Tratto da: "I miti nordici" di Gianna Chiesa Isnardi, edizioni Longanesi&C., 1991; 1997

Seppure appartenente alla stirpe degli Asi, Loki è una figura divina del tutto singolare, il cui carattere è segnato da una profonda ambivalenza apparentemente insanabile. Egli è infatti compagno di Odino e di Thor [...] tuttavia è anche un demone nemico dell'ordine cosmico, un buffone ridicolo e funesto, un impostore maligno e pericoloso. Appartiene alla stirpe degli dei, tuttavia la sua famiglia e la sua progenie sono legate ai demoni del male e hanno pessima natura. Loki è figlio di Laufey o Nál e del gigante Fárbauti, fratello di Býleiptr e di Helblindi. Con la gigantessa Angrboða ha generato tre figli: Hel, guardiana del regno delle tenebre; Fenrir, il lupo cosmico nemico degli dei; e il serpe di Miðgarðr, che giace nell'oceano avvolto attorno alla terra. [...]

Ma Loki è anche il padre delle streghe: egli ha infatti trovato un cuore di donna mezzo cotto fra i carboni e se ne è cibato rimanendo ingravidato per quella via: di lì sono nate le streghe. [...]

Loki incarna in realtà il principio del male che ha origine nelle origini stesse del mondo, ed è tuttavia necessario all'esistenza del cosmo, incentrata su un dualismo fondamentale e sull'equilibrio di opposti princìpi. Loki conosce e possiede il principio del male, egli è il «veleno» dell'esistenza: talora però per assurdo deve difendere e preservare il principio del bene perchè la sua lotta contro di esso dovrà concludersi solamente al tempo stabilito nell'ultimo giorno. Per questo Loki appare come soccorritore degli dei quando aiuta Thor a recuperare il martello Mjöllnir, strumento che garantisce l'ordine cosmico, sottratto dai giganti.