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Scoperto nuovo possibile trattamento per le malattie genetiche
Imperial College of Science, Technology and Medicine, England


Ricercatori dell'Imperial College di Londra, dell'Università di Leicester e del Hammersmith Hospital hanno scoperto un metodo per bloccare la manifestazione di alcune malattie genetiche attraverso la modifica del meccanismo di trasformazione del DNA in proteine.
La ricerca, pubblicata sul numero di questo mese della rivista scientifica Proceedings, dimostra come i ricercatori siano stati in grado di ristabilire la corretta espressione di geni alterati, con positivi effetti su alcune malattie genetiche quali l'atrofia muscolare spinale.

La ricerca è stata effettuata presso l'Imperial College di Londra e l'Università di Leicester mediante la collaborazione tra il prof. Francesco Muntoni e il prof. Ian Eperon. "Molte malattie genetiche sono causate dalla mutazione di appena una o due paia di basi dei 3,2 miliardi che compongono il genoma umano. La tecnica da noi sviluppata insieme ai colleghi dell'Università di Leicester ci permette la correzione di mutazioni genetiche che portano a un anomalo meccanismo di 'splicing', come nel caso dell'atrofia muscolare spinale", ha commentato il prof. Muntoni dell'Imperial College e dell'Hammersmith Hospital.
Lo splicing è una parte del processo con il quale i geni vengono convertiti in proteine. Grosse porzioni di geni sono costituite da sequenze senza significato e completamente inutili; la mutazione anche di una o due dei 3,2 miliardi di paia di basi che compone il nostro genoma può interferire con lo splicing.
Per produrre proteine i geni devono prima di tutto essere trasformati in RNA (acido ribonucleico). L'informazione contenuta nei geni è divisa in "isole" chiamate esoni, che devono essere uniti assieme una volta eliminate le sequenze senza senso. Se un esone subisce una modifica questo processo risulta impossibile e si manifestano le mutazioni genetiche. I ricercatori sono riusciti a ristabilire le corrette sequenze esoniche usando dei piccoli pezzi di RNA (oligo) che si legano agli esoni di interesse, essendo stati modificati per riconoscere i segnali che influenzano lo splicing. Usando questa nuova tecnica si può così manipolare la reazione di splicing. Questo trattamento è stato testato su cellule di pazienti affetti da atrofia muscolare spinale: inserendo gli oligo nelle cellule, gran parte della proteina necessaria al processo di splicing può essere così prodotta, permettendo il normale sviluppo cellulare. Il prof. Ian Eperon dell'Università di Leicester aggiunge: "Sebbene gli oligo fossero stati sviluppati per bloccare l'espressione dei geni, questa ricerca mostra che essi possono essere altresì usati per ripristinare la corretta espressione genica. Oltre che in malattie di chiara origine genetica, come l'atrofia muscolare spinale, siamo consci che altre patologie, quali le infiammazioni o il cancro, comportano alterazioni del processo di splicing di geni normali: la nostra metodologia potrebbe quindi consentirci di invertire il processo patologico e facilitarne il trattamento".

L'atrofia muscolare spinale è una grave e comune malattia che colpisce 1 nato su 10000, portando al decesso in età infantile nella forma più grave. La malattia è causata dalla mutazione di un gene chiamato SMN1. Circa 1 persona su 50 possiede una versione difettosa di questo gene. Anche se ognuno di noi possiede una seconda copia del gene SMN1, il SMN2, questo non compensa il difetto in quanto una piccola differenza di una singola base di un esone rispetto al gene SMN1 impedisce un corretto splicing. Questa nuova tecnica, che può trovare vaste applicazioni anche in altre malattie, offre una nuova speranza alle persone affette dall'atrofia muscolare spinale.

Marzo 2003

articolo originale
abstract


 

 
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Ultimo aggiornamento 23.4.2003 by Underrunner