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Sala dei disegni

Collezione Ubaldini

 

La raccolta di Urbania è un corpus di disegni di età tardo-rinascimentale collezionati dai conti Ubaldini, particolarmente da Bernardino con il fratello Federigo, che radunarono fogli dei pittori più importanti del Ducato di Urbino negli anni a cavallo

Federico Barocci - Albero fiorito

Federico Barocci, Albero fiorito

della devoluzione del Ducato di Urbino allo Stato Pontificio  (1631). La collezione viene giudicata un buon esempio dell’atmosfera culturale di questi artisti di età roveresca. La raccolta di Urbania potrebbe essersi arricchita con stralci dei "libri de li disegni" conservati nella libreria ducale di Casteldurante fino al 1631. Il Gabinetto Nazionale delle Stampe, agli inizi del 1950, provvide al restauro dei disegni fino a questa data incollati sopra le pagine di due grossi volumi e affidò lo studio della collezione allo storico dell’arte Lidia Bianchi che ne fece i primi pregevoli studi. Negli anni ‘90 la collezione è stata studiata e pubblicata integralmente con un  catalogo generale a cura di Marina Cellini. Attualmente nella

Clemente VII e Carlo V-particolare del trionfo di Carlo V

Nicola Hogenberg, Clemente VII con Carlo V (particolare del trionfo di     Carlo V)

  grande sala sul fiume Metauro è esposta una selezione di disegni secondo il tema "segno e disegno" in cui sono proposti schizzi, studi per dipinti e per ceramiche, progetti per architetture e decorazioni parietali, che

Federico Barocci - Madonna col Bambino

Federico Barocci, Madonna col Bambino

 documentano le potenzialità di  questo mezzo espressivo. Vi sono numerose prove di Federico Barocci, i cui disegni sono "i gioielli della corona" della collezione, altri attribuiti a Giovan Francesco Guerrieri, Federico Zuccari, Giorgio Picchi, Cipriano Piccolpasso, ... e vivaci artisti di cultura manierista o prossimi alla cultura delle botteghe dei ceramisti di Casteldurante. Il Museo Civico negli ultimi anni, propiziato da una attività notevole di mostre, si è arricchito con donazioni di stampe e libri d’arte che continuano il filo delle precedenti vicende. Seguendo il percorso si incontrano alcune sale allestite con materiali provenienti da recenti donazioni. Nadia Maurri Poggi ha raccolto,

     entrando direttamente in contatto con artisti nel corso dei suoi frequenti viaggi nelle mostre e nei mercatini di antiquariato, una quantità di pregevoli opere. Alinari, Saetti, Pomodoro, Maccari, Guidi sono alcuni dei nomi che vi ricorrono. La donazione comprende anche una cospicua biblioteca che riflette il percorso e la curiosità intellettuale della collezionista e una fornita   raccolta di posters. Carlo Ceci, pittore, litografo e illustratore, è noto anche come maestro della Scuola del Libro di Urbino

Carlo Ceci - Il mare dietro la collina

Carlo Ceci, Il mare dietro la collina

Renato Bruscaglia - L'isola del Metauro

Renato Bruscaglia, L'isola del Metauro

  che ha reso celebre in modo memorabile, con Francesco Carnevali, Leonardo Castellani, Renato Bruscaglia e Pietro Sanchini. Con la sua donazione di cinquanta opere ha reso più ricco e significativo il fondo di incisioni conservate nel Palazzo Ducale e consente di aprire una finestra su uno dei paesaggi più ricchi della storia dell’incisione in Italia. La raccolta in mostra è anche un prezioso documento del percorso delle amicizie e affinità artistiche di Carlo Ceci. Le incisioni e disegni presentano, per citarne alcuni, (oltre le due limpide litografie di Ceci), disegni di Francesco Carnevali e Arnoldo Ciarrocchi, incisioni di Castellani, Bruscaglia e Bompadre seguiti dalla generazione successiva di artisti. Si prosegue verso il torrione mozzo che scopre una rara vista sul paesaggio e sul fiume Metauro che crea una verde e placida ansa davanti al palazzo. Di qui si rientra verso la seconda parte del percorso museale.

 

Lorenzo Bonechi - Il fuoco

Lorenzo Bonechi, Il fuoco

Felice Giani - Sarcofago

Felice Giani, Sarcofago. Il disegno fa parte di una recente donazione che ha permesso di acquisire al Museo Civico la collezione di disegni di Enrico Galluppi composta di circa 800 fogli, dal XVI al XIX secolo. Rilevante, tra gli altri, il nucleo neoclassico della raccolta