BATTAGLIONE "MOSCHETTIERI DELLE ALPI"

ESERCITO NAZIONALE REPUBBLICANO

SCHEDA UNIFORMOLOGICA

UNIFORME

L’uniforme ordinaria di questi militari era quella in uso anche presso gli altri reparti della R.S.I.: essa era composta da giubba da paracadutista e pantaloni alla sciatora, lunghi, chiusi alla caviglia. A completamento di essa erano portate la camicia e la cravatta grigioverde.

COPRICAPI

Segno distintivo del battaglione era il berretto a busta con visiera, di colore grigioverde, del tutto simile a quello indossato dalle truppe da montagna tedesche. Nelle foto i militi del battaglione indossano sempre questo berretto; non è invece documentato l'uso dell'elmetto in acciaio.

DISTINTIVI

Come fregio, sul berretto era posto un gladio con serto di dimensioni maggiori a quello comunemente posto sulle mostrine. Oltre che per la grandezza, questo fregio era riconoscibile per la lama del gladio, che fuoriusciva per un lungo tratto dal serto stesso: la forma fortemente allungata era stata probabilmente studiata per risultare più visibile e per occupare completamente il fronte del berretto. Un’altra caratteristica di questo fregio era l’assenza della scritta "ITALIA", onnipresente sulla guardia dei gladi per mostrina: questo fatto pare inspiegabile, in quanto non esiste documentazione che possa avvalorare alcuna tesi in proposito. Il serto che cingeva il gladio era costituito da foglie di quercia (ricordiamo che invece nelle versioni da bavero era formato da foglie d’alloro da sole o con le fronde di quercia). Il distintivo era realizzato per fusione in zama (lega di zinco e alluminio) e sul retro erano saldate quattro graffette, che permettevano di fissarlo al berretto.

Molto probabilmente esisteva una seconda versione di questo fregio, ricamato con filo di canutiglia argentato su panno grigioverde e destinato ad essere applicato al berretto degli ufficiali. Non è certa la presenza della dicitura "ITALIA" nemmeno in questa versione del gladio dei "Moschettieri delle Alpi". Per diversi anni il grosso gladio da berretto è stato erroneamente ritenuto una mostreggiatura da porre sul bavero del cappotto degli appartenenti all’Esercito Nazionale Repubblicano.

Le mostrine di questo reparto erano di forma pentagonale e di colore nero, caricate da un trapezio rettangolo, con la base minore adiacente al collo della giubba. Il colore del trapezio era verde, a dimostrazione della provenienza, in larga parte, degli appartenenti al battaglione dai ranghi alpini e della identità comunque montanara del reparto . Inizialmente le mostrine erano ornate dalle stellette del disciolto Regio Esercito, essendo la formazione nata poco dopo l’armistizio. Con l’adozione dei gladi per mostrina da parte di tutti i corpi armati della R.S.I., le stellette sparirono per lasciare il posto appunto ai gladi.

Il battaglione si era dotato anche di un bellissimo scudetto da braccio, in lamierino stampato di forma triangolare. Il fondo dello scudetto era di colore azzurro, contornato di verde. Lungo il bordo interno si trovava la scritta "BATTAGLIONE – MOSCHETTIERI – DELLE ALPI", a partire dal lato obliquo sinistro, di colore dorato. Al centro dello stemma era rappresentata una stella alpina, sulla quale si incrociavano una piccozza e un MAB stilizzato. I primi due sono simboli chiaramente riconducibili alla iconografia tipica delle truppe alpine. Esisteva ance una spilla riproducente, in dimensioni minori, lo scudetto da braccio, che poteva essere portata sul taschino sinistro della giubba.

I gradi erano quelli propri dell’E.N.R..

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