• I FRUTTI DELLA PRIVATIZZAZIONE IN GERMANIA
Articolo pubblicato su "L'Espresso" del 01.3.2001


Prendere il treno che dalla città di Osnabruck porta alla stazione centrale di Brema equivale quasi a volare in aereo. Il viaggio non dura più i 113 minuti di un tempo ma, dallo scorso novembre, un'ora esatta. I vagoni sono nuovi di zecca: all'esterno sono di uno scintillante blu notte con strisce argentee. AII'interno, dietro finestre panoramiche alte circa due metri, le carrozze sono un concentrato di comfort e servizi di lusso: hostess in gonnellina che offrono vassoi di bevande e spuntini; quotidiani e settimanali sparsi su tavolini; cuffie per ogni poltrona sintonizzate su stazioni radio e programmi musicali.
Prodigi, si dirà, possibili solo in Germania grazie all'efficienza della vecchia Deutsche Bahn, le ferrovie di Stato tedesche? Errore: il tratto in questione, 301 chilometri di strada ferrata, è gestito dallo scorso novembre dal consorzio privato della Deutsche Eisenbahn Gesellschaft (Deg). La quale Deg appartiene al 100 per cento al gruppo francese Connex. Tramite la Deg, i Francesi controllano in Germania ben sei nodi ferroviari regionali di importanza strategica e mille chilometri di strada ferrata.
Il gruppo francese è solo una delle 50 società private che stanno prendendo sempre più il posto dell'ex monopolista Deutsche Bahn. Dall'aeroporto di Colonia, ad esempio, sempre su verso Osnabruck, così come sulla linea che da Colonia porta a Bielefeld, è la nuova società privata Eurobahn che la fa da padrona: un'impresa nata dall'alleanza del gruppo tedesco Rhenus con le Sncf, le ferrovie nazionali francesi. Dallo scorso dicembre la britannica National Express si interessa al tratto Monaco-Regensburg.
Mentre la Sbb, la società ferroviaria svizzera, si è messa in testa di strappare alla Deutsche Bahn il traffico regionale sulla rotta Karlsruhe-Costanza.
Tanta concorrenza sui binari tedeschi si deve al fatto che dal 1996 le Regioni federali tedesche possono decidere a chi affidare la gestione del traffico ferroviario locale. E ora la possibilità è stata finalmente messa in pratica.
E' per questo che le antiquate locomotive della DB sono scomparse da alcune città della Germania-est: l'intero traffico fra le cittadine di Zwickau, Plauen e Hof (370 chilometri di ferrovia) è amministrato alla perfezione dai 27 treni nuovi di zecca della Vogtland-bahn, l'ennesima compagnia privata.
"Noi privati", dice orgoglioso Peter Dorfelt, il presidente, "abbiamo successo perchè facciamo coi nostri treni solo ciò che vogliono i clienti". Rispetto alla DB, i privati garantiscono non solo servizi migliori, ma anche orari più flessibili e prezzi ridotti (sino al 20 per cento). "Dall'arrivo dei privati", ha commentato 'Der Spiegel', "succedono miracoli sulle ferrovie tedesche". Il miglioramento di servizi, orari e prezzi si deve non solo al fatto che le nuove e piccole aziende private hanno costi - specie di personale - decisamente inferiori della DB. Ma anche alla profonda crisi finanziaria che sta scuotendo il gigante: secondo i calcoli del presidente Hartmut Mehdorn, per quest'anno le perdite si aggireranno sul miliardo di marchi per peggiorare ancora nei prossimi due anni. Da qui al 2005, dunque, Mehdorn dovrà prepararsi a cedere altri pezzi di strada ferrata alla concorrenza.