Nell'età Puranica, la Ganga assunse grande importanza come dea. Famosa è la leggenda secondo la quale la Ganga discese dai cieli sulla terra.
Secondo i Purana, la vista, il nome o il gesto del toccare il sacro fiume purifica dai peccati.



Se andate a Rishikesh, non dimenticate di partecipare all'Aarati, che si tiene al mattino e prima del tramonto, nel tempio che si fa bagnare dalle acque del fiume. Le montagne sono intorno, silenti e il cielo si illumina di ogni colore.
I sadhu vi sorrideranno, a volte si prenderanno gioco di voi, o vi inviteranno ad entrare nelle loro capanne, o a partecipare ai loro riti di purificazione e di unione con la dea Ganga.




Gangajala, le acque del Gange, sono ritenute così sacre che nessun Indù che le abbia in mano può osare dire altro che la verità.


Vi consiglio la lettura dell'amabile libro 'Acque sacre' di Stephen Alter, per la bella ricerca e l'accurata descrizione dei luoghi, le sorgenti del fiume Gange, i rifugi e gli incontri durante i percorsi effettuati in stagioni distinte.
Da Yamunotri nasce la Yamuna; Gangotri è il luogo 'dove il Gange cadde dal Paradiso'; Kedarnath è la più spettacolare delle varie sorgenti, a 3584 m. s.l.m.; infine Badrinath, a 307 Km. da Rishikesh, con la sua Valle dei fiori.



Questa è Deoprayag, la confluenza di due fiumi: Bhagirathi che proviene da Gangotri e Alakananda da Badrinath.
Da qui il Gange assume effettivamente il suo nome.


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