PRIAPISMO

A cura del Dott. P.  Pittaluga, Aiuto Divisione di Urologia dell’Ospedale Villa Scassi Genova

Il priapismo e’ la persistenza dell’erezione,  non causata da desiderio sessuale e che non scompare anche se si è raggiunto l’orgasmo, spesso accompagnato da dolore ed iperestesia.

Si può manifestare a tutte le eta’ con un picco tra 5 e 10 anni  e tra 20 e 50 anni.

Colpisce tipicamente i corpi cavernosi, molto raramente il corpo spongioso.

Viene classificato in idiopatico e secondario e diviso in priapismo a basso flusso (ischemico, venoso) e ad lato flusso (non ischemico, arterioso).

Cause del priapismo secondario:

-         tromboembolico (anemia falciforme, leucemia, talassemia, prolungata attività sessuale)

-         neurogeno (patologie della colonna vertebrale)

-         neoplastico (tumore della prostata, della vescica, etc.)

-         traumatico (traumi perineali e genitali)

-         iatrogeno (farmacoerezione, chirurgia vascolare peniena)

-         infettivo o tossico (malaria, rabbia, puntura di scorpione)

-         agenti farmacologici  (antidepressivi, antipsicotici, tranquillanti, ansiolitici, psicotropi, anticoagulanti, cocaina ed alcool)

La diagnosi di priapismo è basata sull’anamnesi e sull’esame obbiettivo che evidenzierà i corpi cavernosi pienamente rigidi e solo raramente anche il corpo spongioso.

L’emogasanalisi permettera’ di distinguere un priapismo ad alto flusso ( ad es. traumatologia arteriosa) da un priapismo a basso flusso ( ad es. da farmacoerezione).

La terapia viene distinta a seconda del tipo di priapismo.  

Priapismo a basso flusso: lavaggio dei corpi cavernosi con iniezione intracavernosa di un farmaco agonista alfa adrenergico.

Priapismo ad alto flusso: arteriografia con embolizzazione e/o microchirurgia arteriosa.

Le complicanze tardive del priapismo sono la fibrosi e l’impotenza.

Attenzione, qualora dopo un rapporto sessuale e non , vi si dovesse presentare una erezione che perdura per più di 4/5 ore, non dovete allarmarvi e neppure vergognarvi, ma dovete presentarvi presso il vostro più vicino Pronto Soccorso, affinché l’urologo di turno possa risolvere il vostro problema.

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