POPOLARI - UDEUR - SCANDICCI
  Coordinamento Cittadino
  Sede Provvisoria
  Via F. Mangani 2 - 50018 Scandicci
  tel/fax 0552571760 cell 3334678193
  per contatti: E- mail

Pubblicato su INFORMASCANDICCI NEL MESE DI MARZO 2005

I licenziamenti alla Ciatti sono l’ennesima situazione di grave crisi occupazionale sul nostro territorio.
Dietro i lavoratori ci sono intere famiglie e la ricaduta sull’economia locale.
Cosa si può fare per mantenere la produzione in città e, di conseguenza, il
livello occupazionale?

I giornali nazionali con cronaca locale, fra cui “La Nazione “ di Firenze così titolava sotto le feste del Natale 2004:
“ Gli operai della CIATTI Spa di Scandicci passeranno un amaro Natale “.

Forse passeranno male anche Pasqua 2005, Ferragosto, l’Avvento ed i prossimi Natali se non si troverà una soluzione alla crisi di questa azienda che ha deciso di trasferire la produzione di mobili per TV, entro la fine di Marzo 05, in Romania dove sicuramente troverà braccia a basso costo e con scarsi diritti sindacali.

Trentaquatto famiglie saranno messe sulla strada se le Pubbliche Amministrazioni ed i Sindacati, che hanno fatto grandi promesse, poi non le manterranno.

La MATEC, nota azienda scandiccese, leader europeo per le macchine tessili circolari, ha deciso di mettere in Cassa Integrazione Guadagni per 13 settimane molti dipendenti, per questioni di “ mercato che non tira “ e di “ Euro toppo forte che penalizza le esportazioni”. E qui le dimensioni del fenomeno sono più ampie e drammatiche: si parla già di 280 persone in cassa integrazione... e dalla cassa integrazione al licenziamento il passo è breve.

ELECTROLUX-ZANUSSI, gigante multinazionale dell’elettrodomestico da decenni presente a Scandicci con un grande stabilimento, già prospetta la cassa integrazione per 700 dipendenti.
Alla fine saranno circa 1000 le persone che forse dovranno andare a casa, “restituite al proprio tempo libero”.

PRADA, nota griffe dell’alta moda di pelletteria, dopo essersi praticamente fatta «regalare» dall’Amministrazione Comunale di Scandicci un grande appezzamento di terreno per la costruzione di una grande fabbrica produttiva che avrebbe portato molto lavoro, ha pensato bene, rifilando un sonoro bidone all’Amministrazione Comunale di Scandicci, di andare ad impiantarla in Romania.

Dalla pagina di cronaca locale della NAZIONE il giornalista si consolava con il fatto che, comunque, il settore della pelletteria ancora tiene perchè ci sono dei contoterzisti di qualità che lavorano a pieno ritmo per le grandi firme della moda... PRADA compreso e con l’utilizzo, ahinoi, di subappalto ad operatori cinesi della zona!

Gli chiediamo di informarsi presso il piccolo e medio artigianato della pelletteria che cosa comporti, soprattutto quì a Scandicci, l’apertura delle frontiere comerciali con la Cina e la “concorrenza sleale” di tanti cinesi clandestini dell’hinterland fiorentino e pratese.
E’ inutile nascondersi dietro un dito: la nostra economia locale e nazionale è in piena recessione.
Lo erano anche le altre economie occidentali, compresa quella statunitense, già dal Luglio 2001 ai tempi del G8 di Genova : solo che non se n’era accorto nessuno, nemmeno i più accreditati economisti, e tutti hanno continuato a fare niente. Qualcuno si ricorda forse che cosa ha detto il Presidente USA G.W.Bush all’indomani dell’ 11 Settembre 2001 ? “ E’ bene che gli americani tornino a spendere e a comprare “ e ad indebitarsi. Già ma con quali soldi? E quali beni e prodotti da chi?
La nostra economia, tranne lodevoli eccezioni aiutate però da leggi lobbistiche (auto ed edilizia), non produce più niente. E se non produce più niente, poichè tende ad un profitto monetario immediato, anche le statistiche sull’occupazione sono un puro e falso esercizio dialettico.
A Scandicci su questi problemi concreti dei futuri licenziamenti dell’industria e sulle manovre correttive più appropriate è scoppiata ed è tuttora in corso quasi una “rissa” a sinistra fra i Democratici di Sinistra , in maggioranza, e Rifondazione Comunista, all’opposizione.
I D.S. accusano Rifondazione di essere rimasta sulle posizioni dell ‘ Unione Sovietica degli anni 50; Rifondazione accusa i DS di essere dei “liberisti puri “, la cui unica strategia è quella di nascondere i problemi sotto il tappeto, auspicando e proponendo “manifestazioni” soft per non “allarmare” i possibili investitori.
Quali investitori? Coloro che sfruttano condizioni ed opportunità e successivamente alla prima “difficoltà” abbandonano il territorio e scaricano i costi sociali sulla collettività.

Su quali posizioni si attestano il Comune, la Provincia, la Regione, lo Stato ed i Sindacati: quali iniziative e programmi concreti hanno in mente di attuare per risolvere questa drammatica crisi?

Anche se come POPOLARI-UDEUR non condividiamo un certo massimalismo di Rifondazione Comunista, crediamo che si debba ritornare sulla via di un sano e massiccio intervento pubblico nell’economia.

Lanciamo una idea: rifondare tanti piccoli, medi, grandi Istituti di Ricostruzione per finanziare, sostenere, promuovere innovare e diversificare l’economia industriale,commerciale ed agricola.

Il fallimento del “pensiero unico del mercato”, del liberismo puro in economia, è ormai sotto gli occhi di tutti e sopratutto nelle tasche di molti.
E’ ora di registrarlo e di rimettere in moto la tanto vituperata economia mista.

Marzo 2005

Popolari - Udeur
Coordinamento Cittadino Scandicci
(Surace - Bogani - Becucci)

Indietro