MUSICA TRADIZIONALE DEL CANAVESE

ROOTS MUSIC FROM CANAVESE

 

 

Un estate di molti anni fa...Sotto il pergolato della vecchia casa canavesana, il sole filtra tra le foglie della vite, disegnando mosaici fra i mattoni del cortile. Una brezza sottile porta refrigerio nella calura pomeridiana, ci si siede sulla panca al riparo dell' "Umbra Gaja"...
UMBRA GAJA, che in piemontese significa letteralmente "ombra a chiazze", è il nome di un gruppo di musica tradizionale del Canavese. Dalla riproposta delle antiche musiche popolari piemontesi alla creazione di moderni orizzonti sonori, la dimensione entro la quale si muove UMBRA GAJA è tra monferrine, valzer, mazurche, scottish e nuove composizioni "in stile". Miscelando la magia di strumenti arcaici come la ghironda, il piffero e l'organetto alla classicità del violino, del violoncello e del flauto traverso, il suono del gruppo offre una vasta panoramica del.a musica tradizionale del Piemonte.
UMBRA GAJA nasce nel 1997 come trio, comprendente Simone BOGLIA e Rinaldo DORO, provenienti entrambi dai "TRE MARTELLI" e Loredana GUARNERI, dall "ENSEMBLE DEL DOPPIO BORDONE". Nel 1998, la formazione si allarga a quintetto, con l'inserimento di Laura MESSINA e Diego ZANETTO. Dopo alcuni concerti insieme, un mini-CD con quattro brani vede la luce:

"DEMO '98"
1) "Scottish del Frè, del Ciaplè, del Suclàt"
2) "L'Umbra Gaja"
3) "Pulca Veglia - Pulca 'd Giaculin"
4) "Derapàge"
Formazione:Simone BOGLIA: Piffero, Flauti, Cornamusa
          Rinaldo DORO: Organetto, Ghironda
          Loredana GUARNERI: Violoncello
          Laura MESSINA: Violino
          Diego ZANETTO: Percussioni

 

Registrato e mixato presso lo studio "La Grenouille", Palazzolo Vercellese (VC) 29 Marzo 1998 - Tecnico di studio: Devis LONGO - Arrangiamenti: UMBRA GAJA - Grafica e Fotografie di UMBRA GAJA: Franco VASSIA - Studio IMAGO


Nel Febbraio del 1999, UMBRA GAJA concentra i suoi sforzi attorno ad un progetto basato sul recupero di un repertorio di inzio secolo eseguito da particolari formazioni a fiato esistenti tutt'oggi in Canavese: i "Quintët". Con l'aiuto e la consultazione di Amerigo VIGLIERMO e il CENTRO ETNOLOGICO CANAVESANO di Bajo Dora (To), circa ottanta brani vengono selezionati per arrivare ai ventiquattro che compongono il disco. La formazione che lavora a questo progetto si arrichisce di Carla FORNERIS al flauto traverso e Linda MURGIA al violoncello, in sostituzione di Loredana GUARNERI e Diego ZANETTO. Il CD, autoprodotto, viene presentato il 1° Maggio 1999 a Bajo Dora, nella nuova sede del C.E.C. :


                      "MÜDE, TRUMBI E QUINTËT" (UG001")
                       1) Ël Quintët a riva...
2) La Pulca Veglia - Pulcamiun - La Pulca 'd Giaculin
3) La Mazurca Veglia - La Mazurca 'd Doru
4) Tërs Vals ëd Rabat - Lu Vals ëd Menni
5) La Pulca d'Aris - La Pulca dël Fernét - La Pulca   d'Anita
6) La Mazurca dau Piën d'Alas - Lu Vals d'Aldo Funtana
7) La Polca Antica - La Pulca 'd Quisnè - La Pulca 'd Cipin
8) Lu Vals d'Egit - Lu Vals ëd Quisnè
9) La Mazurca 'd Naldino - La Mazurca 'd Melino
10) La Scottish di Masserano
11) La Mazurca 'd Veulla - La Polca di Pont
12) Il Valzer di Elio
13) Ël Quintët a va...

Formazione: Simone BOGLIA: Piffero, Flauti, Clarinetti
           Rinaldo DORO: Organetto, Ghironda
           Carla FORNERIS: Flauto traverso
           Laura MESSINA: Violino
           Linda MURGIA: Violoncello


Ospiti: The PATELAVAX con: Guido FRANCHINO: Sax Tenore, Franco GIRODO: Flicorno Tenore, Eraldo MANIA: Trombone Tenore, Paolo MOLINATTI: Clarinetto in Do, Silvio MORELLO: Tromba, Mirko PELLEREY: Flicorno Tenore, Enrico TOSO: Basso Tuba in Fa, Vincenzo "Ciacio" MARCHELLI: Voce nel "Fernét", Piatti, Lorenzo BOIOLI: Ocarina in "Pulca d'Aris", Fabrizio DORO: Grancassa, Voce nel "Fernét"

Registrato e mixato presso lo studio "La Grenouille", Palazzolo Vercellese (VC) Febbraio/Aprile 1999 - Tecnico di studio: Devis LONGO - Arrangiamenti: UMBRA GAJA - Grafica e Fotografie di UMBRA GAJA: Franco VASSIA-Studio IMAGO

 

IL CANAVESE E I CANAVESANI

(Note a cura di Amerigo VIGLIERMO)


Dall'imbocco della Valle d'Aosta, tra la morenica Serra e le Alpi, tra il fiume Stura e la Dora Baltea si estende la terra Canavesana. Pianure punteggiate da laghi e colline, vallate solcate da fiume e torrenti, un anfiteatro morenico di vaste proporzioni costituiscono il vario territorio amministrativo legato alla provincia di Torino. Centri principali sono Ivrea, Castellamonte, Cuorgnè e Rivarolo. I primi abitatori di questa terra che hanno lasciato notizie furono i Salassi.
L'economia Canavesana, fin verso il 1945, rimase principalmente legata all'agricoltura, praticata in montagna e in pianura, alla cura del bestiame e all'artigianato specializzato a fornire i mezzi adeguati a lavorare la terra. L'organizzazione agricola poggiava sulla piccola proprietà, ramificandosi in tante minuscole aziende a conduzione familiare. Molto diffusa era la doppia attività di lavoro (contadini-muratori, contadini-minatori, contadini-artigiani) che ancor oggi continua con la figura dell'operaio-contadino.
La vita associativa dava origine a cooperative di operai o di minatori, a consorzi irrigui, a caseifici, a società di mutuo soccorso. Le difficili condizioni ambientali, le scarse risorse, le divisione ereditarie delle già piccole proprietà e più tardi anche motivi politici sono le condizioni che hanno spinto i Canavesani ad emigrare. Andavano verso le Americhe, la Germania, la Francia e la Svizzera dove, stagionalmente da marzo a novembre, lavoravano nelle miniere o nella sistemazione delle zone franose; sempre stagionalmente andavano nelle risaie vercellesi per la monda o per il raccolto del riso.
L'attività culturale predominante si svolgeva nelle bande musicali, nelle cantorie di chiesa, nelle spontanee rappresentazioni del periodo carnevalesco.
Di sera la gente si riuniva nelle stalle o sulle piazze o semplicemente sulla porta di casa a parlare con i vicini. Le donne e le ragazze filavano lana o canapa, a volte gli anziani raccontavano storie straordinarie di "masche" o della "fisica" (streghe e magia) , oppure cantavano improvvisando "rappresentazioni" sul tema del canto stesso, come se fosse un'operetta.


MÜDE, TRUMBI E QUINTËT


"Ël Quintët"(chiamato Müda a Palazzo Canavese e Ël Trumbi a Rueglio) è una formazione di strumenti a fiato: clarinetti, trombe, genis(flicorni), bombardini e bassi tuba. In genere si regge sull'abilità dei clarinetti e delle trombe,che fanno il "canto", e sul senso ritmico del basso, che tiene la quadratura. Ma non di rado si sentono i bombardini di Brosso (Isidoro Battistino n.1905) e quelli di Settimo Vittone (Giovanni Prola n.1917, Giacomo Sardino n.1905, Renato Giacone n.1947) condurre il gruppo con vertiginose polche o virtuosistiche mazurche. Il "Quintetto" accompagna il gruppo in festa mentre si sposta per le vie o sosta danzando sulle piazze o sulle aie o mentre va a prendere in casa le ragazze o mentre si ingrossa trascinando ogni persona che incontra sul suo percorso, sì che alla fine tutto il paese è in festa.

 

Dopo l'incisione di "MÜDE, TRUMBI E QUINTËT" a Laura MESSINA subentra, al violino, Delia FERRARIS. Ancora una nuova stagione di concerti, molti dei quali all'estero. Il gruppo inizia a collaborare con la celebre cantante Laura CONTI, con la quale UMBRA GAJA incide una trilogia di brani. Uno di questi, "Béla Bargirola", apparirà sul CD allegato al numero 5 di" CELTICA", rivista di musica e cultura del mondo celtico.


"DEMO 2000"
1) Cassina Sola
2) Bun-a Seira Vioijre - Rigodigodon - Rigodon de Tiersot
3) Béla Bargirola

Formazione: Simone BOGLIA: Piffero, Flauti, Tamburi
           Laura CONTI: Voce, Grelyotire
           Rinaldo DORO: Ghironda, Tastiere
           Carla FORNERIS: Flauto traverso
           Delia FERRARIS: Violino
           Linda MURGIA: Violoncello

Registrato e mixato presso lo studio "La Grenouille", Palazzolo Vercellese (VC) Gennaio 2000 - Tecnico di studio: Devis LONGO - Arrangiamenti: UMBRA GAJA - Grafica e Fotografie di UMBRA GAJA: Franco VASSIA-Studio IMAGO

 

 

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