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Le varietà ancestrali

M.testa_nera.gif (19331 byte)Maschio testa nera

F.testa_nera.gif (18841 byte)Femmina testa nera

M.testa_gialla1.gif (6389 byte)Maschio testa gialla

DIAMANTE  PAPPAGALLO

(erythrura psittacea)

diamante pappagallo  

 

 

diamante pappagallo adulto

 

E’ originario della Nuova Caledonia ed isole limitrofe ad est dell’Australia, lungo circa 12 cm. ed è uno dei diamanti che più hanno entusiasmato e nello stesso tempo scoraggiato i più esperti allevatori di esotici. Molto ricercato dagli allevatori, ha sempre mantenuto un prezzo alquanto elevato.

ALLOGGI

L’ideale è una voliera, magari alberata però si adatta bene anche in gabbie, preferibilmente ampie data la vivacità dei soggetti e per evitare il loro eccessivo ingrassamento che crea notevoli problemi per la riproduzione.

ALIMENTAZIONE

Il solito misto per piccoli esotici integrato con panico, cardo selvatico e durante la riproduzione spighe fresche di miglio e panico. Le prede vive sono utili se si vuole fare allevare i piccoli dai genitori, senza però eccedere, è preferibile non somministrarle vive ma frullate insieme al pastoncino. Le vitamine vanno aggiunte all’acqua due volte alla settimana per la prevenzione contro l’indurimento delle uova. La vaschetta per il bagno deve essere sempre presente, cambiando l’acqua spesso.

RIPRODUZIONE

Verso il settimo mese è possibile sessare i giovani osservando la differente dimensione della maschera, che nel maschio è più estesa verso la nuca e verso il ventre. Inoltre il rosso della maschera e del soprocodione si presenta nel maschio di un’intensità e brillantezza maggiore rispetto alla femmina. In soggetti adulti è possibile sessarli come i canarini, in quanto esistono le stesse diversità anatomiche.

Il diamante pappagallo matura sessualmente molto presto anche se è preferibile aspettare gli 8-10 mesi di età, depone in media 4-5 uova che cova per 13 giorni, i piccoli se ben alimentati nella prima settimana, possono lasciare il nido a 21 giorni circa. Dopo poco più di tre settimane dall’uscita del nido i giovani sono svezzati e le "nodosità" ai lati del becco sono scomparse. E’ preferibile in ogni caso lasciarli con i genitori naturali o adottivi per 60 giorni.

   mutazioni - risultati d'accoppiamento

per capire il comportamento ereditario dei fari fattori che influenzano i colori dei diamanti di gould dobbiamo considerare: testa, petto e colore di fondo in modo separato ricordando che poi nelle varie combinazioni determinano tutte le varietà.

colori della testa

Per i colori della testa è importante ricordare che i risultati cambiano a parità di colore se utilizziamo un maschio o una femmina:

abbiamo 4 tipi di gould:

testa rossa, testa gialla (arancio), testa nera a becco rosso, testa nera a becco giallo

il primo genitore indicato è sempre il maschio

maschi

femmine

rossa

x

rossa

rossa

rossa

rossa

x

gialla

rossa/gialla

rossa/gialla

rossa

x

nera b. rosso

rossa/nera

rossa

rossa

x

nera b. giallo

rossa/nera/gialla

rossa/gialla

nera

x

nera

nera

nera

nera

x

rossa

rossa/nera

nera

nera

x

gialla

rossa/nera/gialla

nera/gialla

nera b giallo

x

rossa

rossa/nera/gialla

nera/gialla

nera b giallo

x

nera

nera/gialla

nera/gialla

nera b giallo

x

gialla

gialla/nera

nera b giallo

gialla

x

rossa

rossa/gialla

rossa/gialla

gialla

x

nera

rossa/nera/gialla

rossa/gialla

gialla

x

nera b giallo

gialla/nera

gialla

gialla

x

gialla

gialla

gialla

allevamento

mutazioni
coppia testa rossa

maschio testa nera

maschio testa gialla
coppia testa rossa maschio testa nera maschio testa gialla

Il gould in natura

alimentazione

semi di erbe prative, particolarmente di sorgo selvatico. L'importanza dei semi di sorgo selvatico nella sua alimentazione è tale che la distribuzione è strettamente collegata alla presenza di questa pianta. si nutre anche di piccoli insetti come termiti alate o ragni.

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area di distribuzione

Il gould è distribuito in un'ampia zona settentrionale dell'Australia, dalla Regione di Kimberley, nel nord ovest alla zona meridionale della penisola di Capo York.

Vive in zone disabitate coperte da praterie con gruppi di alberi di eucalipto o in foreste di mangrovie, comunque sempre vicino all'acqua (fiumi, laghi o semplici pozzanghere)

nidificazione

E’ un parziale migratore e si sposta per la nidificazione durante la stagione delle piogge estive nella zona meridionale del suo areale. La stagione riproduttiva inizia a gennaio - febbraio. Il nido costruito con fili d’erba secca su piccoli alberi o cespugli. A volte sono utilizzati buchi di alberi precedentemente sfruttati come nidi da piccoli parrocchetti. Il buco d’ingresso è molto piccolo e spesso è utilizzato poco o addirittura nessun materiale per imbottirlo. L’accoppiamento avviene all’interno del nido. L’incubazione delle uova dura 14-15 giorni. I giovani lasciano il nido a 21-22 giorni e sono alimentati dai genitori ancora per un breve periodo.

GOULD, GOULD ED ANCORA GOULD

Diamante di Gould (maschio a testa rossa) - Foto tratta da "Uccelli esotici in colore" - SAFE Edizioni Zootecniche Non mi stancherò mai di continuare a ripetere a tutti gli allevatori di esotici che l'allevamento tramite l'ausilio di balie é deleterio e controproducente per la salvaguardia della salute e della rusticità di tutti gli uccelli che da esse vengono allevati.

Io stesso ho avuto modo di proporre, ed in futuro lo rifarò, un Corso di Ornitologia per le scuole elementari della mia zona. Uno dei punti fondamentali per attirare l'attenzione dei docenti e dei famigliari é stata quella di evidenziare due aspetti molto importanti della nostra attività.

  1)            Preservare le specie allevate nel pieno della loro salute e salvaguardarle da un'eventuale estinzione in Natura (vedi per esempio Cardinalino del Venezuela e Diamante di Gould).

  2)            Proteggere le specie grazie all'allevamento in cattività stroncando così un poco etico commercio di animali selvatici.

  Ora, se si vuole rispettare il primo punto, bisogna per forza di cose preservare le specie, mantenerle in salute per un probabile reinserimento futuro (se ce ne sarà bisogno) nel loro ambiente naturale. Il mantenimento della salute e della rusticità di una specie é comunque un dovere dell'allevatore, indipendente dal fatto che gli animali possano poi essere reinseriti o meno in natura.

Questo mantenimento dell'integrità della specie si effettua solamente con l'allevamento in cattività senza l'ausilio di balie.

Non mi si fraintenda, non sono assolutamente un protezionista fanatico, anzi, sono favorevole all'allevamento in cattività di molti uccelli, anche se, effettivamente, bisogna porre una regolamentazione alla nostra attività, sicuramente una regolamentazione molto meno esasperata ed incomprensibile di quella che vige attualmente in Italia.

  Terminata questa breve parentesi vorrei spiegare alcuni principali motivi per cui é preferibile l'allevamento in "purezza" dei Gould.

In primo luogo c'é la necessità di mantenere viva la tendenza dei Gould ad allevare autonomamente. Con l'esasperato utilizzo delle balie, si provoca infatti un inevitabile peggioramento delle capacità di allevamento dei soggetti, peggioramento che può essere provocato da diversi fattori come ad esempio il fatto che i Gould siano stati "impintati" dai Passeri del Giappone che potrebbero interferire con loro nell'attività riproduttiva. Se si vuole tentare l'allevamento in purezza sarebbe molto utile allontanare tutti i Passeri del Giappone dall'allevamento in modo tale che non interferiscano minimamente con l'attività riproduttiva dei Gould. Un'altra causa della diminuzione della capacità di allevare potrebbe essere un progressivo debilitamento causato dalla mancanza di particolari secrezioni del gozzo che solo i conspecifici dei Gould possiedono e che i Passeri non possono fornire (principi nutritivi, anticorpi). Di conseguenza i Gould allevati dai Passeri sono tendenzialmente più piccoli, più deboli e più soggetti alle malattie ed alle avversità climatiche. Problemi con i Gould così allevati si manifestano generalmente nel periodo della muta dove tali uccelli a volte muoino. I Gould allevati dai genitori hanno molte più probabilità di superare tale periodo critico. Ho notato inoltre che la muta é molto rapida e non presenta problemi, a parte rari casi, in tutti quei soggetti allevati dai propri genitori.

  Ma in definitiva cosa bisogna fare per allevare i Gould in purezza?

Io non mi stancherò mai di ripetere che i Gould non sono Diamanti mandarino, sono a differenza di questi, un po' più esigenti. Non si può pretendere di ottenere successi coi Gould senza un corretto alloggiamento ed una sana e completa alimentazione. Per avere un'alta percentuale di successi é necessario alloggiare i Gould in gabbie preferibilmente da 60 cm (anche se io utilizzo le 45 cm). I Gould devono essere preventivamente preparati nel senso che, dopo un'accurata selezione dei soggetti e dopo aver scartato tutti quelli abulici, va iniziata la somministrazione di un'alimentazione ricca, costituita da una miscela normale, contenente solamente miglio bianco, panico, scagliola e niente altro, e da un pastoncino secco (assolutamente non umido), mescolato a semi ammollati od anche germinati, avendo cura di cambiarli ogni giorno. Oltre a questo si fornisca un fortificante e della vitamina E, che dovrebbe in teoria favorire la riproduzione. Se si ha la possibilità di infrascare leggermente le gabbie in prossimità del nido, le possibilità di successo aumentano notevolmente. Non deve mai mancare il grit. Diamante di Gould (maschio a testa rossa) - Foto tratta da "Uccelli esotici in colore" - SAFE Edizioni Zootecniche

Quando le coppie arrivano alla deposizione, si dovrebbe subito capire se queste sono buone oppure no. Generalmente le coppie che covano assiduamente hanno più probabilità di allevare. Nel caso tali coppie comunque non allevino la prole appena nata, si provveda a far "girare i novelli" alternativamente sotto il nido di una coppia di Passeri o di altri Gould che allevino e lasciare sempre qualche piccolo nel nido della coppia che non alleva (ovviamente dopo avergli fatto ricevere qualche imbeccata da altri uccelli). Questo metodo di "rotazione" dei novelli sortisce alla fine, al secondo o terzo giorno, l'effetto desiderato, nel senso che i Gould dovrebbero cominciare ad alimentare i loro novelli. E' molto difficile che i Gould abbandonino la nidiata quando i novelli sono già impiumati. E' invece possibile (per chi alleva in Inverno), che se il nido non é adeguatamente isolato termicamente o se in novelli sono pochi, che i genitori abbandonino, come di norma, il nido a sette -otto giorni, senza peraltro smettere di alimentare i piccoli. Se accade così i piccoli però si raffreddano e muoiono.

Lo svezzamento dovrebbe essere effettuato attorno al 50° giorno di vita. I Gould cominciano ad essere indipendenti e ad alimentarsi autonomamente molto presto rispetto agli altri ucccelli (ovviamente se allevati in purezza).

Per chi poi volesse tentare l'allevamento all'esterno nel periodo primaverile, le cose dovrebbero funzionare ancora meglio se gli uccelli sono alloggiati in gabbie riparate o volierette da 120 cm infrascate e con la somministrazione dell'alimentazione precedentemente descritta. La riproduzione nel periodo primaverile sarebbe l'ideale nelle nostre zone. Non credo infatti che i Gould siano così deboli come si é soliti definirli. Essi resistono bene ai temporali estivi e possono tranquillamente essere lasciati all'esterno (solo se precedentemente abituati) nel periodo che va da Maggio a Settembre. I miei Gould che attualmente sono all'esterno, godono di ottima salute, al contrario di quando li tenevo nel locale allevamento dove sembravano soffrire essendo sempre un po' abulici. Inoltre la loro voce appare chiara e nitida al contrario di alcune volte quando sembrano non riuscire a cantare, forse più per una particolare delicatezza delle vie aeree piuttosto che per i temuti acari respiratori. Quando un Gould viene notato mentre "pipetta", subito si pensa che sia affetto dagli acari respiratori, e non si pensa ad un eventuale patologia dovuta ad altri agenti patogeni. Una cosa che ho notato é la particolare sensibilità delle vie aeree di tali ucceli alla polvere, non sarebbe quindi impossibile una loro eventuale forma asmatica quando si trovino in locali al chiuso, il contrario di ciò che avviene quando si ritrovano all'aria pura dell'ambiente esterno.

In definitiva questi sono alcuni consigli personali per tentare di ottenere l'allevamento in purezza di questi meravigliosi uccelli. Per inciso, chi alleva con scopi non amatoriali tale specie, é meglio che lasci perdere questo tipo di allevamento, perché andrebbe incontro sicuramente a grandi delusioni economiche.

Per ultimo vorrei terminare dicendo che il termine "purezza" non é la parola corretta per definire l'allevamento senza l'ausilio di balie.

   

DIAMANTE PAPPAGALLO DI TANIMBAR

coppia di Tanimbar

 

Con i suoi 10 cm. di lunghezza questo rarissimo Diamante Pappagallo (erythrura tricolor) è uno dei più piccoli della Famiglia. Non vi sono sottospecie. Il dimorfismo sessuale è evidente, per cui è facile distinguere il sesso.

MASCHIO adulto – fronte, faccia, gola e petto azzurro cobalto scuro; vertice, guance e lati del collo azzurro più chiaro, come il basso petto e l’addome. Parti superiori verde muschio. Posteriore, copritrice della coda e coda rosso chiaro. Fianchi e sottocoda verdi. Occhi bruno scuro, becco nero, zampe carnicine.

FEMMINA adulta – Testa e petto azzurro turchese sfumante in verde sul petto. Addome grigio azzurro pallido.

Distribuzione

Isola di Timor e circonvicine, Wetar, Roma, Damar e Isole Tanimbar

Alimentazione in natura

Poco si conosce della vita ed abitudini alimentari di questo esotico; vive nel sottobosco e si nutre dei semi di bambù e di graminace.

Allevamento

La mia esperienza con questi diamanti è stata molto positiva; li allevo da circa 5 anni. Ho iniziato con soggetti di cattura e al primo anno di cattività 3 coppie su 5 si sono riprodotte. Solo 1 ha allevato i propri piccoli (era alloggiata in voliera esterna con altri esotici di piccola taglia).

Sono molto robusti e raramente si ammalano, l’unico inconveniente è che’ in modo particolare i maschi, tendono ad ingrassare compromettendo i risultati riproduttivi.

 


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