[Immagine logo società]           

             Home Su COMMENTI SOMMARIO RICERCA

  BENVENUTO NEL MONDO DI  ANIMALIA

 

 

 

 

 

PAPPAGALLI ONDULATI     

(Melanopsittacus Undulatus)

Piccolo pappagallo dalle incredibili e variopinte tonalità che vanno dall'azzurro a giallo, dal bianco al cobalto. La sua tonalità originale è quella verde con striature ondulate nere sulla groppa, le due macchie blu/violaceo sulle guance. Nel maschio, la cera sopra il becco è blu, mentre nella femmina è bruno/rossiccia. In natura vive nelle zone desertiche e in quelle boscose dell'Australia. Forma dei rumorosi gruppi che si muovono alla ricerca di cibo. E' molto robusto e nidifica nelle cavità degli alberi Le covate proseguono per tutto il periodo di abbondanza di cibo. La femmina depone 4/8 uova che cova per 22 giorni circa. I piccoli sviluppano rapidamente dopo 4 settimane di permanenza nel nido. Si ciba di piccoli semi e frutta.

ORIGINE:

I PAPPAGALLI ONDULATI SONO ORIGINARI DEL CONTINENTE OCEANICO, E ANCHE SE ORMAI SONO PRESENTI DA MOLTI ANNI NEL NOSTRO TERRITORIO, FURONO SCOPERTI PER LA PRIMA VOLTA IN AUSTRALIA DOVE SONO COMBATTUTI DAGLI AGRICOLTORI POICHE' DEVASTANO CAMPI DI FRUTTA E VERDURA.

VARIETA':

 DI PAPPAGALLINI ONDULATI O COCORITE SE NE CONOSCONO TRE VARIETA': GLI AUSTRALIANI; I PIU' CONOSCIUTI TRA I PAPPAGALLINI, UNA VARIETA' BRASILIANA  UGUALE AGLI AUSTRLIANI, ED UN INCROCIO CHIAMATI PAPPAGALLI INGLESI CHE SI DIFFERENZIANO DALLE ALTRE QUALITA' PER LE ACCRESCIUTE DIMENSIONI.

MORFOLOGIA:

I PAPPAGALLI ONDULATI SONO LUNGHI  CIRCA DAI 15 AI 20 CM   DELLE NARICI, CHE NELLE FEMMINE PUO' VARIARE DA UN BIANCO-CELESTE AD UN MARRONE PIU' O MENO SCURO. IL MASCHIO PRESENTA LA TESTA E GLI OCCHI LEGGERMENTE PIU' GRANDI DI QUELLA DELLA FEMMINA, LA QUALE PERO' HA LE ZAMPE DI COLORE PIU' CHIARO RISPETTO A QUELLE DEL MASCHIO CHE SONO GRIGIE. LE VARIETA' DI COLORE DEI PAPPAGALLI ONDULATI SONO ORAMAI DIFFICILI DA RAGGRUPPARE, MA SI PUO' BENISSIMO DIRE CHE E' POSSIBILE OTTENERE GLI ACCOPPIAMENTI PIU' BELLI, AVENDO SEMPRE UNA GRANDE SORPRESA.

ALIMENTAZIONE:

QUI DI SEGUITO CERCHEREMO DI DARE LE INFORMAZIONI PIU' ESATTE POSSIBILI PER GARANTIRE AI VOSTRI UCCELLI IL GIUSTO APPORTO NUTRITIVO. RICORDIAMO CHE L'ALIMENTAZIONE E' RELATIVA AI GUSTI DEI VOSTRI PAPPAGALLI.

                                DOSI PER 1 KG DI MISCELA

MIGLIOLIO 500 GRAMMI
AVENA 200 GRAMMI
PANICO 200 GRAMMI
NIGER 100 GRAMMI

SI CONSIGLIA DI NON FAR MANCARE DEL BUON PASTONCINO ALL'UOVO, FRUTTA ED INSALATA ( DA ASCIUGARE DOPO ESSERE STATE LAVATE ).

LA RIPRODUZIONE:

I PAPPAGALLI DIVENTANO ADULTI INTORNO AI 14-15 MESI DOPO LA NASCITA. IL PERIODO ADATTO PER L' ACCOPPIAMENTO VA DA FINE FEBBRAIO AGLI INIZI DI SETTEMBRE, MESE NEL QUALE E' PREFERIBILE FAR RIPOSARE GLI UCCELLI PER IL PERIODO DELLA " MUTA " IL NIDO VA MESSO NELLA VOLIERA O NELLA GABBIA, PER QUEST'ULTIMA RICORDATEVI DI METTERLO ALL'ESTERNO, DOPO ESSERCI ACCORTI CHE I NOSTRI PAPPAGALLI SI SONO SCAMBIATI LE LORO EFFUSIONI CHE DANNO INIZIO AL PERIODO DELL'AMORE. LA FEMMINA INIZIERA' AD ESPLORARE IL NIDO TIMIDAMENTE FINO A QUANDO NON ENTRERA' DEL TUTTO E METTERA' ALCUNE SUE PIUME SUL FONDO. A QUESTO PUNTO IL MASCHIO FECONDA LA FEMMINA SALENDOLE SULLA SCHIENA, E LA FECONDA PER UN PAIO DI SECONDI ANCHE PIU' VOLTE NELLO STESSO GIORNO E POSSIBILMENTE FINO AL GIORNO DELLA COMPARSA DELL'ULTIMO UOVO.

LA COVATA:  

                  

IL PERIODO DELLA COVATA DIPENDE DAL NUMERO DELLE UOVA. QUESTE POSSONO VARIARE FINO AD UN MASSIMO DI 8 UOVA PER UNA FEMMINA IN SALUTE. IN OGNI CASO LE UOVA VENGONO COVATE PER UN PERIODO DI 13 GIORNI, NEL QUALE LA MADRE SUBIRA' UN INNALZAMENTO DELLA TEMPERATURA CORPOREA PER GARANTIRE LA SCHIUSA DELLE UOVA. DALL'APERTURA DEL PRIMO UOVO LA FEMMINA, INSIEME AL MASCHIO SVEZZERA' I PICCOLI FINO ALL'ULTIMO NATO, PER UN PERIODO DI CIRCA 30 GIORNI; TRASCORSO TALE PERIODO I PICCOLI FARANNO I PRIMI TENTATIVI PER USCIRE DAL NIDO FINO A QUANDO NON CI ACCORGEREMO CHE SONO PRONTI PER ESSERE ALLONTANATI DAI GENITORI.

IL NIDO:

CERCHEREMO DI DARE QUI DI SEGUITO INFORMAZIONI UTILI PER CHI VOLESSE COSTRUIRE ARTIGIANALMENTE UN NIDO PER LA RIPRODUZIONE.

                  

clicca qui

 

 

Autunno, è tempo di muta!

In questo periodo dell'anno, chi vive con un uccello domestico nota come vi  sia la caduta continua delle penne che ricoprono il corpo dell'animale. Niente  paura, non si tratta di una malattia, ma solo di un normale fenomeno fisico che  si ripete annualmente!

 

La muta è un fenomeno fisiologico grazie al quale gli uccelli rinnovano  annualmente le penne. Ciò accade normalmente una volta l'anno, con lo scopo di sostituire gli elementi del piumaggio logorati.
Si tratta di un processo legato ai cicli stagionali, che nel nostro emisfero si svolge nel periodo  compreso tra luglio a tutto novembre. Anche gli uccelli d'origine esotica, come il diamante mandarino o il diamante di Gould, essendo oramai domestici (cioè avendo superato il periodo d'acclimatazione e quello successivo  dell'addomesticamento), subiscono la muta nel periodo estivo -autunnale.

Un fenomeno complesso

Arresto dell'attività  sessuale, perdita del canto nel maschio, caduta e ricrescita delle penne sono gli aspetti esteriori  più appariscenti di un fenomeno complesso, nel quale intervengono alcune  ghiandole endocrine (ipofisi, tiroide e gonadi) e il sistema nervoso. In  particolare si osservano un'intensa attività  tiroidea, una riduzione dell'attività  delle gonadi ed un intervento dell'ipofisi. L'azione ipofisaria è mediata dall'ipotalamo, regione nervosa sensibile agli stimoli luminosi; pertanto ogni variazione nella durata della luce, sia naturale che artificiale,  può accelerare o ritardare la muta. Effettivamente tutti gli ornitofili hanno  potuto osservare come un autunno soleggiato ritardi il compimento della muta,  mentre un periodo di tempo coperto accelera la conclusione del fenomeno. La muta, secondo la durata, può essere precoce, normale o tardiva, con un termine  non fisso, dipendendo dal sesso, dall'età , dallo stato di salute dei soggetti e  dalle condizioni ambientali. La muta più rapida si ha nei soggetti adulti di uno  o due anni d'età , mentre i soggetti anziani mutano con maggiori difficoltà . Negli uccelli ammalati la muta si arresta, alle volte non completandosi neanche dopo la guarigione.

Un momento difficile

Il periodo della muta  è certamente un momento critico nella vita di un uccello domestico, che è particolarmente sensibile alle variazioni di temperatura e d'umidità   dell'ambiente in cui vive. Affinchè i soggetti realizzino correttamente la muta  delle penne, sono necessari una temperatura costante ed un tasso d'umidità  non  superiore al 55-65%, il soggiorno in voliere o gabbie non affollate e  un'illuminazione ridotta (che può essere ottenuta oscurando parzialmente con  tende le finestre del locale d'allevamento).
Non va sopravvalutata  l'importanza dell'alimentazione in questo periodo, poichè troppo spesso, per voler abbondare in alimenti oleosi o iperproteici, si finisce per nuocere alla salute dei soggetti. Nel periodo della muta, in ogni caso, l'alimentazione dovrà essere adeguata alle esigenze metaboliche degli animali: aumenta il fabbisogno di sostanze azotate e soprattutto di aminoacidi, quali cistina e metionina.

Inoltre una carenza vitaminica può, in questo periodo, essere  particolarmente temibile, poichè, com'è noto, le vitamine intervengono in molte reazioni chimiche dalle quali dipende la vita delle cellule.
I vegetali contenenti zolfo, come i cavolfiori e broccoli, l'avena, che contiene metionina  (aminoacido "essenziale", che gli uccelli non riescono a "fabbricare"), il  pastone d'allevamento, nonchè il lievito di birra (ricco di vitamine del gruppo B), completano un'alimentazione che deve, in ogni caso, essere varia ed equilibrata.
Può, inoltre, essere utile un'integrazione con sali minerali,  aminoacidi (particolarmente importanti in questo periodo, oltre alla già  citata  metionina, quelli cosiddetti "solforati", presenti nella costituzione delle  penne) e vitamine, soprattutto del gruppo B.

C'è muta e muta

La perdita ed il rinnovo delle penne in  periodi anomali, dà  origine a quel fenomeno definito nella sua globalità  come  "falsa muta".
Questa può avvenire per motivi dipendenti direttamente dal metabolismo del soggetto, oppure per cause derivanti da errori di conduzione dell'allevamento (non idonee condizioni ambientali o errata alimentazione). In ogni caso si tratta di un fenomeno patologico di una certa gravità , poichè oltre alle grandi difficoltà  che incontra l'animale nella ricostituzione del  piumaggio, è difficile individuare le cause all'origine della muta anomala.
Gli uccelli robusti hanno generalmente una muta delle penne breve (alcune  settimane); quelli più fragili di costituzione o debilitati da pregresse patologie, conoscono invece mute più lunghe e dalla faticosa conclusione.

In caso di una buona muta delle penne, il giovane uccello avrà  un piumaggio nuovo, lucente e ben colorato. In caso invece, di una cattiva muta, il piumaggio sarà  opaco e l'animale ne uscirà  debilitato.
In questo periodo  dell'anno è particolarmente importante evitare ai soggetti il raffreddamento, il  cosiddetto 'colpo di freddo'. La temperatura ambientale va mantenuta il più possibile costante ed il bagno va fornito a condizione che nell'ambiente vi sia  una temperatura mite. Un infortunio che può accadere nel corso della muta è il  beccaggio delle penne, che in alcuni casi può divenire una vera e propria patologia, la cosiddetta "pica". I soggetti, se ospitati in gabbie o voliere di  piccole dimensioni o troppo affollate, per lo stress associato ai problemi  metabolici tipici del periodo, si strappano le penne tra loro, in particolare  quelle sulle spalle e quelle della coda (le timoniere).
Se questo capita è necessario prendere alcune precauzioni: sistemare gli uccelli in voliere spaziose, togliere immediatamente l'esemplare più aggressivo (è sempre presente!) e isolarlo in un'altra gabbia, infine fornire un'alimentazione  variata e ricca di vitamine.

  

                                                                                                               


Home Su

inviare a   un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.     EGITO@INWIND.IT                             Aggiornato il: 02 marzo 2001