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Effettuare la respirazione nel crawl
La respirazione nel nuoto asimmetrico ventrale non è delle più intuitive: essa si impara. Qualunque sia il vostro ciclo di respirazione ( 2 tempi, 3 tempi, 4 tempi, ecc..), a destra o a sinistra, i principi basilari della respirazione nel crawl restano immutati: attenzione ad effettuarla nella giusta misura ed al momento giusto...
I principi
Il primo concetto da applicare e la respirazione stessa ( si passera in seguito a posizionarla correttamente).
1) Essa si effettua su di un lato del corpo, ma ha necessità dell'apertura preparatrice delle spalle al fine di far lavorare poco il collo. In effetti il 50% del lavoro di rotazione necessario per portare la testa nella posizione di ispirazione ideale è realizzato dall'apertura delle spalle (La spalla alta si svincola al disopra dell'asse longitudinale del corpo, la spalla bassa ruota in senso opposto). Il collo realizza il lavoro rimanente.
2) L'inspirazione è più corta ma intensa, l'espirazione è più lunga e continua. questo è dovuto alla "finestra tempo" molto corta durante la quale la bocca può ispirare. L'espirazione si effettua invece durante tutto il ciclo sommerso della testa, cioè durante il ciclo respiratorio (generalmente 2,3,4 tempi). Bisogna applicarsi ad adattare la quantità d'aria inspirata per espellere il volume necessario prima della successiva inspirazione.
I cicli di inspirazione ed espirazione si susseguono senza blocchi ne micro tempi di apnea (molto dannosi a livello cardiaco).
Quando effettuare la respirazione ?
Si coordina la respirazione con il passaggio del braccio (evidente? d'accordo, ma preferisco ridirlo comunque).
Ecco un punto meno evidente: Allo scopo di allungare la "finestra tempo" d'inspirazione, si è tentati di assumere la posizione di respirazione molto presto per liberare la bocca sin dal passaggio acquatico della mano al livello della spalla. Errore, poiché è precisamente in questa fase di spinta che si raggiunge la migliore condizione propulsiva! Ritardate questo posizionamento affinché coincida con la fine della spinta, un attimo prima dell'uscita della mano dall'acqua: non interferirete sulla cinematica del braccio, e ne guadagnerete in stabilità.
La fine della respirazione deve coincidere, al più tardi, con l'entrata in acqua della mano, nel ciclo in avanti del movimento, prima dell'estensione e della pressa d'appoggio.
dove effettuare la respirazione ?
E' visibile sui velocisti, ma anche a velocità più basse: l'avanzamento del nuotatore nell'acqua crea un onda all'altezza della testa, per cui una depressione coincide con la posizione della bocca (cade a proposito). Basta piazzarci la respirazione. Non esagerate prima di avere una padronanza perfetta di questa tecnica, a rischio di avvicinarsi un poco troppo al limite della superficie dell'acqua (ricordiamo che l'uomo non ha ancora trovato il mezzo di respirare sott'acqua).
Chi da il ritmo?
E' un ottima domanda, fondamentale effettivamente, poiché determina la dinamica del nuoto.
Approfondiamo: se il ritmo respiratorio prevale, è lui che da la cadenza alle braccia: c'è allora l'attitudine a piazzare la respirazione senza problemi, salvo provocare una leggera ripresa in avanti del braccio( in pratica, il braccio aspetta la fine della respirazione per proseguire nel suo ciclo).
Nel caso contrario, le braccia ritmano la cadenza, e la respirazione deve inserirsi "come può" in questa cadenza.
Consigli
In allenamento, provate le due soluzioni, e concentratevi tanto sulla tecnica della respirazione, che sul suo posizionamento "naturale" e " non perturbatore" nel ritmo della nuotata crawl. Il vostro equilibrio sarà un misto di queste due tecniche.
Ricordiamo infine che l'apertura delle spalle per posizionare la testa non deve comportare una rotazione delle anche, e di tutto il corpo (a volte sino alle gambe che hanno allora tendenza ad "avvitarsi" ) : Le anche sono garanzia della stabilità della parte inferiore del corpo, e devono per questo restare stabili, anche durante le fasi della respirazione.
(fonte: Nager + Toute la natazion. Foto: Toute la natazion (Richard Martin, Agenzia VandyStadt))