Storia della vocazione di P.
Stefano Cartabia
Sono nato in una famiglia cristiana e molto praticante; fin da bambino sono stato quindi
educato ai valori fondamentali umani e cristiani. La mia infanzia è stata serena e
felice, guidata da quel Dio che "mi ha scelto fin dal seno materno": ora rivedo
con chiarezza e commozione grande quella Mano paterna che mi ha educato e guidato fin
dalla più tenera età. In molti avvenimenti della mia infanzia noto la presenza del buon
Dio che mi preparava a donarmi per sempre a Lui.
Ma è stato verso i 15-16 anni (1987-88) che Egli s' apprestava a
rivelarsi in tutta la Sua Misericordia dirompente. Nonostante avessi sempre partecipato
con gioia e sollecitudine alle celebrazioni festive o particolari (e dall'età di 9 anni
come chierichetto) verso i 15-16 anni appunto, sentivo nascere in me un desiderio
incontenibile di partecipare più frequentemente alla Santa Messa e facevo questo
ragionamento: "ma è possibile che io dia a Gesù solo un'ora o poco più alla
settimana, quando Egli ha dato tutto per me?"
Allora cominciai a partecipare all 'Eucarestia quotidiana, mentre
cresceva in me l'amore per Gesù e la sete di meglio conoscerlo. Simultaneamente sentivo
nel mio intimo la grande vanità e caducità delle cose e cercavo con assiduità qualcosa
di eterno: la Verità. Questa verità era Dio, che mi veniva incontro per mezzo di Gesù,
il quale "mi ha sedotto e io mi son lasciato sedurre". Per inciso dico che mi è
stata molto utile l'esperienza come chierichetto, che mi avvicinava all 'altare dove Gesù
si immolava e mi faceva gustare la figura del sacerdote.
Gesù intanto si faceva sempre più presente e io non tardai a farlo contento, imparando a
ridirgli il mio "si" giorno dopo giorno. Il mio cammino proseguiva sereno (pur
nelle varie difficoltà dell'età adolescienziale) sotto la guida di Gesù stesso e del
mio confessore: crescevo nella intimità e conoscenza di Gesù e nell 'amore verso Lui e
verso le persone che mi stavano accanto. Piano piano Egli mi portava al cuore della
radicalità evangelica ed io sentivo già il mio cuore dilatarsi, per prendere in me
soprattutto le persone che Gesù stesso ha scelto come "luogo" della sua
presenza particolare: i poveri, i sofferenti, gli ultimi. Così imparavo la solidarietà,
la fraternità con chi soffriva, cercando di amare il prossimo che mi passava accanto.
Spinto da questo desiderio del sacerdozio e consigliato da chi mi seguiva, cominciai a
partecipare a degli incontri mensili, a sfondo vocazionale, nel seminario di corso Venezia
a Milano ('89-'90). Ero felice di questi incontri ma sentivo che mancava qualcosa... Gesù
mi chiedeva qualcosa d'altro; fui affascinato dallo spirito francescano, da quel "Mio
Dio, Mio Tutto". |
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Mi trovavo in una situazione in cui volevo essere tutto di Dio, e
mi sentivo nascere un cuore apostolico. In questa situazione mi trovai in vacanza in
montagna (Pergine Valsugana-Trento) con la mia famiglia e conobbi un parroco di un paesino
lì vicino che saputo della mia vocazione sacerdotale, mi regalò il libro "Verso la
felicità" cioè il diario di p. Mario Borzaga o.m.i . Lessi subito con interesse
questo libro e capii che Dio voleva comunicarmi qualcosa... sentivo una affinità
particolare con p. Mario e soprattutto mi ritrovavo con le parole che chiudono il suo
diario:"il mio posto è dove si piange, si soffre, si suda per amore di Gesù".
Per qualche tempo tutto rimase a sedimentare in fondo al cuore, ma all 'ora fissata da Dio
tutto riemerse dal profondo e mi misi in contatto prima con S.Giorgio Canavese e quindi
con Marino. |
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Così, su invito di p. Saverio, venni a Marino per la prima volta
nel novembre del '90.. .da lì tutto fu chiaro, se non per me almeno per Gesù, che mi
portava nell 'ottobre del '91 al Centro Giovanile. Arrivavo già convinto della mia scelta
e tanto sereno, poichè mi sentivo totalmente guidato da Dio.
L'esperienza del Centro Giovanile mi è servita per approfondire le motivazioni ultime
della mia scelta e per crescere nella vita di comunità. Il buon Dio mi ha guidato passo
dopo passo facendomi sempre più avvertire un grande desiderio di vivere, soffrire e
morire solo per Lui. |
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p.Stefano Cartabia o.m.i.
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