Un
divertente viaggio tra le variopinte e sorprendenti “tribù”
giovanili, raccontato dalla nostra giornalista che lo sta vivendo in
prima persona
Aiuto!
Mi ritrovo per casa una figlia gotica (e una sancarlina)
“D’un tratto Valentina ha cominciato a
vestirsi di nero, a leggere racconti di fantasmi e ad ascoltare musica
cupa. Per contro, la sorella Ornella si è scoperta patita dei capi
firmati”
“Pure
le mie amiche hanno le loro gatte da pelare: chi ha il figlio rapper,
chi truzzo, chi skaterboarder” – “ Mi sono travestita per
infiltrarmi nel vampiresco locale “Transilvania”
di Maria
Celeste Crucillà
Milano,
Febbraio
Aiuto ho una figlia gotica! La metamorfosi è stata
lenta ma inesorabile. Fino a quattro mesi fa Valentina, 16 anni,
grandissima appassionata di Tolkien e di Il signore degli anelli, s’identificava
con gli aerei elfi: vestiva di colori chiari, bianco, celeste o tinte
pastello. A poco a poco, ha cominciato ad aggiungere dettagli neri, le
calze, una maglietta, gli stivali. La musica che si sentiva dalla sua
stanza era sempre più cupa. Finché un giorno, un sabato pomeriggio, me
la sono vista uscire di casa tutta vestita di nero, gli occhi
sottolineati dalla matita e un collare di quelli che si mettono ai
mastini, nero con spuntoni di metallo. “Non ti sembra di essere un po’
funerea?”, le ho domandato. “No, mamma. Sono diventata gotica”.
Gotica? Che significa? Di quale tribù fa parte mia figlia? C’è stata
forse un’invasione in casa di cui non mi ero accorta finora? “No i
Goti non c’entrano”, mi spiega paziente Valentina. “Noi gotici
amiamo il mistero, i racconti di fantasmi e di vampiri e ci vestiamo di
nero per distinguerci, ci sentiamo alieni in un mondo che non ci piace.
Ma non per questo siamo pessimisti”, conclude uscendo con la sua
migliore amica, Giulia, che è diventata gotica anche lei. La radiosa
Giulia, acqua e sapone, sempre vestita di bianco... Faccio qualche
telefonata a un paio di esperti che di solito intervengono sul giornale
per parlare dei giovani. Questa volta sono io ad aver bisogno di
personali chiarimenti. “Niente di cui preoccuparsi”, mi rassicurano.
“Gli adolescenti cercano la loro identità e per questo si devono
staccare dai modelli familiari. Non hanno mezzi termini, tutto è
portato all’estremo, o bianco o nero. E’ un rito di passaggio
essenziale per la crescita. Ci si identifica con un gruppo”.
D’accordo, ma quella musica sepolcrale, quel nero
vampiresco... In ufficio ne parlo con un collega. Sorpresa! Anche lei ha
un figlio ex- gotico. “Quando tornavo a casa e sentivo al massimo
volume i grugniti di Marilyn Manson avrei gettato tutti i cd dalla
finestra. A 17 anni gli è passata, come per incanto...”
Già, Marilyn Manson, il sulfureo “maledetto” del
rock. “Guarda, mamma, che Marilyn deve essere un tipo dolcissimo,
nella vita privata. Lui fa quelle scene in pubblico per contestare i
benpensanti”, dice mia figlia. “Mi piacerebbe trovare un giorno un
fidanzato così, con la sua sensibilità”, conclude sognante,
lasciandomi di sasso.
Ho appena il tempo di commentare: “Se ti azzardi a
presentarmi un tipo del genere...” che già lei ha chiuso la porta
della sua stanza dalla quale escono le disperate note di Sweet Dreams. Valentina riemerge dopo un pò, cinguettante. “Mamma,
mi lasci andare per un’oretta con Giulia a bere una Coca Cola al Transilvania?”
Transilvania?
Il nome non promette niente di buono. “E’ un posto davvero super,
mamma. Fa parte di una catena di locali lanciata da Dario Argento, il
regista horror”. Fantastico, ci mancava anche Dario Argento... Mentre
medito una risposta, mi telefona la mamma di Giulia. “Che ne dici di
questa storia del Transilvania?
Mio marito è andato a vedere: fanno tanta scena, hanno arredato il
locale servendosi da un’agenzia di pompe funebri, c’è qualche finto
scheletro qua e là e qualche pipistrello di gomma, ma l’atmosfera è
allegra e goliardica. E poi va anche Giuseppe, che è un truzzo”. “Cosa?
Uno struzzo al Transilvania?”, trasecolo. “No, non uno struzzo: un truzzo”,
spiega. “Quelli con i capelli tutti dritti sulla testa. E poi ci va
anche la sancarlina Adelaide, quella che veste tutta firmata”. La
sancarlina Adelaide? Mi sa che devo fare un corso accelerato su questi
gruppi giovanili. “Non c’è bisogno che tu chieda ai soliti esperti”,
commenta la mia amica. “Basta che tu faccia un giro di telefonate a
qualche genitore e dica: ho una figlia gotica e tu?”.
Faccio il giro di telefonate. La frase: “Ho una
figlia gotica e tu?”, è come l’ “apriti Sesamo” della fiaba.
“Davvero?”, è la risposta della mia amica Claudia. “Mia figlia è
Skaterboarder”. “Che cosa significa?”, chiedo. “Che va sempre in
giro sullo skaterboard e ascolta musica rock”. “Mio figlio invece è
un hip pop e mi fa comperare pantaloni e felpe di due misure di più”,
dice un’altra. “Il mio è un rapper, ascolta sempre Eminem ed è
incavolato duro col mondo intero. Saluta tutti con un “ciao fratello”,
“ciao sorella”. Perfino sua nonna: la chiama “ciao sorella matusa”,
e lei si offende”, borbotta un’altra ancora. E poi ci sono gli
alternativi, che vestono coloratissimo: un grande gruppo dove convergono
i giovani che vogliono fare qualcosa nel mondo: possono essere verdi o
no global. E poi ci sono i metallari, che si vestono come i gotici ma se
ne distinguono dall’esclusiva passione per la musica metallica. E poi
ci sono quelli che a Milano si chiamano sancarlini (dal collegio San
Carlo frequentato dai giovani per bene), a Roma pariolini a Torino
cremini ecc.ecc.: vestono classico elegante e fanno un po’ gli snob...
Ognuno ha il suo gruppo di riferimento, ognuno i suoi miti e i suoi
riti.
E allora, perché non riunirli, per una volta, questi
giovani, in una foto di gruppo? “Mamma, non so se te ne sei accorta,
ma io sono diventata sancarlina”, m’informa la mia secondogenita
Ornella, 12 anni e mezzo. “Da quando?”. “Da un po’”, taglia
corto Ornella. “Ma come, proprio tu che non ti sei mai curata della
moda, pensi solo ai cavalli, e sogni di vivere in una fattoria... Non ti
sembra di essere più un’alternativa?”, cerco di convincerla
pensando alle future lotte sulle scarpe della tal marca, e il giubbotto
della talaltra... “No, no, io sono sancarlina. Se Valentina è gotica,
perché io non posso essere sancarlina?”, s’inalbera lei. [...]
Valentina si è combinata da gotica doc. Stivaloni,
calze a rete, minigonna e top con catene, collane e poi quel
rossetto...[...]
Cari lettori, devo confidarvi che quel sabato che mia
figlia ha detto “Vado al Transilvania con Giulia”, io mi sono
travestita da mamma gotica, tutta di nero, e sono andata a dare un’occhiata,
pensando di passare inosservata nella confusione. Non l’avessi mai
fatto! Fra quei tendaggi viola, le lampadine votive e chi più ne ha
più ne metta, non sono affatto passata inosservata.[...] I gotici non
sono poi così alieni.
[...] “Io sono truzza fino in fondo al cuore”,
dice Elena 15 anni, giubbotto bomber nero d’ordinanza, pantaloni
stretti, piglio deciso. Ma che vuol dire essere truzza? “Avere una
personalità forte, non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Noi
truzzi amiamo la musica tecno”. [...]
“A noi hip pop piace Jack Nicholson”, interviene
Federico, 15 (chi l’avrebbe detto, il vecchio Jack...), e il cantante
Nelly, che nel video ha un cerotto”. Così, per ricordarlo, si è
messo un cerotto anche Federico. “Quando ci incontriamo noi hip pop ci
salutiamo con: ciao fratello, ciao sorella”. “Noi truzzi invece
diciamo ciao bella zia, ciao bello zio”, interviene Elena. Attenti
dunque, adulti, a non confondere... Poi c’è la deliziosa skateboarder
Federica, 12 anni e mezzo, che volteggia sul piazzale e i due
alternativi Francesca e Mattia, entrambi quindicenni, che portano con
loro la bandiera della Pace. Lei calza scarpe di diverso colore,
collanine e braccialetti di perline fatti con la mamma e pure il
bellissimo maglione glielo ha confezionato la mamma. “Anche la mia
mamma è un po’ alternativa”, sorride Francesca. Finalmente una
figlia che non contesta la mamma... C’è il rapper Darko, 22, che ama
Eminem... C’è, c’è... c’è la vita, cari lettori. Il nostro
futuro, con tutte le incertezze, i tentativi, i modelli giusti o
sbagliati. Sono i nostri figli che, all’improvviso, come dice il poeta
Gibran, “abitano case che noi non conosciamo”. Loro sono le frecce,
noi l’arco, non l’arciere. Non possiamo sapere che direzione
prenderà la freccia.
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GOTICI
ABBIGLIAMENTO:
nero, con stivali e monili borchiati
LETTURE PREFERITE: Tolkien, Poe, Henry James
FILM DI CULTO:
“Edward mani di forbice”, “Il corvo”
ATTORI: Johnny Depp, Brandon Lee
MUSICAL: “Rocky Horror Picture Show”
CANTANTE DI RIFERIMENTO:
Marilyn Manson
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ALTERNATIVI
ABBIGLIAMENTO:
casual e coloratissimo
LETTURE FREFERITE:
“No Logo” di Naomi Klein
CANTANTI: dai Beatles a Manu Chao
GENERI MUSICALI:
rock, ska, punk
ACCESSORI: bracciali e collane etniche fatte in casa
DOVE TROVARLI:
nei centri sociali e alle manifestazioni
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TRUZZI
ABBIGLIAMENTO:
bomber nero e jeans aderenti
SEGNI PARTICOLARI (per lei):
trucco deciso per lo sguardo “tosto”
SEGNI PARTICOLARI (per lui):
capelli dritti o rasati ai lati
SALUTO: “ciao della zia”, “ciao bello zio”
MUSICA: house e tecno
DOVE TROVARLI:
in discoteca, sempre
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SANCARLINI
ALTRI NOMI: Pariolini (Roma), Cremini (Torino)
ABBIGLIAMENTO:
firmato, con camicia a collo alto
SALUTO: tre baci alternati sulle guance
MUSICA: pop e dance
CANTANTI PREFERITI:
Justin Timberlake, Robbie Williams
DOVE
CERCARLI: nelle discoteche e nei bar più “in”
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RAPPERS
ABBIGLIAMENTO: casual,
con pantaloni larghissimi
SOTTOGRUPPI: Skaterboarder, Hip Hop
SALUTO: “Ciao fratello”, “Ciao sorella”
MUSICA PREFERITA:
rap, hip pop
CANTANTE DI CULTO:
Eminem
DOVE
TROVARLI: in strada, regno delle acrobazie
A
cura di Elena Pellizzari e Alessia Flammia 3^A Scienze Umane |