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Kinik |
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INIETTORE
L’ iniettore è un dispositivo che serve
ad immettere a forte pressione il gasolio nella camera di combustione o
nella precamera. L’ iniettore è un bussolotto d’ acciaio che all’
estremità presenta uno o più fori tenuti chiusi da un’ asta a punta
conica e da una molla tarata. Quando il pistone sta per ultimare la
fase di compressione il gasolio, a forte pressione che arriva dalla pompa,
giunge fino alla strozzatura ad anello. La forte pressione del gasolio vince
la resistenza della molla tarata, la asta a punta conica si solleva, si aprono i fori del
polverizzatore ed il gasolio a forte pressione e finemente polverizzato entra
nella camera di camera di combustione. Immediatamente dopo l’ inieziojne del
gasolio, poiché diminuisce rapidamente la pressione nella condotta
proveniente dalla pompa, la molla tarata richiude i fori tramite l’ asta a
punta conica. Oltre a richiudere l’ asta a punta conica, il compito principale della molla tarata è quello di regolare la pressione d’ iniezione che a seconda dei tipi di motore varia moltissimo. La elevata pressione d’ iniezione, inoltre, serve a vincere facilmente la pressione dell’ aria esistente nella camera di combustione e creare una buona polverizzazione. Si noti, inoltre, che
quando l’ asta a punta conica e in posizione di chiusura, nella strozzatura
ad anello vi è sempre del gasolio ad una certa pressione, per cui una minima
quantità di liquido trapela lungo la superficie laterale dello spillo e
risale fino allo alloggiamento della molla tarata. E’ necessario, quindi,
che quasto gasolio trovi uno scarico. Esiste, infatti, un raccordo con un tubo
(tubo di recupero) che è in comunicazione con i lserbatoio principale.
POMPA
D’ INIEZIONE (Alternativa) (fig. pag. 190)
La pompa d’ iniezione ha il compito di inviare il
gasolio agli iniettori ad elevata pressione e regolarne la quantità. È
sistemata di fianco al blocco motore e riceve il movimento da un ingranaggio
della distribuzione mediante un alberino comando. La pompa d’ iniezione
è una carcassa metallica composta da:
·
Tanti elementi pompanti quanti sono i colindri;
·
Un albero a camme;
·
Un’ asta a cremagliera;
·
Un anticipo automatico; · Un regolatore di giri.
L’ albero a camme con
il suo movimento rotazione, per mezzo delle punterie a rullo,
alza i pistoncini fino a raggiungere il p.m.s., il movimento di ritorno verso il p.m.i.
è assicurato da una molla applicata al
pistoncino stesso. In fase discendente il pistoncino
scopre le luci del cilindretto ed il
gasolio dal pozzetto entra nella
cavità superiore del cilindretto. Per mezzo della camma
il pistoncino risale e, dopo aver chiuso le luci d’ entrata, incomincia la
mandata del gasolio. A forte pressione il gasolio passa prima attraverso la valvola
di mandata e i tubetti ad alta
pressione per arrivare successivamente all’
inettore. Se il pistoncino fosse
perfettamente cilindrico tutto il gasolio aspirato verrebbe inviato all’
iniettore ed il motore, ricevendo sempre la stessa quantità di combustibile,
girerebbe sempre al massimo dei giri. Per variare i giri del motore è
necessario variare la quantità di gasolio che viene inviata all’ iniettore. A questo scopo i
pistoncini presentano, sulla superficie laterale, due scanalature, una verticale
ed una elicoidale, ne consegue che la
quantità di gasolio inviata agli iniettori viene regolata cambiando la
posizione della scanalatura elicoidale
rispetto alla luce del cilindretto. Più precisamente,
quando si accellera o si rallenta si fanno ruotare i pistoncini nel modo
seguente: il pedale dell’
accelleratore è collegato all’ asta a cremagliera che ingrana sui settori dentati bloccati, a loro volta, sui
manicotti di regolazione. Spostando l’ asta
a cremagliera, per mezzo dei settori dentati, si fanno ruotare i manicotti di
regolazione che fanno ruotare i pistoncini variando, in questo modo, la
quantità di gasolio. Da quanto detto si
deduce che durante il funzionamento della pompa d’ iniezione i pistoncini
possono avere due movimenti:
·
Uno di rotazione;
·
Uno verticale. Quello
verticale è dato dall’ albero a camme e va dal punto morto inferiore al
punto morto superiore e serve ad aspirare e comprimere il gasolio. Quello di
rotazione è dato dall’ asta a cremagliera quando si muove il pedale dell’
accelleratore e serve a variare la quantità di gasolio da inviare agli
iniettori. Durante il funzionamento il movimento verticale c’è sempre, mentre quello di rotazione c’è soltanto quando si muove il pedale dell’ accelleratore. I pistoncini, inoltre, hanno due compiti importantissimi: · aspirare il gasolio dal pozzetto ed inviarlo a forte pressione agli iniettori;
·
regolare la quantità di gasolio che viene inviata agli iniettori.
VALVOLINA
DI MANDATA
In fase di mandata il
gasolio fa sollevare la valvola di mandata
e giunge, passando attraverso i tubetti ad alta pressione, agli
iniettori. Il compito della valvola di mandata è di importanza fondamentale
per il buon funzionamento del motore poiché, quando il pistoncino ha finito
la mandata del gasolio, la valvola si chiude per evitare che il gasolio, dai
tubetti, ritorni dentro ai cilindretti: funzione di valvola di
ritenuta. Questa valvola ha, inoltre, il
compito di far abbassare rapidamente la pressione nei tubetti
subito dopo che è avvenuta l’ iniezione. Questa funzione è importantissima
perché, se immediatamente dopo l’ iniezione del gasolio la pressione nei
tubetti non fosse abbassata l’ iniettore darebe luogo al gocciolamento: coda
di gocciolamento a fine iniezione.
ANTICIPO
DEL MOTORE DIESEL
Con l’ aumentare del
numero di giri del motore bisogna anticipare l’ iniezione del gasolio, cioè
fare arrivare il gasolio prima che il pistone raggiunga il p.m.s., fina fase
di compressione. Questo discorso vale anche quando il motore marcia al minimo,
infatti, il gasolio deve entrare nella camera di combustione qualche grado
prima (15°/20°) della fine fase di compressione per trovarsi in piena
combustione quando il pistone giunge al p.m.s. A maggior ragione, con l’
aumentare del numero dei giri del motore, aumenta anche la velocità di
rotazione del pistone e, se non si iniettasse il gasolio con maggior anticipo,
il pistone arriverebbe al p.m.s. senza aver dato il tempo al combustibile di
bruciare completamente. L’ anticipo è montato sull’ albero a camme, nella
parte anteriore della pompa, tra il corpo della pompa ed il giunto d’
accoppiamento dell’ asse comando. Sui motori di vecchia
costruzione veniva montato l’ anticipo a mano (fig. pag. 198) oggi, invece, viene montato, generalmente, l’ anticipo
automatico. Molte case
costruttrici, modificando le camere di combustione, hanno eliminato l’
anticipo, in questi motori il gasolio viene iniettato sempre con il medesimo
grado d’ anticipo. Un motore troppo anticipato all’ iniezione batte in testa, perché la completa combustione avviene quando il pistone sta ancora salendo per completare la compressione. Il motore ritardato all’ iniezione dà un basso rendimento e riscalda oltre il normale.
ANTICIPO
AUTOMATICO
L’ anticipo automatico è composto da: una scatola contenente due masse centrifughe, tenute chiuse da due molle tarate, e collegate all’ albero a camme della pompa per mezzo di un manicotto a traversino. FUNZIONAMENTO: ciascuna
massa porta un perno che scorre dentro un’ asola del traversino. Quando il
motore aumenta di giri, le masse allargandosi sempre di più, consentono ai
perni di scorrere nelle asole. A questo punto il traversino ruota in senso
orario, trascinando con se anche l’ albero a camme, in questa fase la camma
dalla posizione A passa alla posizione B. quando il motore rallenta di giri,
le masse si richiudonosotto l’ azione delle molle e l’ albero a camme
ritorna nella posizione normale.
AUTOREGOLATORE
(fig. pag. 201)
L’ autoregolatore è composto da: due masse centrifughe imperniate sul mozzo porta masse che gira solidale con l’ albero a camme della pompa, due molle del minimo, due molle del massimo, due leve collegate all’ asta comando accelleratore. Il motore diesel
marciando al minimo incontra difficoltà di funzionamento dovute ad una più
scarsa polverizzazione del gasolio ed alle forti resistenze passive che
incontra il pistone comprimendo l’ aria, in quanto anche a basso regime di
giri nel cilindro entra sempre la stessa quantità d’ aria. D’ altra
parte, ad elevata velocità è necessario contenere il numero di giri onde
evitare lo sbiellamentodel motore. È necessario, pertanto, dotare il motore
diesel di un autoregolatore capace di assicurare al motore un minimo
regolare e limitare i giri alla massima velocità.
Si parla, dunque, di un autoregolatore di minima e di massima, superato
il minimo e fino al massimo i giri vengono regolati dall’ accelleratore,
secondo le necessità di marcia. FUNZIONAMENTO DELL’
AUTOREGOLATORE AL MINIMO: Quando il motore marcia al minimo, se tende a
spegnersi, le masse centrifughe si chiudono contro il mozzo; con la chiusura
delle masse le leve ruotano sui rispettivi perni determinando, mediante un’
asta, lo spostamento dell’ asta comando accelleratore che sposta l’ asta a
cremagliera che aumenta la mandata del gasolio. In questo modo il motore evita
di spegnersi. La regolarità di un
buon funzionamento al minimo dipende, in massima parte, da un buon
autoregolatore. FUNZIONAMENTO DELL’
AUTOREGOLATORE AL MASSIMO: In fase di accelerazione, aumentando la forza
centrifuga, le masse si espandono fino ad appoggiarsi sui piattelli delle
molle del massimo e restano in questa posizione fino a quando il motore non
avrà raggiunto il massimo dei giri, corrispondente al valore di taratura
delle molle. Raggiunta tale velocità, le molle cedono e le masse continuano
ad espandersi, a questo punto intervengono le leve che spostano l’ asta a
cremagliera in modo da diminuire la mandata del gasolio e limitando di
conseguenza il numero dei giri del motore.
Come si è visto l’ autoregolatore serve a mantenere un minimo regolare e a non far superare al motore il massimo numero di giri stabilito dal costruttore. ROTTURA DELL’
AUTOREGOLATORE: se si dovesse rompere l’ autoregolatore, il motore
prenderebbe a girare così velocemente che provocherebbe lo sbiellamento e la
rottura del monoblocco. Per evitare questo pericolo si deve staccare,
immediatamente, il tubo del gasolio che unisce il filtro con la pompa d’
iniezione.
POMPA
D’INIEZIONE ROTATIVA (Tipo CAV) (fig. pag. 204)
Questa
pompa è applicata ai diesel in quanto di peso e dimensioni inferiori alla
tradizionale pompa ALTERNATIVA. Nella pompa rotativa vi è un solo elemento
pompante che provvede ad inviare il gasolio a tutti gli iniettori. La pompa rotativa si compone dei seguenti organi:
1.
UN CORPO POMPA
2.
UNA POMPA DI
TRASFERTA
3.
UN DOSATORE
4.
UN ROTORE
5.
UNA TESTA IDRAULICA
6.
UN AUTOREGOLATORE
7.
UN ANTICIPO
AUTAQMATICO La
POMPA DI TRASFERTA ha il compito di portare il gasolio dal filtro alla POMPA D’INIEZIONE;
inoltre la P.T. è dotata di una valvola che regola la pressione del gasolio
nella POMPA D’INIEZIONE. Il DOSATORE è un elemento cilindrico che opera una
strozzatura nel passaggio del combustibile determinandone la quantità. Il D.
è comandato dal pedale dell’acceleratore e
dall’autoregolatore. Il ROTORE è un elemento cilindrico ruotante in un
elemento fisso detto TESTA IDRAULICA. Il ROTORE presenta tanti forellini
quanti sono gli iniettori e servono per l’immissione del gasolio, in arrivo
dal DOSATORE, nel ROTORE. Il R. presenta, ancora, un foro di mandata che,
durante la rotazione, si allinea con il foro di mandata della T.I. e invia il
gasolio agli iniettori. Il ROTORE è attraversato longitudinalmente da un
condotto di alimentazione e assialmente da una cavità in cui alloggiano 2
pistoncini. La mandata del gasolio si ha grazie ai 2 pistoncini (elementi
pompanti) messi in movimento da un ANELLO AD ECCENTRICI, fissato al corpo
della pompa. Gli eccentrici sono tanti quanti i cilindri del motore. Riepilogando:
Il
liquido giunge alla POMPA DI TRASFERTA con una pressione molto bassa data
dalla pompa A.C., quindi, la POMPA DI TRASFERTA ne aumenta la pressione in
base ai giri del motore. Dalla POMPA DI TRASFERTA il liquido passa al DOSATORE
e di qui penetra nel condotto longitudinale di Alimentazione del ROTORE,
giungendo fino ai Pistoncini che si spostano verso l’esterno in conseguenza
della pressione del liquido. Allo stesso tempo il ROTORE chiude il foro d’immissione
e apre quello di mandata, contemporaneamente i Pistoncini sono spinti verso l’interno
dagli eccentrici dell’ANELLO determinando, così, la mandata del gasolio
sotto pressione agli iniettori. La lubrificazione e il raffreddamento sono
assicurati dal gasolio che trafila dalle parti in movimento. L’AUTOREGOLATORE, a masse centrifughe, comanda il
DOSATORE ed è del tipo usato nelle pompe alternative. L’ANTICIPO
AUTOMATICO serve ad anticipare l’iniezione del gasolio quando il motore
aumenta di giri. L’anticipo si ottiene ruotando di un piccolo angolo l’ANELLO
AD ECCENTRICI (in senso contrario alla rotazione del ROTORE). L’ANELLO AD
ECCENTRICI è collegato ad un pistoncino posto in un cilindro. Su una faccia
del pistoncino agisce la pressione del gasolio proveniente dalla Pompa di
Trasferta, sull’altra la pressione di una molla tarata. Man mano che
aumentano i giri, la pressione del gasolio vince quella della molla, facendo
spostare il pistoncino che determina una piccola rotazione dell’ANELLO
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