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Perchè è così difficile la scoperta di un farmaco?
Sommaria analisi di alcune importanti ricerche sulla SMA
a cura del dott. Mark Gurney
Perchè è così difficile la scoperta di un farmaco e perchè dovremmo essere in grado di
svilupparne uno per la cura della SMA? Se avete letto i giornali del mese scorso, avrete
visto le notizie di scarsità di farmaci per il trattamento di comuni malattie. Uno studio
ha dimostrato che nonostante una spesa di 30 miliardi di dollari per la ricerca, lo
scorso anno l’industria farmaceutica ha sviluppato soltanto 24 nuovi farmaci.
Perchè è così difficile la scoperta di un farmaco? Una ragione è che in molti casi
ignoriamo le cause di comuni malattie. Attraverso il lavoro della dott.ssa Judith Melki,
di molti altri scienziati suoi colleghi e delle famiglie che hanno preso parte alla
ricerca, conosciamo la causa della SMA. Nei neonati o nei bambini affetti dalla SMA le
due copie "buone" del gene della SMA sono perdute o danneggiate. Le cellule del nostro
organismo hanno due copie di ogni cromosoma e due cromosomi legati al sesso (XX nelle
donne e XY negli uomini) dunque nella SMA il gene responsabile della malattia è stato
perduto in entrambe le copie del cromosoma 5.
Tuttavia sullo stesso cromosoma vi è un’altra copia del gene della SMA che,
sfortunatamente, contiene un errore o una mutazione. La mutazione causa una produzione
di solo il 10% della proteina prodotta dal gene corretto della SMA. I due geni vicini
sono chiamati SMN1 e SMN2. L'SMN1 è il gene corretto, quello mancante nei neonati e nei
bambini con la SMA, il gene SMN2 è quello con l'errore o mutazione.
Questo errore nel gene SMN2 può essere corretto? Se ciò fosse possibile esso potrebbe
produrre abbastanza proteina SMN per curare la malattia. Vi sono segnali incoraggianti
che inducono a pensare che questo possa essere ottenuto mediante un farmaco. Gli studi
scientifici suggeriscono questa possibilità ma purtroppo i composti chimici efficaci
su cellule malate coltivate in vitro sono troppo tossici per essere utilizzati per una
terapia. Uno di questi è un farmaco usato per distruggere cellule tumorali, un altro è
tossico per le cellule del fegato.
FSMA ha incaricato la società Aurora Biosciences di compiere uno screening ad ampio
sprettro per la ricerca di composti chimici che possano correggere l'errore nel gene SMN2.
Sono state effettuate due ricerche: la prima per individuare i composti che accrescono
la produzione totale del gene SMN2 in termini di RNA messaggero, l'altra per individuare
i prodotti chimici in grado di correggere l'errore nell'elaborazione dell’mRNA dal gene
SMN2. Entrambi gli screening erano tecnicamente impegnativi e Aurora Biosciences era una
delle poche società in grado di progettare e condurre con successo tali ricerche. Il
primo screening ha dato risultati positivi: sono stati individuati un certo numero di
composti chimici in grado di aumentare la produzione di proteina da parte del gene SMN2,
la maggior parte non tossici per le cellule oggetto dei test, in alcuni casi anche
chimicamente imparentati tra loro.
Ogni passo nel cammino verso l'individuazione di una cura per la SMA è stato in qualche
modo scoraggiante. Una decennio fa sembrava quasi impossibile identificare il gene ma
tuttavia questo è stato fatto. Cinque anni fa sembrava una sfida difficilissima capire
la funzione del gene SMA, tuttavia oggi sono stati sviluppati dei modelli biologici
impiegabili nella ricerca del farmaco e sono stati identificati i primi composti candidati
a diventare farmaci. Come hanno avuto successo i numerosi scienziati che hanno
lavorato sulla genetica e sulla biologia della SMA, così speriamo che avranno successo
i chimici che ora lavorano alla progettazione ed alla sintesi del farmaco per curare
la SMA.
Questo sforzo porterà a risultati positivi? Alla fine si, anche se ancora non sappiamo
come. Nessuno prima d’ora ha mai creato un farmaco in grado di correggere un simile
processo patologico. Tuttavia i progressi ottenuti fino ad ora sono stati notevoli.
I composti chimici identificati dallo sforzo congiunto di Aurora Biosciences e FSMA
sono il punto di partenza per la fase della ricerca chimica. Migliaia di varianti dei
composti inizialmente individuati devono essere create, sintetizzate e testate. Dovremmo
essere presto in grado di sapere se questo lavoro produrrà prodotti chimici di maggiore
efficacia. Una sfida altrettanto importante sarà quella di provare che tali composti
non sono tossici e non possiedono effetti collaterali indesiderati. In altre parole,
una volta raggiunto l'obiettivo del potenziamento dell'efficacia del farmaco, un’altra
altrettanto difficile sfida sarà quella della progettazione di un composto "sicuro".
Fortunatamente le cavie SMA permetteranno di effettuare rapidamente test multipli sui
farmaci candidati, prima di venire testati sui pazienti. Questo ci permetterà di
identificare il migliore composto da impiegare nei trial clinici.
La scoperta del farmaco è difficile ma questa è una sfida che può essere vinta,
forse non al primo tentativo e certamente non a buon mercato, ma ci sono buone ragioni
per essere ottimisti. C’è luce alla fine del tunnel per i pazienti SMA e le loro famiglie.
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