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REFERENDUM 12 e 13 GIUGNO 2005- ARTICOLO PER INFORMASCANDICCI LUGLIO 2005
I risultati sui quesiti referendari dello scorso 12/13 giugno hanno fatto registrare un esito finale assai diverso tra la realtà comunale, regionale e nazionale. A Scandicci, come nel resto della Toscana, i referendum avrebbero raggiunto largamente il quorum richiesto. Quali a vostro parere le ragioni di queste differenze? |
Quando nel pieno della “bagarre” della campagna referendaria
,fra un insulto ed un altro, ci siamo chiesti all’interno del partito
come avremmo reagito nel caso, da noi ritenuto impossibile,in cui anche in Toscana
il referendum sulla procreazione medicalmente assistitita non avesse raggiunto
il “quorum”, abbiamo deciso ,in un primo momento, per un “affondo”
deciso , per una risposta “forte” a chi,sbagliando, aveva voluto
politicizzare un quesito referendario che non andava politicizzato.
Ad urne chiuse e vista la clamorosa bocciatura dei referendari da parte del
popolo italiano abbiamo deciso di tacere,perchè vincere è bello,
ma umiliare è da vigliacchi.
Il nostro Partito al Congresso di Napoli del Febbraio scorso aveva deciso ,all’unanimità,
di astenersi dal voto e il popolo italiano ci ha dato ragione:però non
siamo così presuntuosi da credere che il nostro apporto sia stato determinante
oltremisura. Quindici giorni dopo nessuno ,nè vincitori nè vinti,
parla più del referendum.. .Non ha senso quindi voler analizzare le differenze
fra voto comunale,regionale e nazionale: i promotori del referendum, il fronte
del sì, anzi i quattro quesiti del referendum hanno perso e questo basti
! La “cattiva” legge si può sempre “migliorare”!
E che senso ha stare a disquisire sul fatto che “A Scandicci ,come nel
resto della Toscana, i referendum avrebbero raggiunto largamente il quorum richiesto
“? “Avrebbero raggiunto”... ma questo non è successo!
Questo risultato creerà,inevitabilmente, molti e pesanti problemi politici
proprio fra quelle forze che hanno politicizzato la prova eleftorale,centrosinistra
in primis, di cui anche il nostro partito fà parte. A Scandicci il referendum
ha dimostrato chiaramente che ,almeno su certi temi, la sinistra storica è
in minoranza. Ci fermiamo quì.
I problemi su cui discutere, lottare, azzuffarsi,cercare convergenze son ben
altri e molto più gravi di un referendum vinto o perso.
A Scandicci c’è da provare a risolvere il problema dei “mille”
e forse più licenziamenti dell’industria e dell’artigianato
che sono in piena recessione:finora molte parole,molte promesse ma nessun fatto.
Chiediamo che, anche a livello locale, si favorisca la nascita e la crescita
di istituti finanziari pubblici, che potremo chiamare “Istituti di Ricostruzione
Produttiva”,capaci di ridare slancio ad una economia ormai asfittica.
A Scandicci c’è da provare a risolvere il problema “casa”
per tanti cittadini che non l’hanno o hanno difficoltà per potersela
pagare, visti i licenziamenti: non bastano i PEEP ,e forse saranno inutili tutte
le costruzioni previste dal Piano Rogers,considerate le possibilità economiche
dei nostri concittadini e i prezzi folli e fuori mercato delle abitazioni.
Forse, a voler essere proprio “cattivi”, c’è da pensare
ad un Piano ,complici i “poteri forti” e i “comitati d’affari”
variamente colorati, ad un Piano che tenda a sostituire questa popolazione e
queste attività produttive con un qualcosa di nuovo che ancora non si
conosce.
A Scandicci c’è da provare a risollevare o a rifondare una produzione
agricola che non esiste più: se non potremo più importare prodotti
agricoli, cosa mangeremo?
A Scandicci potremmo essere gli alfieri della conversione dell’energia
ricavata dagli idrocarburi con quella pulita ricavata dal sole,dal vento e dall’idrogeno
fatto nascere dall’acqua e potremo farla finita con gli “ecomostri”,i
tralicci dell’alta tensione che deturpano le nostre colline.
A Scandicci c’è da migliorare notevolmente l’assistenza sanitaria
che tende sempre più ad una privatizzazione e che grava sempre di più
sulle tasche della gente.
Abbellire l’estetica della città può essere gratificante
ma non attrae nè nuovi nè vecchi investitori economici. La terza
corsia autostradale ,l’abbiamo già detto, e lo ripetiamo non porterà
alcun beneficio alla popolazione.
Vorremo continuare a discutere ,a litigare se necessario ,di questi problemi
concreti e non del “sesso degli angeli”
Il Sindaco del 68,1 % dei voti,fra cui il nostro, ci rassicura sul fatto che
a Scandicci non ci sono i comitati d’affari e neppure i poteri forti;
per la verità non riusciamo a vedere neppure un barlume di vera opposizione
politica!
Dal Piano Rogers,alla Commissione Urbanistica, dal Difensore Civico alla Terza
corsia è quotidiana prassi politica accordarsi fra maggioranza ed opposizione.E’
quello che è stato definito un “governo sinarchico”,cioè
ungovemo di tutti in cui, naturalmente ad ogni attore viene assegnato il proprio
“ruolo”.
Speriamo di non risvegliarsi da questo “sogno” con brutte sorprese.
Luglio 2005
Popolari UDEUR Sezione Comunale di Scandicci
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Il Segretario Politico |
Marco Becucci |