Nel 1957 fu scoperta, fortuitamente, in un'area collinare di Santa Maria la Carità, la villa del Petraro, cosiddetta dal nome dello località in cui fu rinvenuta. Fu esplorata tra il 1957 ed il i 958, quindi, asportati gli apparati decorativi parietali, reinterrata. Lo villa occupava un'area di 1000 mq, era a pianta rettangolare con ingresso rivolto ad occidente, area poi franato o valle. Gli ambienti si articolano, com'è consueto nelle ville rustiche, intorno ad una corte centrale scoperta. Il cortile era delimitato sul lato meridionale da un porticato, di cui si rinvennero solo le ultime tre colonne orientali in opus vittatum, sul lato settentrionale da un criptoportico finestrato(1 3)e sul lato orientale da un portico di cui era stato eseguito unicamente lo stilobate e si era in procinto di costruire il colonnato. L'ala meridionale dello villa era occupata da una serie di sei ambienti (A, 1, 2, 3, o, 9) pressoché simili,
aperti sullo stretto corridoio porticato, privi di decorazione pittorica; essi presentano uno disposizione paratattica che suggerisce una connotazione funzionale collegata ad
ergastula o depositi. Sul criptoportico settentrionale si affacciano invece cinque ambienti nei
quali possono riconoscersi locali di soggiorno e cubicela.
        Al limite del cortile era una coppia di piccoli ambienti, 18 e 14, riconoscibili come strutture di servizio: in particolare l'ambiente 18           

potrebbe essere stata una piccola fornace.


La villa rustica del Petraro


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Villa rustica del Petraro. Pianta.

Il lato orientale della villa era occupato dal settore termale consistente in un apodyrerium(34) a pianta rettangolare ed in un frigidarium(1 7) anch'esso a pianta rettangolare. In esso erano in corso di esecuzione le strutture di alloggiamento della vasca per le abluzioni fredde, che
avrebbe occupato tutto il lato orientale dell'ambiente. Da qui si accedeva al
tepidarium, (1 6) a pianta quadrata, il cui impianto di riscaldamento era ottenuto con tubuli fittili anch'essi in attesa della decorazione definitiva. Il calidarium (12), il cui pavimento era incompleto, era a pianto rettangolare con il lato orientale absidato. In esso le concamerariones garantivano la circolazione di aria calda. L'ambiente di angolo (15), comunicante con l'ipocausto ed il calidario tramite un vano della
parete N, fungeva da
praefurnium della (erma, non in funzione al 79 in quanto anch'esso ingombro di materiali da costruzione.L'impianto termale faceva parte dell'impianto originario della villa, come dimostrano le sporgenze dell'abside e del calidario nel muro perimetrale, l'uso dell'opus incertum e la presenza delle suspensurae con colonnine fittili, sistema di riscaldamento più antico di quello che poi farà ricorso
a pilastrini in laterizi.

SEGUE

POST FATA RESURGO

Il 2° complesso

Liceo Classico "Plinio Seniore" di Castellammare di Stabia

Il Museo