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canile è inadeguato
Il caso. Mistero sulla sorte di alcuni cani ripresi nel video-denuncia delle
ragazze
«Quel canile è inadeguato»
Verbale Asl in contrasto con quello dei carabinieri
Articolo tratto dall'Unione sarda dell'11 ottobre 2000
OLBIA - Le condizioni del canile Europa «sono scadenti e inadeguate al
numero dei cani ivi ricoverati»: il giudizio emesso dall’Asl numero 2
di Olbia dopo una perlustrazione nella struttura gestita dal veterinario Quinto
Puddu smentisce il “tutto a posto” rilevato dai carabinieri sei giorni fa. È
arrivato ieri sulle scrivanie del commissariato di via Piemonte, il documento
firmato da Francesco Virdis, responsabile del servizio dell’igiene degli allevamenti
e delle produzioni zootecniche dell’azienda sanitaria locale. Non sono solo
i carabinieri, infatti, a indagare su quanto accade nel canile Europa: dopo
che tre ragazze, domenica 1 ottobre, hanno segnalato la presenza di tre cani
morti e girato un filmato inquietante della scena, anche la polizia cerca di
vederci chiaro.
Stando alla relazione della Asl nel canile, una settimana fa, erano ospitati
molti più cani di quanti il dottor Virdis ne avesse trovati tre mesi
fa in occasione del sopralluogo precedente. È lo stesso Puddu a dire
al responsabile del servizio Asl che la struttura ne ospita «circa 780».
Secco il giudizio di Virdis: «Tale numero, anche se tanti animali sono
di piccola taglia, è certamente superiore alle capacità ricettive
della struttura». Dove finiscono i cani randagi catturati nei 22 Comuni
che, in tutta l’isola, hanno stipulato convenzioni con Puddu.
È giallo, invece, sul numero dei cani morti. La sera di domenica 1 ottobre
tre ragazze vedono (e immortalano con la videocamera) alcuni animali morti:
più tardi, all’Unione, dichiareranno di averne visto almeno cinque. Chiamano
il 113. I poliziotti arrivano ma non entrano all’interno del recinto e dall’esterno
riescono a scorgere tre carcasse. Insieme agli agenti c’è anche il dottor
Antonio Mura della Asl, intervenuto alle 17 «in servizio di pronta disponibilità»:
anche lui resta al di là della rete.
Dentro il canile Francesco Virdis riesce a entrare soltanto l’indomani. E a
quel punto i corpi privi di vita non sono né cinque né tre: «Nonostante
le ricerche Ñ si legge nella relazione dell’Asl Ñ è stata
rinvenuta soltanto la carcassa che probabilmente è di uno di essi, in
stato di avanzata decomposizione, mancante della metà posteriore e dei
visceri, per cui non è stato possibile formulare alcuna diagnosi circa
la causa della morte». Non si potrà dunque mai sapere se, come
sostiene Puddu, i cani siano davvero stati avvelenati da qualcuno con l’intento
di screditare il titolare del canile. Resta invece un altro mistero: che fine
hanno fatto il cane bianco e quello bianco-nero che poche ore prima del sopralluogo
erano stati ripresi dalla videocamera delle tre ragazze? «Appositamente
interpellato - scrive Virdis - il dottor Quinto Puddu affermava di non aver
rinvenuto i cani descritti». Prima c’erano, poi non c’erano più.
Volatilizzati nel giro di ventiquattr’ore.