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La partenza a Dorso
Il posizionamento e la spinta sono dei gesti tecnici che sembrano difficili. Ecco qualche riferimento per permettervi di essere più efficaci.
Come tutte le partenze, bisogna reagire in fretta e spingere forte, ma a dorso la parte del corpo immersa comporta una inerzia importante che bisogna limitare con un posizionamento adatto....
Assumere la posizione
In gara, il giudice di partenza dà un primo segnale che indica ai nuotatori di entrare in acqua, poi di prepararsi nella posizione di attesa sulle staffe poste sui blocchi di partenza.. questa fase di messa in posizione permette di rilassarsi e di decontrarsi prima della partenza vera e propria, il tutto motivandosi e conservando la propria concentrazione.
l'entrata in acqua può effettuarsi con un semplice salto o con un tuffo.
Il giudice darà inizio ai segnali classici quali " a posto", ecc... solo quando si sarà assicurato che tutti i nuotatori sono in posizione di attesa.
La posizione di attesa
Le mani sono strette sulla maniglia, con le braccia tese, il corpo decontratto (rilasciatevi !). La maggior parte delle maniglie sono sono costituite da sbarre tonde orizzontali: ci si può attaccare dal disotto (palme delle mani verso il basso) o , più raramente, per sopra (mani girate, palme verso l'alto).
Si preferirà di ben distanziare le mani per una presa ottimale. Alcune maniglie hanno dei bordi verticali alle estremità della parte orizzontale: potete utilizzarle a vostro piacimento.
Il piazzamento dei piedi è fondamentale , gli alluci giusto sotto la superficie dell'acqua. Prendete un buon appoggio, poiché tutta la potenza dello slancio alla partenza, è imperniata su questa esile superficie.
Errore da evitare: piazzare i piedi troppo in profondità. La spinta sarebbe troppo diretta verso il basso con il rischio di scivolare sul muro, e costituirebbe un freno nel momento dello slancio alla partenza.
All'ordine "a posto"...
L'angolo gambe cosce è di circa 90 gradi circa (importante per una buona spinta). Una flessione maggiore non migliora ne la forza ne la velocità dello spunto. D'altra parte, più si è flessi, più il bacino è immerso nell'acqua, più sarà difficoltoso di innalzarsi al di sopra della superficie.
La flessione delle braccia determina la posizione e l'altezza del corpo in rapporto alla superficie dell'acqua. L'obbiettivo è di adottare una posizione abbastanza sollevata per evitare di essere frenati. Bisogna uscire dall'acqua pressappoco all'altezza del basso dorso.
Errore da evitare: Uscire troppo dall'acqua. La spinta delle gambe sarebbe allora diretta verso il fondo della vasca. E' inefficace e si rischia di scivolare.
A ognuno il suo stile al momento del posizionamento, ma le grandi costanti restano valide per tutti.
Al segnale di partenza
Spingere sulla maniglia con le mani per lanciare le braccia e la parte alta del corpo verso l'indietro, e istantaneamente spingere sulle gambe facendo risalire il bacino.
Le braccia devono raggiungere la parte alta del corpo, sia con un movimento circolare laterale, sia direttamente verso l'avanti.
Errore da evitare: Tutti i movimenti di rimbalzo, tirare con le braccia prima di spingere sulla maniglia o flettere le ginocchia prima di spingere sulle gambe.
I tempi di rimbalzo non vi daranno più forza e vi faranno perdere del tempo!
La ripresa del nuoto
Esiste una fase di ripresa del nuoto a dorso: dopo il salto più o meno alto della spinta (il corpo è incurvato) per permettere una buona entrata in acqua), si effettua una immersione dorsale, braccia tese davanti ed immobili, si possono effettuare delle ondulazioni con le gambe (quindi gambe unite ed utilizzate contemporaneamente).
Una buona ripresa del nuoto deve permettere di effettuare circa 12 metri sott'acqua prima di riemergere in superficie e di iniziare i movimenti delle braccia (anche se certi campioni percorrono così fino a 25 metri nelle vasche da 50 metri; di più è vietato).
Non dimenticate che una ripresa del nuoto meno potente ma analoga esiste anche ad ogni virata.
Osservate bene queste tre partenze: il "via" è stato appena dato.
La nuotatrice A (sul fondo) effettua un tempo di rimbalzo con le braccia: la sua posizione al momento della partenza non era ottimale, e quindi perde già del tempo.
La nuotatrice C (in primo piano) effettua un tempo di rimbalzo con le gambe: stesso problema di posizionamento e uguale perdita di tempo.
La nuotatrice B (al centro) effettua la partenza migliore: è immediatamente operativa, e la sua spinta è efficace.
(Fonte: Toute la Natation + Nager. Foto: Toute la Natation)