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  BENVENUTO NEL MONDO DI  ANIMALIA

 

 

(Poephila guttata o Taeniopygi castanotis)

  IL PIU' FACILE D'ALLEVARE

 

 

Il diamante mandarino è senza alcun dubbio l’uccello che consiglio a chiunque voglia iniziare a intraprendere la passione di allevare uccelli e non abbia molta pratica. Il diamante mandarino è un uccelletto molto robusto e vivace che non bisogna di particolari cure oltre a quelle di normale amministrazione come la pulizia della gabbia. Il diamantino anche così viene chiamato è un uccello molto allegro che accetta di buon grado la convivenza con altri uccelli.La taglia è di circa 10 cm e i piccoli appena usciti dal nido per circa 50 giorni hanno il becco di colore grigio tendente al nero che pianpiano si schiarisce. Il piumaggio ha colorazioni variabili, non sono riconosciute sottospecie ma le tonalità dei colori sono moltissime. Il dimorfismo sessuale è evidente infatti il maschio ha due macchie facciali bruno rossicce collocate sotto l’occhio, la femmina ne è completamente sprovvista e ha il becco di colore più chiaro. Il diamante mandarino è un granivoro tra i semi preferiti c’è senza altro il panico in gabbia bisogna fornirgli dei semplici semi per uccelli esotici che si possono comperare in qualsiasi negozio di animali e del pastoncino all’uovo nel periodo riproduttivo e da mantenimento tutto il resto dell’anno.

Due maschi con al centro una femmina bianca.

L’accoppiamento avviene tutto l’anno ma sarebbe il caso di lasciare il nido alla coppia dalla primavera fino alla fine dell’estate, le coppi si formano e rimangono unite per molto tempo i due costruiscono il nido con estrema rapidità rendendolo il più confortevole possibile per i nascituri. La femmina depone da 4-8 uova bianche che cova per circa 13 giorni dopodiché nascono i piccoli che vengono accuditi amorevolmente da entrambi i genitori per circa 25 giorni, anche se a 2 settimane escono già dal nido.

 Aree di diffusione: vive i Australia e nelle isole della Sond  .
coppia di Tanimbarclicca qui

DIAMANTE PAPPAGALLO DI TANIMBAR

Con i suoi 10 cm. di lunghezza questo rarissimo Diamante Pappagallo (erythrura tricolor) è uno dei più piccoli della Famiglia. Non vi sono sottospecie. Il dimorfismo sessuale è evidente, per cui è facile distinguere il sesso.

MASCHIO adulto – fronte, faccia, gola e petto azzurro cobalto scuro; vertice, guance e lati del collo azzurro più chiaro, come il basso petto e l’addome. Parti superiori verde muschio. Posteriore, copritrice della coda e coda rosso chiaro. Fianchi e sottocoda verdi. Occhi bruno scuro, becco nero, zampe carnicine.

FEMMINA adulta – Testa e petto azzurro turchese sfumante in verde sul petto. Addome grigio azzurro pallido.

Distribuzione

Isola di Timor e circonvicine, Wetar, Roma, Damar e Isole Tanimbar

Alimentazione in natura

Poco si conosce della vita ed abitudini alimentari di questo esotico; vive nel sottobosco e si nutre dei semi di bambù e di graminace.

Allevamento

La mia esperienza con questi diamanti è stata molto positiva; li allevo da circa 5 anni. Ho iniziato con soggetti di cattura e al primo anno di cattività 3 coppie su 5 si sono riprodotte. Solo 1 ha allevato i propri piccoli (era alloggiata in voliera esterna con altri esotici di piccola taglia).

Sono molto robusti e raramente si ammalano, l’unico inconveniente è che’ in modo particolare i maschi, tendono ad ingrassare compromettendo i risultati riproduttivi.

Diamante Mandarino #1
   

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Gruppo di diamanti mandarino

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Diamanti Mandarino della varietà pezzata. In primo piano femmina pezzata grigio becco giallo, dietro maschio pezzato fulvo

Diamante Mandarino #1
   

Gruppo di diamanti mandarino

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Diamanti Mandarino della varietà pezzata. In primo piano femmina pezzata grigio becco giallo, dietro maschio pezzato fulvo

 

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Particolare della guancia di Femmina Phaeo

DIAMANTE MANDARINO ANOMALO

Diamante mandarino - grigio petto nero (anomalo)- foto e allevamento di Giovanni Goj

  Diamante mandarinoAnomalo

Il soggetto in questione era stato ottenuto da un GRIGIO PETTO NERO/DORSO CHIARO × GRIGIO DORSO CHIARO/PETTO NERO, quindi si era effettuato un accoppiamento tra un soggetto maschio che manifestava il fenotipo petto nero ed eterozigote per il fattore recessivo e legato al sesso dorso chiaro, ed una femmina dorso chiaro eterozigote per il fattore recessivo autosomico petto nero.

Diamante mandarino - grigio petto nero (anomalo) - foto e allevamento di Giovanni GojOra che conosciamo le caratteristiche genotipiche dei genitori dell'animale osserviamo che caratteristiche fenotipiche che presentava il loro novello.

Il mandarino era di sesso maschile, ed al termine della prima muta presentava una livrea simile ma non uguale a quella di un grigio petto nero. La prima cosa che si notava (e che potete notare osservando la fotografia), é che l'eumelanina nera era decisamente distribuita in grandi quantità debordando disordinatamente dalle normali zone in cui essa dovrebbe essere situata. Ora, nel petto nero la linea dell'occhio, che risalta nel mandarino ancestrale, dovrebbe scomparire lasciando spazio al bianco che, invece che essere tra la linea dell'occhio e la linea del becco, é tra la linea del becco e la guancia (perché la linea dell'occhio é inibita in tale mutazione). Il soggetto in questione presentava però questa zona completamente nera, con sole alcune tracce di piumaggio bianco. Tale distribuzione di pigmenti eumelaninici, appariva del tutto simile a quella di un mandarino FACCIA NERA, ma tale ipotesi, proposta da molti, é stata con sicurezza scartata per un motivo molto semplice. Il fattore dominante autosomico faccia nera essendo appunto dominante, non può comparire dal nulla, non possono quindi esistere soggetti portatori per un fattore dominante (affermare il contrario, geneticamente parlando, equivale ad una bestemmia); se nessuno dei due genitori presentava il fenotipo faccia nera com'era possibile che il novello fosse appartenente a tale mutazione? Almeno uno dei due genitori, avrebbe in tale caso dovuto manifestare il fenotipo relativo a tale carattere. Qualcuno mi potrebbe dire che nel novello possa essere comparsa una mutazione che abbia modificato l'allele ancestrale in allele mutato per il fattore faccia nera (quindi una vera e propria nuova mutazione). Ciò é in verità molto difficile da verificarsi (la frequenza di una generica mutazione é di un soggetto mutato ogni diecimila soggetti ancestrali, quindi la frequenza di quella specifica mutazione dovrebbe essere ancora più bassa), ed é stata, come ipotesi del nostro caso, scartata, perché, come vedremo dopo, il soggetto "mutato", alla fine della seconda muta ha cambiato notevolmente livrea. Oltre a questo le caratteristiche peculiari del faccia nera non erano visibili nella loro tipicità

Oltre a questo problema della linea dell'occhio si notava una distribuzione diffusa ed omogenea di eumelanina in tutta la parte che nel mandarino ancestrale va dalla barra pettorale all'attaccatura del becco; solo qualche piumetta bianca (tre o quattro) si potevano notare sulla gola. Tale caratteristica, anche in un petto nero di ottima qualità, é attualmente molto difficile da apprezzare. La maggior parte dei petto nero presenta la gola non nera, ma decisamente screziata di bianco. Possibile che da un padre petto nero che non era ceto un campione in campo di barre pettorali, sia nato un soggetto dalle caratteristiche così eccelse? Un po’ di fortuna va bene, ma così tanta sarebbe addirittura noiosa. La risposta nel mio caso é "purtroppo" stata NO. Il mandarino, che presentava anche il sottocoda barrato come il sopraccoda, screziature eumelaniche sul ventre, sul piumaggio vicino alle due dita delle ali e sul calzone, dopo la seconda muta si é "trasformato" un discreto grigio petto nero, acquisendo quindi TUTTE le caratteristiche dello standard di tale mutazione.

Quindi il soggetto non era, né un soggetto mutato e nemmeno un PETTO NERO FACCIA NERA. Il soggetto presentava solamente delle temporanee anomalie di piumaggio, che, da quello che ho potuto ascoltare sono dovute o ad una cattiva alimentazione o all’umidità. Il caso vuole che quell'animale avesse avuto alcuni problemi durante lo svezzamento, problemi che avrebbero potuto influire sulla sua attività metabolica. L'animale era inoltre in una voliera all'aperto, e quindi soggetto alle variazioni di temperatura e di umidità.

Potendo trattarsi di un fenomeno di melanismo provvisorio, quasi sicuramente era stata coinvolta la ghiandola guida di tutto il sistema endocrino dell’organismo, a sua volta controllata dall’ipotalamo che secerne i fattori rilascianti che hanno il compito di stimolare la secrezione delle tropine. Questa ghiandola è l’IPOFISI e più precisamente la pars intermedia che secerne l’ormone stimolante dei melanociti, il melanotropo (MSH). Ovviamente, molto probabilmente, lo squilibrio colpiva tutta la ghiandola, provocando altri fattori negativi riscontrati dal sottoscritto e da altri allevatori in altri casi di melanismo temporaneo, e cioè abulia, difficoltà del movimento con paralisi parziale (subita dal soggetto in questione) o totale, provvisoria o permanente agli arti superiori ed inferiori, convulsioni (soprattutto dopo un notevole stress come quello della cattura)

Una cosa che mi ha colpito di tale soggetto é stata la barratura, incredibilmente simile al disegno del sopraccoda, che esso presentava prima della muta anche sul sottocoda, come se il gene petto nero in particolari condizioni ambientali, potesse "estendere" la sua capacità di espressione fenotipica anche in zone che non gli competono (in modo analogo al comportamento dei geni che, a seconda delle condizioni climatiche regolano la distribuzione del colore nero nel gatto siamese e nel coniglio hymalaiano nelle parti più fredde del loro corpo, dato che il nero assorbe calore e tende a non cederlo).

E’ da sottolineare che tale uccellino ha avuto difficoltà di svezzamento legate all'alimentazione e probabilmente all'ambiente.

Quindi, come ultimo quesito ci si potrebbe chiedere se tale "inscurimento" del piumaggio di animali malnutriti, non abbia una funzione ben precisa, come per esempio quella mimetica, dato che tali soggetti sono tendenzialmente più deboli, o sia solo un errore metabolico che porta alla morte  dei soggetti allo stato selvatico.

 

 Una cosa é sicura; questo Diamante mandarino mi ha fatto sognare che una mutazione fosse comparsa nel mio modesto allevamento, ma si sa, il nostro hobby a volte ci regala anche delusioni e "bastonate", ma é proprio da queste cose che si impara.

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