ALIMENTAZIONE
Questo è un argomento molto frequente.
Cosa devo dare da mangiare al mio
pappagallo ?
L'errore più comune è di dare solo
semi di girasole, che con il tempo causano problemi al fegato.
Per convertire da una dieta di solo
girasole ad una più variata e completa, bisogna procedere
gradualmente. Non togliere all'improvviso i semi, ma diminuire
la quantità dei semi fino ad eliminarli quasi del tutto. I
pappagalli tendono ad essere molto diffidenti verso i cibi
nuovi, e se non accettano subito un alimento, insistete, e
magari alla quinta o decima volta che gliela offrite
l'accetteranno.
Un pappagallo si può stimolare a
mangiare qualcosa con il gioco, oppure assaggiando qualcosa di
fronte a lui, e dimostrandogli quanto è buono.
Tra le sementi più gradite agli
Psittacidi, troviamo l'avena, la canapa, il miglio bianco, la
scagliola, il panico sciolto e in spighe. Varie
specie gradiscono molto il grano, il mais, il riso.
Inoltre è indispensabile il cibo
fresco ; verdure (lattuga, cavolo, carota, cetriolo e ogni altro
ortaggio gradito) e la frutta (mele, banane, uva, ...) e ogni
tanto il biscotto all'uovo o il pastoncino all'uovo.
In alcuni negozi esistono anche i
pellettati. Mangime compresso in pellet con già tutto
integrato. Personalmente io preferisco l'alimentazione fresca e
non preconfezionata.
Ecco cosa si può dare oltre a i semi
misti appositi per ogni specie :
- zucca a pezzetti, riso, peperoncini
rossi piccanti e fagioli.
- fagioli misti, pastina e piselli
crudi.
- Insalata di banana, arancia, mela e
noci a pezzi.
- uno o due cucchiai di yogurt magro,
e un frutto o una carota grattugiati.
- insalata di carote, riso.
- pasta cotta
In quantità limitata :
- Noci, nocciole, mandorle , frutta
secca. Yogurt magro, formaggio, uovo sodo con il tuorlo ben
cotto.
- Il mais, ed è ottimo da mischiare a
insalate, riso ed anche alla frutta.
La dieta base dovrebbe contenere un
totale di circa il 15% di proteine ed il 5% di grassi per i
pappagalli di piccola e media taglia.
I Cacatua hanno un fabbisogno di
grassi di circa l'8%, e le Are di circa il 22%.
I grassi vengono forniti
somministrando quotidianamente una quantità maggiore di noci e
nocciole.
L'acqua deve essere cambiata almeno una
volta al giorno, ma anche più spesso se vedete che n le avere a
disposizione del grit (sassolini silicei), un osso di seppia e
carbone vegetale. E' anche buona norma somministrare a seconda
del bisogno, anche integratori vitaminici e minerali.
Costruzione di una gabbia per
piccoli esotici granivori
Per costruire una buona gabbia per uccelli esotici granivori
occorre tenere conto di alcuni fattori importanti
- lo spazio a disposizione
- le dimensioni degli uccelli da alloggiare
- il loro habitat naturale
Lo spazio a disposizione in casa è molto importante in
quanto permette di decidere quanto può essere grande al massimo
la gabbia; teniamo conto che tanto più grande è la gabbia,
tanto meglio saranno alloggiati i nostri piccoli amici pennuti.
Come indicazione possiamo tenere conto che lo spazio minimo
di vita richiesto da un uccello esotico per mantenersi in buona
salute è circa 7 volte la sua lunghezza. E' chiaro quindi che
per un uccellino lungo 10 cm la gabbia dovrà essere almeno
lunga 70 centimetri.
Altro fattore importante di cui tenere conto è l'habitat di
provenienza di un soggetto: è chiaro che un soggetto
proveniente da praterie aperte, savane o brughiere necessiterà
di spazi di volo più grandi di soggetti che vivono in fitti
sottoboschi o in foreste tropicali.
Di seguito illustrerò la costruzione di un gabbione di
150x50x50 che sono le dimensioni delle gabbie tipo in cui
alloggio i miei riproduttori.
Materiale occorrente
- 8 Liste di legno di lunghezza 150 cm di spessore 20 x 40
mm
- 3 Liste di legno di lunghezza 37 cm di spessore 20 x 40 mm
- 13 Liste di legno di lunghezza 42 cm di spessore 20 x 40
mm
- 4 Liste di legno di lunghezza 46 cm di spessore 20 x 40 mm
- 2 listelli di legno di lunghezza144cm x altezza 3 cm x
spessore 1 cm
- 2 listelli di legno di lunghezza 46 cm x altezza 3 cm x
spessore 1 cm
- 1 lastra di compensato marino di 144 x 48 x spessore 1 cm
- Viti da legno di 4,5 x 60 mm
- Rete zincata di passo 1 x 1 cm
- Chiodi a cavalletto per fissare la rete
- Filo di ferro
- Chiodi di varie dimensioni
Attrezzature
- Sega (meglio il seghetto alternativo o ancor meglio una
circolare)
- Cacciavite a croce (meglio un avvitatore)
- Trapano con punta da legno del 3,5 mm
- Martello
- Cesoia per metallo
I° fase - Costruzione dei pannelli
Davanti
Come si vede in figura si assemblano 2 listelli lunghi 150 cm con 3 listelli lunghi 37
cm; l'assemblaggio avviene con due viti per angolo (in cui siano
stati praticati preventivamente due fori di invito di 3,5 mm).Al
rettangolo di dimensioni 150 x 45 cm si applica un equivalente
pezzo di rete utilizzando i chiodi a cavalletto.
Al centro ed agli angoli superiori dei lati stretti si
praticano due fori nella rete di circa 15 x 10 cm, che
fungeranno da sportelli di accesso.
Dietro
Come si vede in figura si assemblano 2 listelli lunghi 150 cm con 3 listelli lunghi 42
cm; l'assemblaggio avviene con due viti per angolo (in cui siano
stati praticati preventivamente due fori di invito di 3,5 mm).Al
rettangolo di dimensioni 150 x 50 cm si applica un equivalente
pezzo di rete utilizzando i chiodi a cavalletto.
Lati
Come si vede in figura si assemblano 2 listelli lunghi 46 cm con 2 listelli lunghi 42
cm; l'assemblaggio avviene con due viti per angolo (in cui siano
stati praticati preventivamente due fori di invito di 3,5 mm).Al
rettangolo di dimensioni 150 x 50 cm si applica un equivalente
pezzo di rete utilizzando i chiodi a cavalletto.Si ripetono le
operazioni due volte.
Sopra e sotto
Come si vede in figura si assemblano 2 listelli lunghi 150 cm con 3 listelli lunghi 42
cm; l'assemblaggio avviene con due viti per angolo (in cui siano
stati praticati preventivamente due fori di invito di 3,5 mm).Al
rettangolo di dimensioni 150 x 50 cm si applica un equivalente
pezzo utilizzando i chiodi a cavalletto. Si ripetono le
operazioni due volte.
Cassettino
Come si vede in figura si assemblano 2 listelli lunghi 144 cm con 2 una feritoia lato 5
cm nella quale si inserisce il cassettino.
III^ fase - Posizionamento degli sportelli
Si ritagliano 3 pezzi di rete di 20 x 12 cm. Ogni pezzo va
posizionato su una delle aperture fatte sul davanti e legate per
un lato piccolo alla struttura con filo di ferro in modo da
permettere il movimento a cardine. Sulla battuta si applicano
due mollette o delle molle per gabbie da conigli reperibili in
ogni ferramenta.
Infezioni
In
questo gruppo sono comprese le malattie causate da protozoi,
muffe, bacteri,
virus.
Malattie
da protozoi
I
protozoi sono organismi unicellulari, quelli che più
frequentemente infettano gli animali sono i Coccidi.
Nei canarini
l’infezione è molto rara il sintomo più evidente di essa è
la diarrea, a volte sanguinolenta; altri sintomi possono essere
l’anemia e la corizza (starnuti).
La diagnosi è
facile ma può essere fatta solo osservando le feci al
microscopio.
Rimedi:
la cura più appropriata è costituita dalla Sulfochinossalina.
Esistono in commercio vari
preparati per l’ornitologia pronti all’uso.
Malattie
da muffe
Le muffe sono organismi
vegetali, sia monocellulari sia pluricellulari, appartenenti al
vastissimo ed eterogeneo gruppo dei "Funghi"
(MICETI)
Le micosi più
diffuse sono:
La
CANDIDOSI: è una delle
micosi più diffuse. L’agente è un micete non
sporigeno simile, all’osservazione microscopica, al lievito di
birra, che vive dappertutto come saprofita.
La stagione più propizia per
l’infezione è l’inizio dell’estate.
I sintomi sono rappresentati
da una patina biancastra che invade la rima del becco, le pareti
della bocca e delle vie interne e causa nella maggior parte dei
casi la morte del nidiaceo.
La MICOSI
80 (proventricolite) : Si
tratta di un’infezione localizzata nello stomaco ghiandolare.
La malattia
colpisce sia i nidiacei sia gli adulti ma mentre in questi
ultimi decorre spontaneamente nei primi porta alla morte.
Nei nidiacei
un sintomo di questa micosi è la cessazione
dell’accrescimento verso il 3° giorno e la morte dopo altri
2-3 giorni ("Crisi del settimo giorno"), nonostante le
feci normali, una piccola localizzazione di grasso sul groppone
e la mucosa della bocca normalmente rossa.
Si aggiunga
che talvolta la morte avviene a gozzo pieno. Perciò 3-4 sintomi
molto indicativi.
Rimedi:
sia per la candidosi sia per la micosi 80 sono risultate
efficacissime queste due sostanze:
Nistatina:
l’unico preparato disponibile è il Mycrostatin
(sciroppo della ditta Squibb, da somministrare per bocca
alla dose di 1-2 gocce 3-4 volte a giorno per 5-7 giorni.
Anfoteracina
B: un ottimo preparato contenente questa sostanza è il Fungilin
della ditta Squibb, da somministrare 3 ml in litro d’acqua per
un periodo di 10 giorni.
Malattie
da batteri
I
batteri sono forme di vita unicellulari di dimensioni
estremamente piccole. Vengono classificati in base alla forma (Cocchi
se rotondi, Bacilli
se a bastoncino, Spirilli
se incurvati) e alle numerose
proprietà che il bacteriologo riesce a mettere in evidenza. Fra
queste proprietà ricordiamo soltanto la differente colorabilità
con il metodo di Gram, in base a questa vengono distinti in Gram-positivo
e Gram-negativi.
I GRAM-NEGATIVI:
sono le malattie più diffuse e che incidono maggiormente
sulla mortalità dei nidiacei. I nidiacei muoiono nei primi
giorni dopo la nascita, oppure i novelli si ammalano dopo
qualche settimana dallo svezzamento, oppure avvengono le due
cose insieme. Le malattie da Gram-positivi più diffuse sono
essenzialmente la Colibaccillosi,
la Salmonellosi
e la Pasteurellosi.
Colibaccillosi:
è dovuta al bacterium coli, un
microrganismo che, in gran numero di varietà, è ospite
abituale dell’intestino di quasi tutti gli animali.
Distinguiamo tre differenti forme di colibaccilosi,: la forma
dei neonati, la forma dei novelli e la forma degli adulti.
Forma dei
neonati: è più frequente
all’inizio della stagione delle cove. I sintomi più sicuri
sono il nido e il petto della madre sporchi di feci e umidicci,
l’addome dei nidiacei gonfio e teso per la presenza di liquido
(ascite), l’arresto della loro crescita e il successivo rapido
dimagramento e disidratazione e, infine, la mucosa della bocca
pallida (nella Micosi 80 è normale). In queste condizioni il più
delle volte i genitori, ancorché ottimi imbeccatori cessano di
alimentare i nidiacei.
Forma
dei novelli: la malattia può
comparire anche durante e dopo lo svezzamento, generalmente non
oltre la muta. Il soggetto ha l’addome gonfio, teso, rossastro
o scuro. La magrezza del petto e le penne sollevate sono i
sintomi che devono indurre l’allevatore ad ispezionare
l’addome e gli permettono di rendersi conto della malattia già
in atto.
Forma
degli adulti: è la meno grave,
si manifesta più spesso nel periodo delle cove, sia nei maschi
che nelle femmine. I sintomi sono l’evidente malessere (impallamento
e dimagrimento) e l’addome più o meno gonfio e scuro con le
anse intestinali delineate.
Rimedi:
fra i farmaci più indicati citiamo la Zoomicina
N-orale, della ditta Glassovet (2 ml su 100 di acqua
oppure una goccia direttamente nella bocca); l’Anticol
della ditta Chemivit alla dose di 0.5 gr su 100 di acqua;
il Bimixin sciroppo della ditta
Usofarmaco (5/10 ml per litro).
Il trattamento con questi
farmaci va ripetuto per 3/4 giorni.
Malattie
da virus
I virus (virus=veleno) sono
microrganismi estremamente diversi da tutti gli altri. Hanno
dimensioni piccolissime. La loro sruttura, paragonata a quella
di una cellula è estremamente semplice: un acido nucleico (DNA
o RNA) ricoperto da un involucro proteico,e basta.
La resistenza dei virus agli
agenti esterni è minima nei virus di piccole dimensioni,
notevole nei virus di grosse dimensioni (Vaiolo).
Non avremo parlato di virus se
non esistessero malattie virali che colpiscono i canarini. Fra
queste malattie la più diffusa e pericolosa è sicuramente il Vaiolo.
Il Vaiolo
del canarino è la malattia più grave che possa
colpire un allevamento. Nei casi di alta virulenza può
soccombere la quasi totalità dei soggetti dio un allevamento.
La stagione di maggiore
incidenza è l’autunno-inverno. Il periodo di incubazione da
una a tre settimane.
Distinguiamo due forme di
vaiolo: La forma respiratoria e la forma
cutanea.
I sintomi principali
sono:
-morte improvvisa dei soggetti
che fino ad un momento prima sembravano sani (forma
fulminante)
-soggetti che disdegnano
qualsiasi tipo di alimento, si appartano in un angolo della
gabbia e muoiono senza eccezioni al 2°- 3° giorno (forma
acuta)
-soggetti che per 2-3 giorni
presentano come unico sintomo respiro affannoso con becco
semiaperto e guariscono dopo 4-5 giorni
-soggetti come i precedenti
che muoiono invece dopo 4-5 giorni
-soggetti che presentano come
unico sintomo i caratteristici rilievi vaiolosi (papule),intorno
alla bocca, gli occhi, i quali muoiono dopo pochi giorni dalla
comparsa delle papule.
-soggetti come i precedenti
che guariscono dopo circa un mese.
-soggetti che presentano sia i
sintomi respiratori che cutanei.
Riproduzione
Processo
con cui da un organismo unicellulare o pluricellulare si originano
nuovi individui.
La riproduzione può essere di tipo asessuato o sessuato.
La riproduzione asessuata negli organismi unicellulari si attua
mediante la divisione cellulare per mitosi della cellula
madre; nei pluricellulari mediante divisione cellulare di alcune
cellule somatiche (cioè corporee) dell'organismo. Tale modalità
dà luogo alla formazione di individui geneticamente identici tra
loro e al genitore.
La riproduzione sessuata si verifica mediante la fusione di due
cellule dette gameti,
prodotte da due individui diversi (siano essi unicellulari o
pluricellulari) con un processo di meiosi e contenenti la metà
del numero di cromosomi tipici di quella specie. La fusione dei
due gameti permette la formazione di uno zigote,
da cui si sviluppa il nuovo organismo che non è geneticamente
identico a nessuno dei due genitori.
La riproduzione avviene quando gli organi riproduttivi
raggiungono lo stadio di maturità. Nell'uomo, in particolare,
ciò avviene al momento della pubertà;
la capacità riproduttiva cessa con una serie di fenomeni che
prende il nome di menopausa.
Alcuni organismi sono comunque in grado di riprodursi pur
mantenendo caratteristiche corporee larvali, o comunque, tipiche
degli individui immaturi: tale fenomeno prende il nome di neotenia.
Il processo di riproduzione è controllato da diversi fattori,
di tipo sia ormonale sia ambientale. Infatti, fattori come
l'aumento della quantità giornaliera di luce, o l'imminenza della
stagione delle piogge, o l'aumento della temperatura media,
costituiscono segnali che, percepiti dagli organismi mediante recettori
sensoriali (negli animali) o
molecole particolari, dette fitocromi (nelle piante), avvertono
l'organismo che vi sono condizioni ambientali favorevoli per la
riproduzione e per la sopravvivenza dei nuovi individui; sistemi
di controllo chimico (come gli ormoni)
e orologi biologici
interni sincronizzano gli organismi con tali periodi favorevoli
alla riproduzione, e stimolano la maturazione degli organi
sessuali.
Molti organismi, in particolare gran parte delle piante,
organismi unicellulari e animali inferiori (come celenterati
e vermi)
possono attuare entrambi i tipi di riproduzione: la
"scelta" dell'uno o dell'altro tipo è spesso
determinata da fattori ambientali. In generale, la riproduzione
asessuata permette alla specie di diffondersi rapidamente, e viene
attuata perlopiù in condizioni ambientali costanti. La
riproduzione sessuata viene preferita quando le condizioni sono
più precarie e variabili: in tal caso, infatti, si generano
individui tra loro diversi (vedi Biodiversità),
e ciò aumenta la probabilità che almeno qualcuno di essi sia
adatto alle nuove condizioni ambientali e possa permettere la
sopravvivenza della specie. Vedi anche Selezione
naturale.
Riproduzione asessuata
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