Nell'ultima nostra nota del 27 Sett. 2000 evidenziavamo come la carenza di trasporto, fornito in forma organizzata, si tramutava in danno per la cittadinanza e per l'ambiente.
     Leggiamo ora che addirittura un gruppo di studenti di S.Pancrazio non è potuto arrivare a Lecce stante l'affollamento degli autobus, eppure è strano come più o meno alla stessa ora da S.Pancrazio parta un treno per Lecce che può essere facilmente potenziato per raccogliere un numero consistente di studenti.
     Eppure ciò non avviene; perche?
     Questa volta la risposta la fomiamo noi: a Lecce manca un minimo di trasporto pubblico e, a causa della mancanza di corsie preferenziali, non si possono collegare le varie zone della città in modo rapido.
     Da S.Pancrazio, leggiamo, partono 4 autobus che trasportano circa 300 giovani, autobus che ritroveremo lungo le strade di Lecce insieme a tanti altri che partono da paesi già serviti dalla ferrovia già dai primi del '900.
     Allora occorre rapidamente mettere mani al sistema di trasporti Leccese, il problema del sindaco di S.Pancrazio non sono gli autobus insufficienti, ma è la carenza di trasporto urbano efficiente e veloce della città di Lecce.

     Occorre:
     a) stabilire accordi con le Ferrovie del sud est, ma anche FS, per servire in modo decente tutti i paesi dell'hinterland di Lecce;
     b) iniziare la vendita di biglietti che consentano di utilizzare indifferentemente le diverse aziende di trasporto; ciò comporta un notevole risparmio per i cittadini;
     c) organizzare la città favorendo il trasporto collettivo (corsie preferenziali, dissuasori, piste ciclabili, bus urbani frequenti e in orario, etc).

     Questa RSA guarda con forte preoccupazione e notevole attenzione a quanto le amministrazioni interessate si apprestano a fare, sia per motivi legati alla vita dei nostri concittadini, che anche alla vita stessa delle FSE.
     Riteniamo che la scarsa attenzione del mondo politico locale ai problemi del trasporto e delle aziende, rischia di determinare un serio ridimensionamento delle FSE danneggiando così lo sviluppo futuro di tutta l'economia locale.