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Auguri dal segretario del movimento giovanile UDC Ribera Matteo Orlando, a nome del gruppo di Ribera, al neo segretario nazionale Domenico Barbuto e al neo consigliere nazionale dell'UDC giovani, il riberese Enzo Carapezza.

 

L'intervista a Domenico Barbuto pubblicata 

 

sul periodico "15 Giorni Ribera"

 

Un vulcano di idee il neo Segretario nazionale dell'UDC Giovani

 

E' un vulcano di idee il giovane neo Segretario nazionale eletto dell'UDC. I giorni che hanno preceduto l'organizzazione del congresso, ci dice, sono stati un veloce susseguirsi di incontri, telefonate, di scambio di idee e pareri. Domenico Barbuto ha ventiquattro anni, è di origini calabresi e ha la politica nel cuore. Tra poco conseguirà la laurea in giurisprudenza e da qualche tempo è nel senato accademico dell'Università della Sapienza, in qualità di rappresentante degli studenti, ma quello che gli interessa di più è che i giovani diano il loro contributo per una società migliore. E' per questo che da anni si dedica alla politica. In una delle pause della sua attività congressuale lo incontriamo.
La sua passione l'ha portato già ad ottenere risultati importanti in politica. Ci vuole illustrare la sua "carriera"?
Da dieci anni seguo la politica e la faccio anche attivamente. Sono stato eletto segretario nazionale dei giovani del Ccd nel 2000, ma la mia attività l'ho svolta nel mio luogo di origine, Vibo Valentia dove seguivo la politica locale. Poi piano piano ho costruito il mio percorso.
Questo che comincia oggi è il primo congresso nazionale dei giovani dell'UDC. Quanto è importante per un partito "giovane" celebrare un congresso?
Molto importante. Credo che sia un passaggio fondamentale per tutto il partito, perché serve per il futuro, serve a formare la classe dirigente del futuro.
Come sarà organizzato sul territorio?
La vera sfida è nelle singole province. Al congresso sono presenti 500 delegati, eletti in tutte le province attraverso un sistema capillare. Naturalmente l'UDC, anche per quanto riguarda i giovani, dimostra di avere una grande presenza nel Sud, ma anche al Nord siamo in grado di costruire la nostra classe dirigente su solide basi.
Un partito "giovane", dunque, fatto di tanti giovani
Si. Noi ci proponiamo come garanti di questo "patto di generazioni". Venendo da esperienze diverse democristiane puntiamo tutti insieme a costruire qualcosa di duraturo. Questo è l'elemento che ci unisce.
Quali i punti principali del vostro programma?
Prima di tutto noi ci vogliamo rivolgere al governo, che sente poco i giovani. Tante riforme importanti sono già in cantiere, alcune sono già state fatte. Penso a quella del mercato del lavoro, delle pensioni, però non sempre i giovani sono stati ascoltati. Il problema è che non c'è un consiglio nazionale dei giovani che possa raccogliere varie forze politiche e che sia un organo di consultazione. Insomma, chiediamo che sia fatto un passo avanti per ascoltare i giovani.
Un consiglio nazionale dei giovani come organo di consultazione? Un obiettivo molto ambizioso. 
Il nostro è un valore aggiunto. Noi vogliamo costruire strutture, idee e consensi nuovi intorno al partito.
Perché un giovane dovrebbe aderire al progetto dell'UDC?
Perché noi vogliamo tornare alla politica vera. I giovani sono troppo lontani da questi interessi, vogliamo che il nostro messaggio arrivi a tutti.
Quale messaggio?
Per essere "Protagonisti di una politica che cresce", come recita il nostro slogan, nella vita politica del Paese bisogna "partecipare". Noi ci facciamo promotori di questo "patto tra generazioni", perché solo noi possiamo dire di avere radici solide importanti, quelle democristiane, sulle quali costruire il futuro dei giovani.

 

Parte la campagna elettorale per le europee dell'UDC

 

Ha portato tutto l'entusiasmo dei giovani al palacongressi di Roma, dove sabato 20 marzo 2004 si è svolta la manifestazione per l'apertura della campagna elettorale dell'Udc. Domenico Barbuto, segretario dei giovani del partito, ha richiamato le nuove leve del'Udc a non lasciarsi scappare quella che ha definito un’occasione vitale per la loro crescita. «Saremo con voi e vi sosterremo, i giovani saranno al vostro fianco», ha affermato rivolgendosi ai vertici del partito. Una promessa importante e non poco impegnativa, quella di Domenico Barbuto. Come lui stesso ha ammesso, infatti, «oggi è sempre più difficile coinvolgere i giovani della vita politica del paese, ma il nostro compito è fondamentale - ha sottolineato ancora il segretario - , noi siamo le nuove generazioni, quelle che più di tutti hanno di fronte l'orizzonte europeo». Per questo, in vista dell'appuntamento elettorale, Barbuto ha esortato il movimento giovanile a «rimboccarsi le maniche, ad essere i primi a dare l'esempio, impegnandosi a riportare al centro del dibattito del paese la politica». Ma soprattutto Domenico Barbuto ha lanciato un sfida, quella della partecipazione: «Noi - ha assicurato - possiamo fare un “patto tra generazioni”, per rendere sempre più stretto il legame tra chi ha il compito di governare e la gente. L’assemblea nazionale di oggi è un esempio bellissimo di partecipazione attiva alla vita del partito per il quale oggi inizia un nuovo, grande percorso».

 

 

Alla “Domus Pacis” di Roma si è tenuto il primo congresso nazionale dell’UDC Giovani

 

Enzo Carapezza nel consiglio 

 

nazionale dell’UDC Giovani

di Matteo Orlando

 

 

Contrasti, polemiche, liste e listone che scorrono tra le stanze nella frenesia della notte, ma che poi alla fine rientrano e danno vita ad un voto unitario. 
Il primo Congresso Nazionale dei giovani dell'Udc si è svolto regolarmente, sabato 11 e domenica 12 ottobre a Roma alla Domus Pacis, degno dei Congressi di adulti molto più smaliziati, e ha celebrato il suo segretario Domenico Barbuto. 
Sono stati due giorni di incontri, dibattiti e riflessioni, due giorni in cui i "protagonisti di una politica che cresce", come recita lo slogan che sta alla base delle due giornate congressuali, hanno incontrato i loro leader e con loro si sono confrontati: Sergio D'Antoni, Marco Follini, Rocco Bottiglione, Carlo Giovanardi e tanti altri. E' in questo modo che il movimento giovanile dell'Udc fa il "suo ingresso nella storia della democrazia".
A Roma si sono dati appuntamento circa 500 delegati del partito provenienti da tutta Italia e per la nostra provincia sono partiti i Riberesi Vincenzo Carapezza, Rosario Cucuzzella e Vincenzo Russo.
<<Abbiamo lavorato fino alle quattro di domenica mattina - spiegano Russo e Cucuzzella - per tentare di far ragionare i "ribelli" e trovare un equilibrio tra le tre componenti originarie del partito rappresentate dai 12 delegati partiti dalla nostra provincia di Agrigento>>. <<Una stanchezza mascherata dal sorriso, pero, - continuano i due delegati - e sopraffatta dalla molla dell'euforia quando abbiamo saputo della nomina del giovane riberese Vincenzo Carapezza nella lista dei 130 consiglieri nazionali>>.
Per il neo consigliere nazionale eletto Carapezza <<il movimento giovanile dell'Udc, avrà l'arduo compito di riaffermare valori e principi che gli sono propri: solidarietà, pace, democrazia e uguaglianza. Dovrà dimostrare che i giovani vogliono essere propositivi e collaborativi alla costruzione di una società migliore>>. <<I giovani sono la risorsa vitale più preziosa di un partito - replica il delegato Russo - ne costituiscono l'anima e il cuore>> e, per il delegato Cucuzzella, <<il movimento giovanile rappresenta una sorta di valore aggiunto in termini di idee e in termine di proposte, motore e propulsione di nuovi propositi nella speranza che si possa ridurre il divario tra politica e mondo giovanile>>.
Già possiamo dire che il suo operato a Roma sarà l'espressione di un movimento riberese forte e solidale perché, come diceva De Gasperi: solo se saremo uniti saremo liberi, solo se saremo liberi saremo forti.


 

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