Bari e la Terra di Otranto, ulivi, orti, frutteti, vigne. Fioriscono a primavera i mandorli, il fico tortuoso segna il paesaggio assolato. Una grande terra agricola, officina verde. Il paesaggio agrario, la realtà economica non sono quasi mai una motivazione al viaggio. Resta la domanda: perché in Puglia?. Per il mare, il sole e altro. Il mare di inenarrabile coste di rocce, spiagge, acque calde trasparenti; il sole alto, in un cielo tanto spesso senza nubi, il sole che abbacina sul latte di calce dei muri dei paesi, disegna le ombre mutevoli degli oliveti, caldo sulla pelle, illusoriamente smorzato dalla brezza del mare. L'"altro" ha uguale fascino. Quattro temi: il Gargano, la gravina, il romanico e il trullo. Penisola della penisola, il Gargano è una silloge entusiasmante di monte, silente foresta, paesi ingrumati, vestigia rare, rocce aeree sul mare. La gravina è il burrone che talvolta spacca gli altopiani calcarei murgiani: a Gravina di Puglia, a Massacra e altrove, sforacchiata da grotte, è stata nel primo medioevo intensamente utilizzata per ricavarne abitazioni trogloditiche, oratori, celle monastiche, chiesette ipogee che, anche per gli affreschi di impronta bizantina, costituiscono un capitolo singolare e raro del patrimonio d'arte italiana. Romanico pugliese è quasi un'espressione di comodo per individuare, nella ricchissima tradizione artistica locale, quel sorprendente momento in cui trassero da questa terra di pietra, per il rimescolarsi di complicatissime influenze e retaggi (romani, bizantini, arabi, lombardi, settentrionali), un'architettura di cattedrali e di castelli di cui non si cessa di esplorare l'intelligente varietà di spazi geniali e robusti e una scultura di formidabile vigoria. Il momento creativo poi si prolunga nel gotico e si rinnova ancora nel fantasioso "barocco leccese". Il trullo, la costruzione a falsa volta di lastre di calcare che caratterizza un parte delle Murgia, è ben più che una curiosità edilizia in questa regione di vocazione architettonica: è il riassunto dell'antico rapporto con l'ambiente, sa della fatica dei campi sgombrati palmo a palmo dalle pietre, dei frutti della terra fatti nascere dalla zolla protetta da innumerevoli muri a secco, della tenacia, perdurante, di un passato sofferto di cui oggi contempliamo il fiore."

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