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Potenzialità delle cellule staminali nervose nel trattamento dell'atrofia muscolare spinale
dott. Douglas Kerr, neurologo, Johns Hopkins Hospital


Molti di voi avranno sentito parlare delle potenzialità terapeutiche delle cellule staminali nell'atrofia muscolare spinale. Queste cellule sono una grande promessa nel futuro del trattamento delle malattie neurologiche ma la nostra conoscenza delle stesse e dei loro potenziali usi è appena agli inizi. Attualmente non sappiamo quanto efficaci saranno nel trattamento della SMA. La verità è che stiamo appena indagando su questo fatto e pensiamo che tale approccio DOVREBBE avere grosse potenzialità future nel trattamento dell'atrofia muscolare spinale.

Ma che cos'è una cellula staminale? In termini semplici, è una cellula che ha la capacità di crescere e generare "cellule figlie", che sotto determinate condizioni si trasformano in particolari tipi di cellule. Queste cellule esistono naturalmente in ognuno di noi e in molti, se non tutti, i tessuti. Si sa da tempo che molti organi, come il fegato e il sangue, posseggono cellule staminali e che quindi sono capaci di rigenerarsi in seguito a una lesione.
L'esempio meglio conosciuto è dato dal midollo osseo. Un bambino con la leucemia, per esempio, prende le cellule staminali dal suo midollo osseo. Queste cellule possono essere prelevate e fatte aumentare di numero al di fuori del corpo. A questo punto il bambino viene sottoposto alla radioterapia per distruggere la leucemia, cioè uccidere TUTTE le cellule sanguigne, nel sangue e nel midollo osseo (sia le cellule tumorali che non tumorali). Questo provocherebbe al bambino una morte certa se non fosse per le cellule staminali, reintrodotte a questo punto nel suo corpo. Queste cellule allora si rendono conto della mancanza di cellule sanguigne e generano cellule "figlie" che ricostituiscono la popolazione cellulare del sangue.

E' una scoperta più recente il fatto che il cervello e il midollo spinale umani posseggono cellule staminali nervose che hanno la capacità di ricostituire tutti i maggiori tipi di cellule: neuroni, astrociti e "oligodendrociti". Benchè sia più facile trovarle nel feto e nel bambino, esse esistono anche nell'adulto. Attualmente le fonti di cellule staminali nervose sono le seguenti: tessuto fetale, fecondazione in vitro, embrioni e cervello adulto. Il perchè queste cellule non "riparano" semplicemente un cervello lesionato, ad esempio da un ictus, non è conosciuto. Quello che però si sa è che possono essere manipolate per la rigenerazione dei neuroni danneggiati da alcune malattie "neurodegenerative". Stiamo anche indagando se le cellule ricavate dal midollo osseo hanno la potenzialità di essere usate come le cellule staminali nervose, almeno in alcuni casi. Questa sarebbe una scoperta molto interessante perchè allora gli stessi pazienti o loro fratelli/sorelle potrebbero essere utilizzati come donatori senza alcun problema. Ma purtroppo non sappiano ancora se il midollo osseo sia una fonte ottimale di cellule staminali!

In ogni caso, attualmente abbiamo le conoscenze necessarie a sviluppare indefinitamente in coltura le cellule staminali nervose. NON è più necessario ricorrere all'utilizzo di tessuto fetale. In determinate condizioni colturali e con determinati fattori di crescita siamo in grado di mantenere le cellule staminali in uno stato indifferenziato, cioè appunto quello di cellule staminali.

Vi sono due potenziali strategie per l'utilizzo di cellule staminali nervose nell'aiuto a pazienti con SMA. La prima è quella di somministrare cellule staminali su pazienti con diagnosi genetica ma non manifestanti ancora sintomi significativi della malattia. Queste cellule staminali dovrebbero servire da supporto ai motoneuroni a rischio di morte. Sebbene sia chiaro che la morte dei motoneuroni è provocata dalla mancata attivazione del processo di "morte programmata", forse le cellule staminali potrebbero fornire un fattore di sviluppo o di sopravvivenza ai motoneuroni in modo da far loro superare il periodo critico e farli quindi continuare a funzionare regolarmente. In aggiunta stiamo cercando delle strategie per far arrivare le cellule staminali ai motoneuroni a rischio di morte o ai primi stadi della degenerazione in modo da recuperali.
La seconda potenziale strategia nell'uso delle cellule staminali su pazienti SMA è di usarle per rimpiazzare i neuroni ormai già morti. Ora sappiamo che le cellule staminali migrano verso le aree di lesione neuronale e possono differenziarsi nell'appropriato tipo di cellula (cioè neuroni). Studi preliminari su animali indicano che le cellule staminali possono portare a un ripristino funzionale di animali paralizzati (sottolineo il fatto che si tratta di studi preliminari). E' possibile che riusciamo a trasformare questi neuroni in motoneuroni, stimolando quindi i muscoli e migliorando la forza degli stessi.

Quale neurologo che ha seguito tanti bambini affetti da SMA, vorrei vedere al più presto questa terapia applicata in trial terapeutici sull'uomo. Certamente il fatto di vedere tanti meravigliosi bambini e famiglie qui a St. Louis accentua questo desiderio. Ma quale ricercatore mi rendo conto che dobbiamo essere MOLTO rigorosi e cauti in tutti i nostri studi. Dobbiamo essere più sicuri possibile che i pazienti beneficeranno effettivamente di questa terapia (non ne saremo mai completamente sicuri, non importa quanti studi su animali si facciano). Ma soprattutto dobbiamo essere certi di non arrecare danno a nessuno con questa terapia! Queste cellule sono straordinarie, ma sebbene stiamo imparando a farle differenziare va anche stabilito se possano diventare instabili dopo il trapianto. Realisticamente siamo lontani probabilmente 4-5 anni dai trial terapeutici. Sappiate tuttavia che, sebbene non abbia una persona cara colpita da SMA, mi sento personalmente coinvolto in questa ricerca perchè ho incontrato molti di voi. Farò tutto quello che posso per portare avanti nel modo più prudente ma più vantaggioso questa ricerca.


 

 
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Ultimo aggiornamento 23.4.2003 by Underrunner