Oggetto: lettera ai Ministri del Lavoro e Trasporti da parte Federtrasporti-Fenit-Anav



      Siamo venuti a conoscenza di una lettera che le Associazioni Datoriali Federtrasporti, Fenit, Anav, hanno inviato il 24 luglio u.s. ai Ministri Salvi e Bersani e per conoscenza ai Sottosegretari dei rispettivi dicasteri, sulla questione relativa al CCNL degli Autoferrotranvieri ed al tentativo di recuperare risorse economiche per le aziende da parte del governo.

      Come si legge in copia, le Associazione Datoriali hanno voluto utilizzare in termini pretestuosi, la riunione del 28 luglio 2000 indetta congiuntamente dai Ministeri del Lavoro e dei Trasporti con i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, dell'ANCI e dell'UPI, per analizzare, ai propri fini, sia gli aspetti della riforma del trasporto pubblico locale, sia la vertenza contrattuale in corso.

      Emerge chiaramente ancora una volta, l'obiettivo datoriale mirato a ricercare forme di sovvenzioni anche mascherate, per sanare le evidenti dubbie capacità gestionali.

      Le AA.DD. rimarcano inoltre nella loro lettera, la preoccupazione che nella piattaforma per il rinnovo del C.C.N.L. dei ferrovieri, vi sia il tentativo di acquisire, attraverso l'implementazione dell'area contrattuale ferroviaria, anche le attuali ferrovie che fanno capo al contratto degli autoferrotranvieri.

      Sarebbe opportuno invece, che le stesse Associazioni, anzichè guardare alle proprie paure attraverso le altre piattaforme sindacali, fossero motivate a concludere il C.C.N.L. degli autoferrotranvieri, che per sua natura, secondo l'impostazione della piattaforma, risolverebbe anche i problemi legati all'apertura delle gare previste per il 2003.

      Il nostro risentimento scaturisce dall'ulteriore carenza di progettualità della dirigenza aziendale che, succube ancora una volta delle tendenze politiche localistiche, rinuncia ad essere imprenditrice della nuova frontiera del trasporto pubblico locale.

      Inoltre, le stesse Associazioni, rivendicano il riconoscimento da parte del Governo del recupero anche per il 1999, dei contributi previdenziali (già sgravati per il 1998) per una aliquota superiore al 6%.

      Condizone peraltro, similarmente prevista anche per i lavoratori, attraverso un apposito provvedimento legislativo riferito ad una sola annualità (2% per il 1999), il quale non è stato ancora applicato.

      Va sottolineato che l'abbattimento in termini strutturali, a partite dal 1 gennaio 2000, dei contributi previdenziali riconosciuti oltre che per le aziende, anche per i lavoratori, è usato dalle Associazioni Datoriali in termini strumentali e di pressione demagogica, nei confronti del Governo, sostenendo che tale recupero, ha portato ai lavoratori, in busta paga, un beneficio, valutato impropriamente dalle aziende in £ 80.000; come dire che tale beneficio, sarebbe di fatto da considerare quota parte dell'applicazione dell'accordo interconfederale del 23 luglio 1993.

      Commentando ancora il tenore della lettera in oggetto, sosteniamo che non corrisponde a verità l'accusa lanciata alle OO.SS. di voler impedire l'applicazione della pre-intesa 2 marzo u.s., tanto è vero che in questi giorni, prima della riunione del 28 luglio u.s., sono stati siglati diversi accordi in più aziende.

      QUESTO SIGNIFICA CHE LE ASSOCIAZIONI DATORIALI NON VOGLIONO IL CONTRATTO NAZIONALE.

      E' ormai evidente che l'obiettivo di Federtrasporti, Fenit e Anav non è l'aumento dell'utenza, non è la sicurezza del servizio nè tantomeno la dignità del lavoro...
...MA INDIVIDUARE ANCORA UNA VOLTA CHI PAGHERA' IL CONTRATTO.

      Risulta evidente che il perdurare di una crisi così marcata porterà alla degenerazione dei rapporti.