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RETE STRADALE CITTADINA- ARTICOLO PER INFORMASCANDICCI GIUGNO 2005

Recentemente è stata deliberata la realizzazione della nuova rotonda su via Pisana che sostituirà il semaforo all’incrocio con via delle Nazioni Unite.
Un intervento che punta a rendere più sicuro un tratto di strada ad alta pericolosità. Sempre in tema di viabilità, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, è giunta la notizia di un finanziamento di 365mila euro che servirà, tra le altre, alla definizione di un Piano di mobilità dell’area.
Scandicci presenta uno sviluppo viario complesso considerando anche le interconnessioni con altre importanti arterie di comunicazione che ne attraversano il territorio. La rete stradale cittadina, a vostro parere, garantisce la sicurezza degli utenti della strada? Vi sono punti di particolare pericolosità su cui ritenete si debba intervenire? La manutenzione di strade e segnaletica è adeguata?
 

Su “SCANDICCI”, la pubblicazione edita dall’Amministrazione Comunale per le Elezioni Amministrative del 1975 si legge testualmente: “Durante quegli anni (dal 1960 al 1964) su Scandicci particolarmente si esercitò la pressione per le lottizzazioni e le costruzioni, e la mancanza di un Piano Regolatore non consentì di esercitare un’efficiente e valida politica urbanistica ed edilizia. Scandicci insomma scontò le conseguenze della mancata riforma urbanistica e di una severa disciplina edilizia che assicurasse un’espansione socialmente e culturalmente valida, accompagnata dalla realizzazione contemporanea di infrastrutture quali le scuole gli asili, gli acquedotti...”.

Se pensiamo che il primo Piano Regolatore di Scandicci è stato approvato nel 1970 all’unanimità è quindi vero che Scandicci ha una situazione viaria complessa. Nella disastrosa vicenda degli anni ’60 sono state costruite prima le abitazioni, poi le strade, che talvolta hanno dovuto cambiare percorso, poi le infrastrutture! Ma il primo “boom” edilizio non è un caso isolato: alla metà degli anni ’80, nell’ambito del “nuovo” Piano Regolatore, si è data la precedenza alla costruzione di “quegli alloggi” di Via della Pace Mondiale e poi alla viabilità, alle infrastrutture ed i servizi.

Cosi si rischia di fare nel “centro” di Scandicci (ex area CNR e Via Masaccio) e nella Piana di Badia con l’edilizia prevista dal Piano Strutturale di Sir Rogers. E’ quindi evidente come non possa essere scissa l’urbanizzazione dalla viabilità! Ben vengano quindi i 365mila euro del Ministero delle Infrastrutture per il “Piano di Mobilità dell’Area”, purché non resti sulla carta e non serva a pagare professionisti esterni...

A Scandicci ci sono al momento varie aree che si possono definire di “criticità”.

La terza corsia dell’A1 porterà consistenti benefici al gestore autostradale e notevoli disagi alla popolazione e alla viabilità cittadina che non trarrà alcun vantaggio da quest’opera. Il nuovo casello sorge sul territorio Comune di Firenze alle spalle degli insediamenti di Via della Pace Mondiale, nella stessa zona in cui Firenze ha permesso nuovi insediamenti abitativi e dove , si noti la pura coincidenza , sorgerà un nuovo grande centro commerciale: è chiaro quindi chi ne trarrà beneficio....

Gli abitanti, e la viabilità, di Casellina non trarranno nessun vantaggio. La chiusura di Via Pisana per molto tempo, che produce scomodità e conseguenze dannose alle attività economiche della zona non sono compensati dal “tunnel” con giardini artificiali pensili i cui costi di gestione ricadranno sulla comunità scandiccese. Una colata di cemento che appesantisce il territorio per una collinetta artificiale “paesaggistica”…? Non si poteva pensare ad una soluzione più leggera? Magari “incapsulando” il tratto interessato all’inquinamento acustico ( e non solo) con una moderna, e gradevole nel disegno, struttura a pannelli fotovoltaici e solari per la produzione di energia pulita? Ma questo non sarebbe stato, come sostengono i fautori del tunnel, un intervento da “primato” in Europa? Come verrà sostituita via Pisana per non tagliare ulteriormente in un altro troncone Scandicci?
Il “parcheggio scambiatore” non scambierà un bel nulla: essendo chiuso, cioè utilizzabile esclusivamente dagli utenti che percorrono l’autostrada. Solo una mega-area di servizio autostradale, con relativa colata di cemento, che porterà benefici ai soggetti che “incanalano” e governano il turismo di massa “mordi e fuggi” ed al gestore autostradale. Giunto all’area di parcheggio “il turista” sarà avviato sulla tranvia toccherà Firenze e non lascerà traccia o beneficio sul territorio scandiccese.

L’ “area di sosta” e parcheggio già esistente sulla corsia nord dell’A1 dovrebbe essere dismessa (?). Infatti, quella sì, potrebbe essere un vero parcheggio “scambiatore” aperto alla viabilità ordinaria, essendo Largo S.Zanobi e P.za Kennedy, opportunamente già attrezzati a varco scambiatorio. Il capolinea ATAF del Bus 27 in direzione Firenze, ed il capolinea di LI-nea spa, per collegare gli abitanti del quartiere di Vingone (ad alta intensità abitativa), nonché le masse di turisti, alla “nuova Tranvia”.

Perché, inoltre, non si è pensato al sopraelevamento del tratto autostradale in modo da realizzare la continuità al “camminamento” naturale sull’argine del torrente Vingone, oggi interrotto dal vecchio tracciato autostradale, e a realizzare una pista ciclopedonale fino alla sua confluenza nel fiume Arno? Il sopraelevamento del tratto autostradale, inoltre, porterebbe un significativo beneficio ai cittadini che abitano nel comparto SOCET e nel quartiere Vingone facendo diminuire l’inquinamento acustico. Chissà poi perchè nel 1908 vi si fece arrivare proprio nell’allora piazza del Vingone la prima linea tranviaria!

Sarebbe stato più sensato e meglio progettare e realizzare due corsie di “complanare” senza pedaggiamento con svincoli a raso, uno dei quali proprio quello di largo S.Zanobi (?). Ma questa sarebbe stata una scelta “politica” non in linea con una visione “liberal” della società.

Il tragitto viario che dal Ponte di Vingone porta a Firenze è un vero e proprio percorso di guerra, con vittime e feriti gravi. Per ridurre la pericolosità e migliorare il traffico si potrebbe pensare ad un senso unico in entrata da Firenze fino a Piazza Cioppi ;doppio senso in direzione di Firenze con deviazione obbligatoria per Casellina, all’altezza di Via Masaccio; doppio senso in direzione di Firenze con deviazione obbligatoria, per le auto, verso Via Makarenko con il raccordo in Piazza Marconi.

La “pedonalizzazione” di Via Pascoli ormai è cosa fatta, forse si capirà il senso ed si potranno vedere i vantaggi quando la pedonalizzazione raggiungerà Piazza Togliatti e poi Piazza Matteotti, ma per raggiungere la zona pedonale un percorso ciclopedanale dai quartieri ad alta intensità abitativa si farà?

La “rotonda” di fronte al Palazzo Comunale, per far posto alla tranvia, sparirà; nell’area prospiciente alle Poste e al Palazzo Comunale si costruiranno abitazioni ed un Albergo. Di fatto il nuovo centro con la tranvia spaccheranno in due la città:quella dell’Est e quella dell’Ovest. evidenti i benefici per la popolazione... Una piccola considerazione sul tracciato della tranvia. Per ora il tracciato passa in una zona a bassa intensità abitativa, ma domani?

C’è una Commissione Grandi Lavori con il compito di monitorare i lavori inerenti la terza corsia, la tranvia e la viabilità connessa; ma anche di “informare” i cittadini e coinvolgerli attivamente nelle scelte. Punto di domanda: i verbali della commissione sono pubblici? Per ora, nelle assemblee indette dai Consigli di Quartiere “Casellina” e “Vingone” la parola d’ordine ricorrente è stato “non c’è alcuna possibilità di modifica a quanto già deciso!”. Informazione molto soft su come verrà sistemata la viabilità di Casellina al passaggio della terza corsia, che comporterà un allungamento del percorso casa-lavoro e taglierà fuori per molto tempo le attività commerciali di Via Pisana.. Nessuna informazione sulla viabilità di S.Giusto-Le Bagnese, quando inizierà la cantierizzazione dei lavori per l’allargamento di Via delle Bagnese in territorio fiorentino. Nessuna informazione su come cambierà la viabilità che ruota attorno alla Via Colombo e Via delle Sette Regole.
In attesa di queste informazioni, che speriamo “illuminate” e “illuminanti”, una piccola constatazione: manutenzione delle strade cittadine che sono ad alta intensità di traffico, quando si rifà una strada, logica vorrebbe che si “rifacesse” pure la massicciata e non solo l’asfalto!. I marciapiedi sono il più delle volte virtuali, con grave disagio della popolazione anziana e non solo (si provi a passare sul marciapiede con un passeggino!).
La segnaletica orizzontale dagli attraversamenti pedonali allo stop è scarsa o assente, come pure assente una programmazione per piste ciclabili.

Ma ormai è cosa nota: fare le buche e ricoprirle è lavoro che dura e “oro” che cola!

All’inizio si è ripreso uno stralcio della pubblicazione dell’Amministrazione comunale per le elezioni del 1975, chiudiamo col riportare uno stralcio del programma elettorale 2004 del candidato sindaco, oggi sindaco, a pag.14:

“9.4 MANUTENZIONE DELLE STRADE
Riguardo la manutenzione delle strade e dei marciapiedi vale l’invito fattomi dalla signora Maria durante l’incontro di presentazione della mia candidatura con Massimo D’Alema:
“Simone, mi raccomando i marciapiedi”.
Si tratta quindi di un impegno che ho preso nella mia prima uscita pubblica da candidato e che intendo mantenere una volta eletto. La qualità di una città la si vede infatti anche dai marciapiedi. Ciò impone all’amministrazione di aumentare le risorse destinate a questo settore, sacrificando qualche altra opera, e di trovare forme di intervento più veloci e più efficaci da applicare sul nostro patrimonio stradale e pedonale, comprese le strade bianche (che peraltro rimarranno tali).”

Ahimé, per ora, sono solo parole.


Giugno 2005

Popolari UDEUR Sezione Comunale di Scandicci
Il Segretario Politico
Marco Becucci

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