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Lo stemma.

A un uomo cadde il distintivo del suo partito,che portava appuntato al bavero della giacca, nel Pozzo. O forse ce lo buttò. Il pozzo era la vasca della fontana del paese, troppo profonda per essere una vasca normale e poco per essere un vero pozzo. Tutti chiamavano la vasca  il Pozzo, e per tutti i distintivi dei partiti erano gli stemmi. Lo stemma era un piccolo ritaglio rotondo di alluminio lucido delle dimensioni di una moneta con sopra in rilievo il simbolo di un partito politico. L'acqua della vasca fungeva da lente di ingrandimento e lo stemma divenne una curiosità politica per l'intera comunità , quasi il simbolo identificativo della piccola borgata, che tutti avevano preso a chiamare il Sol dell'Avvenire. Lo stemma in fondo al pozzo aveva anche la funzione di segnalare quando l'acqua era limpida o torbida, vedendosi distintamente il simbolo nel primo caso, o malamente il disco nel secondo. Il parroco era tollerante e fece finta di ignorare la faccenda; ma alle successive elezioni il partito del Sol dell'Avvenire, uno dei tanti partiti socialisti per intenderci, prese la maggioranza assoluta dei voti, scavalcando senza bisogno di comizi e di volantinaggi le posizioni consolidate della Democrazia Cristiana. Il parroco bollò il fatto come incivile e peccaminoso, ribattezzando il paese  Il Sol l'ha da venire. Aveva dato fuoco alle polveri: anche il segretario della locale sezione della Democrazia Cristiana, per quel che molto più tardi verrà chiamato par condicio, buttò nel Pozzo il suo stemma che ora era lì, in fondo alla vasca insieme a quello socialista, l'uno a fianco all'altro, e non potevano essere due soli, dicevano i bambini delle elementari, perchè erano accompagnati. Fu a Sol dell'Avvenire che venne inventata la bicicletta, il simbolo unico con gli stemmi di due partiti che si alleavano per concorrere alle elezioni. Qualche coraggioso dopo l'invasione di Praga  buttò via nel Pozzo anche lo stemma del Partito Comunista. Tramite una rete spionistica interna al partito la cosa arrivò a Botteghe Oscure, alle orecchie di Berlinguer, che concepì e varò  Compromesso Storico. Quando successivamente vinse le elezioni il Centro Sinistra, fu riconosciuto il merito a Sol dell'Avvenire di fucina di idee politiche e si decise di proclamare il Pozzo monumento nazionale. Fu redatto un progetto di ristrutturazione che prevedeva tra l'altro l'erezione intorno al pozzo di una teca di plexiglas per proteggere l'importante monumento dai vandali, e il prosciugamento della vasca, vista l'inutilità della fontanella pubblica dopo la realizzazione dell'acquedotto da parte dell'Ente preposto. Durante i lavori di pulizia del fondo della vasca scomparvero gli stemmi, e si disse che qualche netturbino di destra li avesse buttati nel cassonetto dell'immondizia, verificatone lo scarso valore commerciale. L'opera venne realizzata, ma sembrava solo un buco con qualcosa intorno. Anche stavolta il parroco tuonò dall'altare. Arrivò la ruspa e mestamente riempì il fosso. Il Pozzo aveva assolto il suo compito e ormai non serviva più.

 

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Ricostruzione di uno degli stemmi buttati nel pozzo.

 

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